Su Grandangolo – il giornale di Agrigento – edizione 48, diretto da Franco Castaldo, in assoluta esclusiva si racconta del nuovo terremoto giudiziario che sta minando le fragili fondamenta del Comune di Agrigento: E’ l’inchiesta principe. Quella che toglie il sonno e il respiro. Covava silente tra le pieghe di una città sempre più devastata dal malcostume e dall’illegalità. Eppure, nessuno fiatava, pur sapendo. Scopriamo adesso la pregante valenza giudiziaria leggendo le carte del blitz “Self service”. Con breve ma significativa divagazione che ci impone l’imprenditore e re dell’eolico Salvatore Moncada – già preteso candidato a sindaco di Agrigento troppo presto volatilizzato, per noi che nutrivamo speranze di cambiamento e parcheggiato verso meno ostili sponde imprenditoriali – il quale ha dato il via, talvolta inconsapevolmente, ad altra inchiesta della magistratura. Di ciò non abbiamo notizie provenienti dalle Procure ma, impossibile non aprirla, dopo aver letto o visto l’intervista rilasciata proprio da Moncada lo scorso 7 dicembre con la quale comunicava che non sarebbe stato candidato a sindaco. Tra un passaggio e l’altro, Moncada ha affermato: “A Sciacca trovo ostacoli nei miei progetti imprenditoriali che mi sono stati frapposti dagli onorevoli Marinello e Ruvolo. Non ho stima per loro. Chiedono posti di lavoro. Io non accetto. Per me conta il valore del lavoratore non la raccomandazione di Ruvolo e Marinello”. Parola più parola meno, la vicenda è questa. Ma non è la sola. Infatti sembra una scena già vista, con variazione sul tema. Per Marinello e Ruvolo, Moncada denuncia subito. Per quanto avvenuto al Comune di Agrigento, invece, non denuncia, subisce e teme per le sue attività. Salvo poi fare marcia indietro e raccontare tutto alla Digos di Agrigento che prontamente riversa il conseguente rapporto giudiziario alla Procura. Una vicenda grave che Grandangolo vi racconta in ogni dettaglio. Ed è l’inchiesta madre. L’inchiesta dentro l’inchiesta dato che dal contrasto sorto tra l’imprenditore Moncada e l’attuale assessore comunale Maurizio Calabrese è nata un’investigazione che oggi può dirsi quasi conclusa. Comunque vada a finire è una torbida vicenda di interessi personali e richieste, accolte, provenienti da pressioni forti e indebite. Vicenda fortificata da una lettera anonima che ha trovato immediatamente riscontro, almeno per alcune vicende, nelle indagini effettuate. Un’inchiesta che mette in discussione tutto: dal comportamento scorretto di funzionari e dipendenti dello Stato alla regolarità del Piano regolatore generale. Con forti sospetti sull’operato di taluni consiglieri comunali. Un anonimo ha citato tre grandi affari: il centro commerciale Moses, l’aviopista; la solidarietà sociale. E sono diventati indagine della Procura. Dopo gli scandali della Provincia regionale di Agrigento si aggiungono quelli del Comune. Che l’operazione “Self service” ha minimamente disvelato.