di Mariatiziana Sidoti
ROMA.La clachette in bianco e nero si apre tra i colori dei pennarelli cancellabili per i numeri di scena e di ripresa sul plexiglas, evoluzione della lavagnetta in ardesia e dei gessetti di un tempo, e si richiude, battendo forte per l’ultima volta con il tipico sonoro del ciak. è il 9 dicembre. E siamo in Romania, tra Bucarest e dintorni. Dopo 5 settimane di riprese, iniziate il 7 novembre in Italia, tra il Trentino e la Val di Non, si finisce di girare. è “Itaker”, opera seconda tra i lungometraggi per il regista Toni Trupia. Che, siciliano, di Favara, in terra di Girgenti, a Roma dall’età di 17 anni, dopo “L’uomo Giusto” del 2007 “firma” la scrittura e la regia di questo nuovo lavoro: una coproduzione della Goldenart Production di Michele Placido con Rai Cinema, la rumena Mandragora Movies, e il contributo della Trentino Film Commission per il regista, classe 1979, una laurea al Dams e un diploma in regia al Centro Sperimentale di Cinematografia nella capitale, e alle spalle tanti corti e una brillante esperienza, dall’assistenza alla regia nel 2003 per Mario Monicelli in “L’appello di un amico” e nel 2005 per “Romanzo Criminale” di Michele Placido, del cui “Vallanzasca-Gli Angeli del Male” con Kim Rossi Stuart è anche nel 2010 tra le “penne” della sceneggiatura, ai primi successi con “L’uomo Giusto”, dal miglior lungometraggio al Festival del Garda all’Opera Prima al Baff con presidente di giuria, Pupi Avati.
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