Probabilmente, in Sicilia, questa è solo la punta dell’iceberg”
“Grazie alle Forze dell’ordine e alla magistratura oggi si è compiuto un buon passo avanti nella lotta contro le ecomafie. Il traffico illecito di rifiuti non è evidentemente prerogativa solo della camorra o della ‘ndrangheta. Il business fa gola a tutte le mafie, tanto più in una regione assolutamente inadeguata nella gestione dei rifiuti speciali, prodotti oltre che da tante piccole e medie realtà imprenditoriali, da tre grandi poli industriali, come la Sicilia. I rifiuti speciali, infatti, debbono essere trasportati e trattati fuori dalla regione, a tutto vantaggio di chi vuol fare affari illeciti attraverso la loro gestione”. Così Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia ha commentato l’operazione del Noe di Palermo che ha portato all’ordinanza di custodia cautelare per tre persone tra cui Giuseppe Liga, a capo del mandamento San Lorenzo-Tommaso Natale fino al suo arresto nel marzo 2010. Sul ciclo della ‘monnezza’ dunque, non dobbiamo abbassare la guardia perché questo continua ad essere un settore tra i più lucrosi e difficili da scoprire. “Anche questa operazione è stata portata a termine solo grazie all’uso delle intercettazioni. La lotta ai trafficanti di rifiuti, lo testimoniano le parole del procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, non si può fare senza questo fondamentale strumento di indagine. Depotenziarne l’uso significa dunque dichiarare la resa sul fronte delle ecomafie. Inoltre – ha concluso Fontana – i traffici di rifiuti, oltre a devastare i settori legali del turismo e delle produzioni agroalimentari di qualità e ad aumentare l’incidenza di malattie gravissime minando il futuro dell’intero Paese, sono spesso anche un reato spia, attraverso il quale si arriva a scoprire l’intera rete di affari illegali delle mafie”.