In vista del secondo turno del 20 e 21 maggio per le amministrative ad Agrigento interviene Giuseppe Arnone dei Comitati Civici per la Sicilia
“Nell’ultimo mese ho visto una campagna elettorale che man mano si è involgarita e ha confuso sempre di più l’elettore agrigentino.
Ritengo che il progetto Pennica può dare un cambio di passo alla città a condizione che non entri nel terreno fertile del competitore la polemica a tutti i costi.
E’ inutile che i cittadini sentano sempre le stesse cose mentre la città è in ginocchio, i dati sul tenore di vita, sugli affari e lavoro,sui servizi e l’ambiente sono scoraggianti ci si trova ancorati al 100esimo posto su 110 capoluoghi di Provincia.
Ecco perchè dico agli agrigentini di valutare bene a chi affidare le chiavi di Palazzo dei Giganti, la demagogia di Zambuto è sembrata talmente caricata che ha confuso tutti.
Io ritengo invece che Pennica con il programma che ha presentato agli agrigentini debba, tramite una cabina di regia, lavorare per la città, sul miglioramento dei servizi, sul calmieramento delle tasse locali.
C’è una discrasia grossa e verificabile sui costi di acqua e spazzatura, la prima costa 2.07 euro metro cubo per unità abitativa, l’altro dramma sociale è il costo della tariffa igiene ambientale 2.20 euro metro quadro, con servizi altamente non in linea con gli standard previsti e con disservizi frequenti.
Ci vuole un’amministrazione che lavori seriamente, il turismo è una risorsa, sui progetti che debbono essere presentati dal comune con il distretto turistico Valle dei templi non si può perdere tempo, ritengo che l’analisi giusta che ha fatto il Crest debba essere sottolineata e messa come base sul modello di sviluppo turistico.
Ho una grandissima stima sul tema del lavoro per le esperienze e grinta maturate da Mariella Lo Bello che suggerisco o come Assessore o come punto di riferimento per i temi sociali ed economici per corroborare l’eventuale amministrazione Pennica.
Poi avviso gli agrigentini liberi che sono la maggioranza che le continue accuse che lancia Zambuto nei confronti di Pennica appaiono grottesche, l’Avvocato Pennica dal ’93 al 2012 non ha rivestito alcuna carica amministrativa ne è stato in consiglio comunale a differenza del Sindaco uscente, appare alla stessa stregua del debito pubblico in Italia che adesso è colpa di Monti, rifletta prima di lanciare slogan che possono rivelarsi autentici boomerang.
Ricordo che il Sindaco Zambuto è stato il pupillo di D’Onofrio, di Di Mauro, di Cuffaro ha avuto rapporti altalenanti con Alfano, insomma gli uomini di partito a secondo della convenienza sono stati ottimi, altre volte pessimi.
Sembra chiaro che vede nei partiti uno strumento di attacco e difesa per fare carriera, di elevarsi un giorno a paladino e il giorno dopo a un Saint Just, un modo e un comportamento che non appartiene alla politica, ma che se ne serve per fini personalistici, dimostrando che la capacità e il Know. how sono parole nel vuoto.
Infine invito Pennica ad allargare la maggioranza perchè da candidato senza tessere di partito, come ha sempre sostenuto, i partiti possono essere uno strumento per trasformare i progetti in realtà e, conoscendolo bene, con le capacità e la tempra può ridare speranza a una città rassegnata su una logica di appiattimento e status quo che ha portato gli agrigentini a non sorridere più, a far scappare le intelligenze e tanti giovani che con la prostrazione e la cooptazione non ci vogliono proprio convivere.”
………. invito Pennica ad allargare la maggioranza perchè da candidato senza tessere di partito, come ha sempre sostenuto, i partiti possono essere uno strumento per trasformare i progetti in realtà ………….
La riflessione di Giuseppe Arnone dei Comitati Civici per la Sicilia merita qualche approfondimento e puntualizzazione per chi, in queste ore, fa sofismi e virtuosismi sulla legge elettorale e sulla “questione morale” degli apparentamenti.
