Il Consigliere Provinciale Stefano Girasole in merito alla importante e meritoria iniziativa referendaria per i tagli agli stipendi dei parlamentari ha voluto ribadire, in una sua nota che già nell’aprile del 1993 gli italiani sono stati chiamati a votare su un referendum, promosso dal partito radicale, per abrogare le norme sul finanziamento pubblico ai partiti. “C’è da ricordare -ha precisato il consigliere- che nonostante il risultato fosse stato chiaro affinché i partiti non percepissero più alcun finanziamento pubblico, il corso delle cose andò in un’altra direzione e contrariamente alla volontà popolare nel dicembre del 1993 il Parlamento aggiornò con la legge n. 515 del 10 dicembre 1993 la già esistente legge sui rimborsi elettorali, definendo ‘contributo’ per le spese elettorali ciò che prima si chiamava ‘rimborso’”. In buona sostanza secondo il consigliere Girasole ”in questi ultimi decenni la classe politica ha snaturato e tradito l’evidente volontà popolare finendo col trasformarsi in casta nominata piuttosto che eletta, quindi non rappresentativa dell’autentica volontà e dei reali bisogni dei cittadini ma solo espressione delle necessità politiche dei vari padroni”. Cronologicamente i molteplici tentativi referendari sono rimasti puri tentativi di cambiamento, speranze ad oggi deluse come per “l’acqua bene pubblico”. “Ciononostante -ha aggiunto il consigliere Girasole- bisogna affrettarsi per quanto attiene alla raccolta delle firme per i tagli agli stipendi dei parlamentari, facendo attenzione che i referendum sono due e che sono diversi: il referendum promosso da “Unione Popolare”, infatti, chiede soltanto l’abolizione della diaria di soggiorno dagli stipendi dei parlamentari. Il referendum per i tagli agli stipendi parlamentari promosso, invece, dal “Comitato del Sole” chiede di più, proponendo un taglio netto agli stipendi parlamentari e agli assurdi e persino fantasiosi privilegi connessi. Secondo quanto affermato dal consigliere Girasole questa mentalità perversa è alla base del degrado del nostro territorio “basti considerare” ha aggiunto “le condizioni disastrose e pericolose delle nostre strade, la minacciata chiusura per molti ospedali e la prevista cessazione di attività persino di diversi tribunali, come quello di Sciacca. In questo scenario disastroso appare sempre più improbabile inserire la realizzazione di nuovi servizi utili per la collettività, come l’aeroporto per Agrigento”. Il consigliere Girasole ha altresì evidenziato quanto possa essere significativo che la quasi totalità delle testate giornalistiche e le televisioni, soprattutto le più note, stiano facendo passare nel silenzio e nell’indifferenza la raccolta delle firme per i tagli agli stipendi ed ai privilegi della “Casta”.