Agrigento – Una giornata di sole. Una delle poche di questa pazza primavera. In piazza Cavour, al Viale della Vittoria, molti bambini in compagnia di mamme e papà, prendono letteralmente d’assalto i giochi fatti installare dal comune,
Grida gioiose. Piccini di tre, quattro o cinque anni, che scorrazzano, giocano sui dondoli, si lanciano lungo gli scivoli. Le mamme, alcune con un passeggino con dentro un neonato, li osservano felici, ma un po’ ansiose. Come tutte le mamme di sempre.
Paura che possano farsi male. Una caduta, una sbucciatura ad un ginocchio, nella peggiore delle ipotesi un ruzzolone un po’ più violento.
Cos’altro potrebbe accadere nella tranquilla Piazza Cavour? C’è voluto un attimo. Il pesante pallone di cuoio, calciato con violenza da un ragazzotto di 16/17 anni, arriva in pieno volto. A terra, una bimba di non oltre tre anni. La corsa della mamma, le urla. Non trascorrono che pochi secondi, quando un altro corpo si accascia sul selciato. È il ragazzotto che ha calciato il pallone. Colpito violentemente al viso, dal pugno del papà della piccina.
Dinanzi al Pronto Soccorso, s’incontrano i genitori delle due giovani vittime di una tranquilla giornata primaverile trascorsa al Viale della Vittoria.
“Perché?”, chiede il padre del ragazzo a quello della bambina. “Habemus Papam!”, risponde l’altro di rimando.
Tutto questo, per fortuna, non è realmente accaduto. Ma è quello che effettivamente sarebbe potuto accadere questa mattina al Viale della Vittoria, quando il ragazzo ha calciato il suo pesante pallone di cuoio, rischiando di far male ad una piccina di neppure tre anni.
Dinanzi le rimostranze del padre, il giovane maleducato anziché scusarsi, non ha trovato di meglio che rispondere “morto un Papa se ne fa un altro…”.
Un atteggiamento da bullo – che prospetta forse un futuro da “brillante delinquente” – che, oltre a suscitare una vivace reazione verbale del papà della piccina, ha indotto un occasionale testimone della scena a chiamare i carabinieri, chiedendo loro se non fosse il caso d’intervenire evitando che il gioco di giovani maleducati, potesse mettere a rischio l’incolumità dei tanti bambini (ma anche delle mamme che li accompagnano, spesso con neonati) che utilizzano i giochi per l’infanzia messi lì per loro dal comune.
Il carabiniere che ha risposto alla chiamata, ha spiegato garbatamente che purtroppo non poteva far nulla, visto che si tratta di luogo pubblico e, non essendosi ferito nessuno, non si poteva contestare alcun reato.
Considerato che la piazza, così come i giochi, sono comunali, parte una seconda telefonata. A rispondere, il funzionario del Comune, Domenico Savio Lo Presti, il quale con molta comprensione ha accolto la lamentela, sollecitando anche lui le forze dell’ordine ad intervenire, magari bonariamente, per evitare un eventuale degenerare della situazione.
Fortunatamente, nelle more, i giovani teppisti avevano deciso di abbandonare la piazza. Forse per il timore che qualche genitore imbufalito potesse reagire in maniera meno mite dell’occasionale passante o delle stesse forze dell’ordine.
Fermo restando il fatto che piazza Cavour è un luogo pubblico e che sarà anche possibile giocare a pallone – non abbiamo motivo di dubitarne – ci chiediamo se sia giusto che gruppi di bulletti di quartiere possano decidere di fare sgombrare il “campo” ai tanti bambini che frequentano la piazza.
Giovani vandali e teppistelli di ogni genere, hanno il diritto di imporre una volontà che – seppur non viola alcuna legge – è contraria a qualsiasi norma di buona educazione e al buonsenso?
E se in futuro dovesse accadere quanto su narrato, il papà di un giovane teppista pronto alla risposta, quanto maleducato, sarà felice di apprendere che habemus Papam?
Del resto, morto un Papa se ne fa un altro…
gjm
un vero schifo. non sono solo i bambini a rischiare le pallonate. e se provi a rimproverare questi facchini ti rispondono male e ti mandano a quel paese. piazza cavur e nelle mani di questi teppistelli che fanno il bello ebrutto tempe senza che nessuno dica nulla.lasciamo perdere quello che succede alle spalle di piazza cavur e sulla scala, che è meglio.
mah….e uno deve sopportare di sentirsi dire che morto un papa se ne fa un altro?
io non sono così sicuro che solo perchè è un luogo pubblico si può fare quello che si vuole, ma comunque un minimo di civiltà basterebbe per evitare queste cose.
a mio figlio non permetto mai di comportarsi così e se dovesse rispondere in quel modo, non potrei amentarmi se qualcuno gli mollasse un sonoro ceffone.
grazie per l’ospitalità
Totò