Il Presidente Provinciale del Patto per il Territorio e neo Assessore Comunale Piero Macedonio rilancia sulla visita del Presidente del Palermo Maurizio Zamparini domani al Grand Hotel dei Templi di Agrigento.
“Domani sarà una giornata di lavoro e di risposta ai tanti amici che hanno creduto nel progetto del Patto per il territorio, certo due anni e mezzo fa nessuno pensava che un movimento territoriale i cosiddetti “willings” potesse essere così appetibile a personalità forti e caratterizzanti quale quella del Patron del Palermo calcio e leader del Movimento per la gente.
Il tutto ci sollecita ad essere sempre più determinati e potere essere anche in campo regionale decisivi per una svolta seria in campo politico ed economico.
Dico sempre che in Sicilia ci sono troppi liberi pensatori e pochi uomini determinati ad incidere realmente sul tessuto siciliano, Zamparini è uno dei pochi che può fare la differenza e noi del Patto abbiamo condiviso il suo progetto.
Crediamo che una regione a statuto speciale come la nostra non può essere saccheggiata da una classe politica inadeguata, come ha dichiarato il ragioniere capo Bossone non c’è un euro in cassa, c’è il serio rischio che salti il banco da qui a fine anno.
Siamo molto scettici che il piano di dismissione dei cespiti regionali sia l’unica exit strategy possibile, domani illustreremo il nostro piano per una Regione meno elefantiaca e più efficace ed efficiente che parta dai nostri campanili, dalle nostre identità, dai punti di forza, perché la nostra economia, non può essere demandata solo al Patto di stabilità e alle decisioni degli asset di gruppi che aspirano moneta sonante e poi destrutturano nel momento di crisi “sic et simpliciter”, vogliamo essere presenti e dire la nostra in campo regionale con Zamparini, con Riccardo Gallo, con Di Pasquale ma soprattutto con i tanti siciliani che credono in un progetto che nasce e si espande avendo come obiettivo i tantissimi cittadini che vogliono dei punti di riferimento e un’area politica che possa seminare e raccogliere risultati nell’interesse di comuni e province che hanno visto la Regione come un ente lontanissimo dalla base.