Lettera aperta al sindaco di Porto Empedocle Calogero Firetto e solidarietà ai lavoratori della Italcementi della città marinara in lotta contro la chiusura.
Ancora prima di rivolgermi al sindaco Calogero Firetto, mi preme dire che la Fed. Prov. di Sinistra Ecologia Libertà di Agrigento esprime incondizionata solidarietà per tutti i lavoratori della Cementeria di Porto Empedocle, colpiti da licenziamento per l’improvvisa decisione del vertice del gruppo industriale Italcementi di chiudere definitivamente la fabbrica.
Esprimere solidarietà è comunemente segno di vicinanza ai i lavoratori, ma non basta, anzi in certi momenti potrebbe essere scambiata come un telegramma di condoglianze, un atto che mette la coscienza a posto, tanto costa poco o nulla.
Non si vuole fare facile polemica, e come SEL non ci sentiremmo a nostro agio se ci limitassimo ad esprimere belle parole di circostanza, così come abbiamo sentito dalla bocca da alcuni esponenti dei partiti politici prevalentemente di governo, sia locali , che regionali o nazionali.
Oggi i lavoratori della cementeria di Porto Empedocle, ma anche quelli dell’indotto, non hanno bisogno di solidarietà a buon mercato, perchè passato il clamore del momento, tutto rischia di passare nel dimenticatoio; possiamo fare tanti esempi, ma non dimentichiamo che in Sicilia nei primi 5 mesi di quest’anno si sono persi 40 mila posti di lavoro. Noi avremmo voluto sentire non solo solidarietà ma anche e soprattutto proposte diverse della semplice richiesta di non chiudere la fabbrica. E non risulta che siano state fatte, per esempio, dal sindaco di Porto Empedocle Calogero Firetto, proposte concrete e convincenti indirizzate al vertice industriale della Cementeria .
Indirizzo questa lettera aperta proprio al sindaco Firetto perché è il numero due dell’Udc regionale, vicinissimo a quel Pierferdinando Casini, maggiore sostenitore del governo Monti, e di conseguenza al ministro dello sviluppo Corrado Passera che dovrebbe avere qualche soluzione per poter evitare la chiusura di tanti siti produttivi strategici.
Si sono sentiti da parte dei sindacati possibili tavoli romani, benissimo, approfittando di questo passaggio, suggerirei al sindaco Firetto di farsi promotore di questa proposta che lancio ufficialmente e che sarebbe in linea di massima questa:
– cogliendo l’occasione che proprio l’altro ieri il governo Monti (distante mille miglia dalla nostra idea politica), e per lui il ministro Passera, ha presentato un decreto legge proponendo un pacchetto di proposte di investimenti per circa 80 miliardi per il rilancio della cosiddetta “crescita”, soprattutto per favorire interventi prevalentemente nel settore della riconversione produttiva sostenendo la nuova green economy;
– considerato che nel calo della vendita del cemento ha inciso anche il costo del combustibile occorrente per la produzione, materia energetica fornita dal petrolchimico di Gela;
– ritenuto che proprio l’annunciata chiusura della raffineria gelese farà aumentare eventuali costi, rappresentando una delle possibili scuse che ne può impedire la riapertura della fabbrica Italcementi.
La proposta alternativa potrebbe essere che il sindaco Firetto si rivolga al ministro Passera perché intervenga presso il gruppo industriale Italcementi affinché sostenga un progetto pilota che trasformi il sistema di produzione del cemento, nel senso di utilizzare per la combustione invece del costoso derivato del petrolio (tra l’altro molto inquinante) altri nuovi sistemi energetici, dando un aiuto economico per evitare la chiusura, e contribuendo a pulire l’ambiente per una migliore salute dei cittadini che risiedono a Porto Empedocle e nel vicino quartiere agrigentino di Monserrato/Villaseta.
Questa a nostro avviso è una proposta che il sindaco Firetto, nella qualità di primo cittadino di Porto Empedocle, farebbe bene a girare immediatamente al ministro Passera, tutto il resto sono solo chiacchiere.
Agrigento 17 giugno 2012 Calogero Miccichè
Cood. Prov. di Sinistra Ecologia Libertà di Agrigento