Su Grandangolo – il giornale di Agrigento, edizione 21, in edicola domani si affronta compiutamente la vicenda legata al processo per mafia al governatore Raffaele Lombardo e le connessioni che sono emerse dopo l’audizione del maggiore dei carabinieri del Ros, Arcidiacono. La vicenda si evolve quindi secondo il suo naturale prosieguo in sede giudiziaria dopo l’imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa, disposta a fine marzo dal gip Luigi Barone. Una sfilza di documenti verrà integrata alla già consistenze documentazione del procedimento Iblis. L’elenco viene fornito per voce dello stesso presidente Lombardo che afferma: «Verbali del collaboratore D’Aquino, documenti di apertura e chiusura intercettazioni e le note informative, depositate ad inizio aprile, dal maggiore Luigi Arcidiacono» Il riferimento diretto quindi alla Girgenti Acque Spa e alla figura dell’imprenditore agrigentino Marco Campione, atti questi di cui la difesa non era a conoscenza com’è emerso durante l’ultima udienza per voto di scambio semplice, quando proprio il maggiore dei Ros, elencò finanziamenti ed appalti della Regione Siciliana concessi direttamente o indirettamente a società riconducibili all’imprenditore Campione. L’udienza proseguirà il prossimo 28 giugno 2012. Il processo lombardo coinvolge direttamente un pezzo di imprenditoria agrigentina, il Gruppo Campione e il pentito Maurizio Di Gati le cui dichiarazioni sono state valutate e sottoposte ad esame grazie ad un nuovo rapporto investigativo dei Ros. Tale attività è stata subito messa in discussione, manco a dirlo quando ci sono campione ed Arnone nel mezzo, da Giuseppe Arnone che si dichiara pronto a rendere testimonianza sotto giuramento nel processo a carico di Lombardo (sic!) esaltando con un documento pubblico le virtù di Campione e del governatore, citando una pubblicazione dell’estate scorsa. Peccato che quella pubblicazione, ed ai giudici non lo dice, Arnone aveva epurato il nome di Mpa e dell’on. Di Mauro omettendo di pubblicare il verbale specifico di Di Gati (33 pagine) che accusava Mpa. Sempre nella foga della difesa ad oltranza dell’imprenditore Campione ha anche dimenticato di segnalare la condanna definitiva di quest’ultimo per la vicenda ospedale, nonché del processo attualmente in corso, per la vicenda del cemento depotenziato. Ed ha anche dimenticato di segnalare la sentenza del Tribunale di Agrigento (Vitello+8, presidente Sabatino) che tratta espressamente la figura di Marco Campione nelle vesti di “collaboratore” piuttosto distratto. Un pregevole reportage di Maristella Panepinto arricchisce la pagina tre e ci racconta della giornata antimafia celebrata a Palermo nell’anniversario dell’uccisione del giudice Falcone, della moglie e della scorta. Due intervistone, al sindaco di Sciacca e quello di Agrigento, fanno il punto sul dopo voto in provincia di Agrigento.
1 thought on “Processo Lombardo: l’affare dell’acqua e la mafia agrigentina”
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commento moderato:
Si sa da tempo che Arnone – omissis – tra un bicchiere di acqua di mare e l’altro, trova anche il tempo di stringere – omissis – amicizie con Girgenti Acque (alias famiglia Campione…), difendendola a spada tratta anche quando l’evidenza consiglierebbe di star zitti, almeno per dimostrare un minimo di intelligenza…