Potrebbero essere decisive le prossime ore, per capire che fine farà il nostro paese.
Finita l’epoca dei giullari, si rende necessaria una svolta che ridia dignità e credibilità all’Italia.
Dell’isolamento diplomatico di Berlusconi, avevamo già scritto da tempo, ancor prima che Bossi soltanto oggi, affermasse che “l’Europa vuole far fare un passo indietro a Berlusconi. Quello dell’Europa è un colpo contro Berlusconi”.
Senza entrare nel merito delle motivazioni, o della validità delle stesse, non v’è dubbio che l’attuale premier sia visto all’estero, come il vero problema dell’Italia. Ma non soltanto dell’Italia.
Il nostro paese, è infatti una mina vagante per l’intera economia europea, potendo esser causa di una regressione del sistema economico.
Tutto ciò, nonostante la nostra sia un’economia più solida rispetto quella di molti altri stati membri della zona euro.
Faceva ridere molti il nostro presidente, con le sue battute, le gaffe, le barzellette, le sue donnine.
Molti italiani, sminuivano fatti, per molto meno dei quali, in altre nazioni un presidente sarebbe stato costretto alle dimissioni.
Ma noi siamo italiani. Siamo quelli della pasta asciutta, della pizza e mandolino, degli Alberto Sordi e dei ragionier Ugo Fantozzi.
Bene, a ricordarci che esiste un mondo reale, ci sta pensando l’Unione Europea, che finirà con l’imporre misure certamente impopolari, ma che in quanto tali, spingeranno gli italiani a dare il colpo di grazia al malato in coma.
Del resto, non potevano certo dichiararci guerra…
Solo la cocciutaggine di un popolo di tifosi, poteva portarci a non vedere quello che realmente accadeva.
Le misure drastiche, sono ormai inevitabili. Innalzamento dell’età pensionabile, taglio delle pensioni, l’eliminazione di quella di anzianità, sono l’argomento del giorno, al quale faranno certamente seguito le riduzioni degli stipendi ed i licenziamenti.
Tutte misure che, se non preoccupano Berlusconi, ormai all’ultimo giro di ballo, non risultano gradite a Bossi, il quale ben sa, come rappresenterebbero la fine della Lega.
Già in tempi non sospetti, scrivevamo di come sarebbe bastato poco a riacquisire credibilità e far fronte alle eccessive esposizioni debitorie nei confronti di altre nazioni: una legge, che prevedesse il congelamento dei beni di politici ed imprenditori, coinvolti in vicende di mafia, corruzione o altre forme di illegalità perpetrate nell’ambito della pubblica amministrazione (appalti truccati, finanziamenti illeciti ecc). Beni congelati, da far confluire a seguito di sentenze di condanna, in un fondo destinato al ripianamento del debito pubblico.
Ma un “premier a tempo perso” (come lui stesso si è definito), un governo fantoccio ed un’opposizione inesistente, corrotta e collusa tanto quanto molti della maggioranza, non potevano certamente preoccuparsi di queste sciocchezze.
L’impegno del governo, a partire dal presidente del Consiglio, per finire con il Guardasigilli (fino a poco tempo fa, purtroppo, un agrigentino), era tutto proiettato nelle leggi ad personam a tutela giudiziaria ed economica di un unico uomo.
L’opposizione, o pseudo tale, impegnata anch’essa nella tutela di una casta autoreferenziata di nominati (non eletti), gratificati da ricchi emolumenti e privilegi inesistenti nelle altre democrazie europee.
Oggi più che mai, ritornano di grande attualità i versi di Dante Alighieri:
Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!