19 Novembre 2024
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5 thoughts on “Povero Zambuto e povera Agrigento

  1. Quello che ad oggi manca, sono le candidature credibili di chiunque abbia un progetto da presentare alla città..
    Vorrei partire da queste sue ultime parole, per poter dire il mio più vivo desiderio, che è quello; che non ci sia più ne un nuovo Piazza, come ne un nuovo Zambuto. Oramai tutta l’Italia ci conosce per i nostri ultimi posti, e come quelli che pur non avendo l’acqua corrente la pagano più cara d’Italia e siamo quelli che pur avendo un grandissimo patrimonio culturale, architettonico, e paesaggistico, non sanno cogliere le opportunità di questa nostra storia antica, hanno saputo solo negli anni demolire quello che di buono cera in questa nostra città per sfruttarla a loro piacimento, basterebbe un solo esempio: i nostri templi e il patrimonio del centro storico, lasciato nell’abbandono più totale. Il padre politico è servito a dare opportunità al figlio. Il padre sindacalista è servito a dare al figlio le migliori opportunità. E a tutti quelli che non si sono abbassati al loro “gioco” non e rimasto altro che l’asciare la Sicilia, ed in particolare Agrigento, che nell’ultima analisi fatta è ultima come occupazione giovanile è all’ultimo posto, il 35,8% sono senza lavoro immaginate se verrebbero contabilizzati anche quelli che oramai, hanno fatto la “fortuna” o lavorano fuori.

  2. E’ molto più semplice andare avanti con slogan che fare un programma serio con alcune iniziative (poche) e poi portarle avanti.

  3. Io ho colpa e lo ammetto, ho votato il giovane Zambuto e ho sbagliato. E purtroppo le colpe dei padri ed anche delle madri ricadono sempre sui figli. I miei figli (piccoli) non hanno voce elettorale, ma anche se è così, mi toccherà spiegare le cose come stanno e farmi consigliare da loro, l’intuito dei ragazzi non usurpato dalla politica ha un suo senso… Ma i miei ragazzi escono dalla porta e non rientrano mai dalla finestra…Il loro parere per quanto innocente sarà opportuno?

  4. La nostra è una città ingrata, che continua a fare i bagni nel suo stesso fango; i cui cervelli, giustamente desiderosi di una dignitosa qualità di vita, continueranno ad andarsene, lasciando il campo ai peggiori nullafacenti e venditori di fumo, che affideranno la propria sopravvivenza allo sfruttamento del territorio e dei suoi abitanti, quelli residuati naturalmente. A noi rimarranno Arnone o altri degni di lui, che in altri posti in 24 ore verrebbero messi al bando con sdegno da parte di tutti, mentre qui hanno ancora l’ardire di proporsi sfacciatamente quali censori e artefici della moralizzazione e legalità. Il futuro non è certo nelle mani di questi ultimi e loro lo sanno bene; ciò li costringe a dare sfogo alla loro rabbia dando gli ultimi colpi di coda, nel vano tentativo di dimostrare che ancora contano e possono condizionare anche la vita sociale di Agrigento. Purtroppo fino ad oggi hanno avuto in tal senso parziale successo. Ma se esiste ancora un rigurgito di orgoglio, non si dovrà permettere a simili individui sopravvivenza politica con conseguente avvelenamento della convivenza sociale.

  5. ho letto un sacco di cose belle argomentate e anche un pò critiche verso il giovane sindaco della città io che sono un figlio di un dipendente comunale in pansione ricordo perfettamente quei bei consigli comunali degli anni 70 quando sedevano consiglieri poi diventati onorevoli del tipo granata, errore, il prof. lauretta ecc, ecc, tutta gente di qualità ma il problema non sta nella qualità del consigliere ho nel sindaco che si elegge il problema sta nella legge elettorale del sindaco, perchè a priori il cittadino elettore vota il sindaco ed il suo programma che viene legalmente presentato prima di votare quindi bisogna fin da subito adoperarsi per la modifica della legge e cioè il sindaco deve essere eletto dentro il consiglio comunale anche con maggioranze variabili questa e democrazia.

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