Grandangolo – il giornale di Agrigento diretto da Franco Castaldo, nell’edizione 12 in edicola domani, stampa in esclusiva due vicende per certi versi clamorose. La prima riguarda Mediatel-Teleacras, la tv dell’imprenditore Giovanni Miccichè, quello dell’Impresem, destinatario, seppur indirettamente, di una informativa tipica della Prefettura di Agrigento. Infatti, il Consorzio per lo sviluppo industriale di Agrigento, in ottemperanza dell’informativa antimafia della Prefettura che colpisce la società Mediatel (partecipata Gasme e che gestite Teleacras) attraverso la figura dell’imprenditore ed oggi direttore editoriale della tv, Giovanni Miccichè, ha revocato la concessione a suo tempo concessa riguardanti due lotti di terra sui quali oggi sorge l’edificio della tv privata. Un provvedimento scontato che potrebbe avere analoghe determinazioni di altri enti dello Stato che hanno avuto rapporti con l’emittente. Grandangolo spiega tutto a pagina 1. L’altra notizia di rilievo non è tanto che la Procura di Agrigento abbia chiesto il rinvio a giudizio per l’avvocato, consigliere comunale nonchè candidato a sindaco di Agrigento, Giuseppe Arnone, preteso esponente del Pd e ambientalista. La notizia peraltro diffusa ieri dalle agenzie per Grandangolo non è più questa. Ma un’altra. La storia, integralmente esaminata, è ben diversa da quella che Arnone ha raccontato in tv, con i comunicati, i blog e quant’altro. Di sicuro non è una “bufala”. E vi raccontiamo tutto attraverso le dichiarazioni di Maria Grazia Di Marco, la sua amica accusatrice che pure tenta di salvarlo. Emerge un quadro sconsolante al di là delle responsabilità penali. Un vorticoso e oscuro giro di denaro, prestiti senza ragione, persino del fratello di Arnone a beneficio, e non si capisce perchè, racconta la Di Marco, di quei Falzone che Arnone nella vita pubblica ha osteggiato. Emerge la vendita simulata della villa della donna e la vendita di una villa invendibile, perché abusiva e in zona A, come Grandangolo aveva anticipato. Emerge il tentativo di beffare la giustizia; emerge lo squallore di alcuni comportamenti che forse non avranno valenza penale ma significano ribalderia. E’ una storia che va raccontata. E noi lo facciamo senza aggiungere o togliere parole.
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8 Maggio 2025