La legge elettorale regionale 2011 pone alcuni paletti rispetto alla precedente :
– Soglia di sbarramento del 5%;
– Doppio, distinto, voto sindaco consigliere (peccato che non abbia optato per la doppia, distinta, scheda del sindaco e del consigliere);
– Liste collegate al candidato sindaco fin dal primo turno;
– Unico turno per comuni fino a 10000 abitanti;
– Premio di maggioranza.
A proposito del premio di maggioranza (60% dei consiglieri) LO SPIRITO DI BASE È STATO QUELLO DI ASSICURARE LA STABILITÀ E LA CONVERGENZA tra Amministrazione e Consiglio Comunale.
SE TRA PIÙ COMPETITORI AL PRIMO TURNO UN CANDIDATO OTTIENE IL 50% + 1 DEI VOTI È ELETTO E PORTA CON SÉ IL PREMIO DI MAGGIORANZA.
INECCEPIBILE.
Se tra più competitori (almeno tre) un candidato OTTIENE PIÙ DEL 40% AL PRIMO TURNO MA NON SUPERA IL 50% DEI VOTI si va al ballottaggio col secondo candidato sindaco, e se vince al secondo turno ottiene il premio di maggioranza .
NON ECCEPIBILE
I CONSIGLIERI COLLEGATI AL CANDIDATO CHE HA RIPORTATO PIÙ DEL 40% AL PRIMO TURNO E POI HA VINTO SONO RAPPRESENTATIVI DELL’ELETTORATO.
E’, per non andare lontano, al caso Palermo Orlando.
Se tra più competitori (almeno tre) un candidato OTTIENE MENO DEL 40% AL PRIMO TURNO si va al ballottaggio col secondo candidato sindaco.
IN QUESTO CASO E SOLO IN QUESTO CASO poiché il candidato al primo turno è collegato con LISTE CHE NON HANNO RIPORTATO UN RISULTATO RAPPRESENTATIVO DELL’ELETTORATO (più del 40%) E’ PREVISTO L’APPARENTAMENTO CON ALTRE LISTE TERZE che – se raggiungono complessivamente più del 50% dei voti complessivi – STERILIZZANO IL PREMIO, perché si tratterebbe di un REGALO INGIUSTIFICATO.
In buona sostanza CON L’APPARENTAMENTO SI “ALLARGA” LA RAPPRESENTATIVITÀ DELL’ELETTORATO NON “REGALANDO” CANDIDATI DI UNA SOLA PARTE A CHI NON HA UNA MAGGIORANZA SIGNIFICATIVA.
I consiglieri eletti hanno la stessa valenza e gli elettori hanno la stessa dignità di elezione.
La ratio della Legge, anche se dura e difficile da digerire, è dunque che
IN QUESTO CASO SI PREMIA LA COMPLESSIVA RAPPRESENTATIVITÀ DELL’ELETTORATO, NON ESSENDO SIGNIFICATIVAMENTE PREVALENTE (40% +1) QUELLA ORIGINARIA ESPRESSA AL PRIMO TURNO.
LA LEGGE, COME TUTTE LE LEGGI FATTE DAGLI UOMINI, È SICURAMENTE DISCUTIBILE MA FINO A QUANDO NON VIENE SUPERATA DA ALTRA LEGGE, VA OSSERVATA.
Tutte le altre considerazioni sono pura filosofia del parlare e del disquisire.
D’altra parte la Legge, in atto si presta ad altre osservazioni:
Perché non unificare il “turno unico secco” in atto limitato ai comuni fino a 10.000 abitanti ?
Il turno unico nei comuni fino a 10.000 abitanti è esente da critiche ?
In questi comuni capita che tra tre candidati (8.000 voti)
A riporti 2800 voti,
B riporti 2500 voti
e C ne riporti 2700.
Vince A con 2.800 voti.
QUANTO È RAPPRESENTATIVO ANCHE DEGLI ALTRI 5.200 elettori che non hanno votato per lui?
Facciamo una pausa prima di riprendere a parlare !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1