Agrigento – Dichiarato fallito nel 2002, a distanza di quasi dieci anni il giudice riconosce il risarcimento danni agli eredi
Il giudice monocratico agrigentino A. Pinto, investito di una causa relativa al danno prodotto dal comportamento omissivo del Conservatore pro tempore dell’Ufficio del Registro Imprese presso la Camera di Commercio di Agrigento, che non aveva tempestivamente iscritto un atto, causando così un’ingiusta dichiarazione di fallimento, riconosce la responsabilità del Conservatore. Una sentenza, unica in Italia, che rappresenta certamente la prima crepa nel muro di gomma delle Camere di Commercio e degli Uffici del Registro delle Imprese, quella emessa dal Tribunale di Agrigento il 2 agosto di questo anno.
A ricorrere al Tribunale di Agrigento, citando in giudizio la Camera di Commercio di Agrigento, gli eredi di Pancamo Francesco ingiustamente dichiarato fallito. I Pancamo, difesi dall’Avvocato Maria Assunta Di Matteo, del Foro di Agrigento, si erano quindi rivolti al Tribunale, chiedendo il riconoscimento dei danni patrimoniali ed esistenziali, imputabili alla condotta omissiva del Conservatore del Registro delle Imprese, in considerazione anche del fatto che il Sig. Pancamo Francesco, uomo di notevole spessore morale e sociale, a causa di una sentenza ingiusta e per lui ritenuta disonorevole, cadde in depressione fino ad arrivare ad un rifiuto totale della vita.
Una vicenda protrattasi per parecchi anni, che ha causato non solo ingenti perdite patrimoniali ai Sigg. Pancamo, ma anche tanta sofferenza sotto il profilo morale.
Una sentenza che, seppur non rende totalmente giustizia ai Sigg. Pancamo, nel rendere comunque giustizia, seppur postuma, ad un uomo vittima di un ingiusto procedimento nei suoi confronti, rappresenta una pietra miliare in materia di responsabilità di enti, organismi ecc, che d’ora innanzi potranno essere chiamati a risarcire i danni prodotti da comportamenti omissivi da parte di loro dipendenti.