Mentre si accende il dibattito politico in Italia se le risorse da recuperare nel sistema sanitario siano da imputare al taglio degli sprechi come dice il Governo, o invece, come sostengono i Sindacati c’è il rischio concreto che incideranno pesantemente sui servizi alla collettività; in questo dibattito si inserisce la FP CGIL agrigentina che denuncia come si sperpererebbe denaro pubblico portando ad esempio un caso preciso “ nel lontano novembre scorso ( circa otto mesi fa) abbiamo segnalato una discriminazione nei confronti di Dirigenti dell’Azienda che sono titolari di strutture complesse i quali per contratto hanno diritto ad una indennità di posizione variabile, indennità che viene data solo ad alcuni; segnalazione reiterata con successiva nota del 09 maggio scorso, entrambe rimaste senza risposta. Ebbene, alla data odierna non solo non hanno risposto, tantomeno, hano provveduto a risolvere il problema. C’è, però, un fatto nuovo, – continua Alfonso Buscemi – un LAVORATORE si è rivolto al Giudice del lavoro per vedersi riconosciuto il diritto negato e, l’Azienda, bontà sua, approva una transazione con la quale riconosce il diritto del lavoratore scrivendo “ considerato che l’indennità di parte variabile è dovuta per contratto e che pertanto la mancata corresponsione, seppur dovuta alla mancata definizione degli adempimenti aziendali necessari, grava sull’Azienda, e di conseguenza, nell’ipotesi di prosecuzione della controversia, comporterebbe con molta probabilità la soccombenza dell’ASP nel giudizio, con aggravio dei costi, impegnandosi a pagare il dovuto, oltre al rimborso delle spese legali e processuali nella misura forfettaria di euro 2,200,00 (oltre IVA e CPA)”; “alla luce di questa ammissione di responsabilità, – continua Buscemi – il Sindacato chiede al Commissario Dottor Messina “perchè non ha provveduto a riconoscere il diritto ai lavoratori all’atto del suo insediamento? Perchè solo a chi ha fatto causa e non a tutti? Si intende aspettare altre cause per intervenire? Chi pagherà questi costi e quelli successivi? Infine – conclude il Segretario della FP CGIL Alfonso Buscemi chi controlla questo sperpero di denaro pubblòico? Alla data odierna l’unica risposta certa è che a pagare sono solo i contribuenti.