Venerdì (tardo pomeriggio) la Capitaneria di Porto Empedocle, ha informato il Dott. Insacco, responsabile di Comiso del Fondo Siciliano per la Natura, della presenza di un delfino spiaggiato a Marinella. Insacco, ha prontamente avvisato la rappresentante agrigentina dell’associazione Dott.ssa Irene Barberi che si è immediatamente portata sul posto.
Raggiunta località Marinella, l’ambientalista apprendeva come alcune persone, vedendo il povero animale in difficoltà, lo avessero spinto al largo, da dove, con le ultime forze rimastegli, si era evidentemente allontanato.
Dalla descrizione fornita dai presenti, la Barberi aveva intuito che si trattava di un cucciolo di Grampo. Sempre secondo quanto indicato dagli occasionali testimoni, il cucciolo presentava ferite, causate probabilmente da arpione o fiocina.
Sperando di ritrovare il delfino ancora in vita, la Barberi ha continuato a perlustrare la battigia fino a buio, purtroppo senza risultato.
Sabato pomeriggio, intorno le 15, un’ulteriore telefonata del Dott. Insacco, metteva fine a qualsiasi possibile, seppur labile speranza: spiaggiamento del cadavere a Punta Piccola.
Tristemente, alla Barberi, altro non restava da fare che appurare il decesso dovuto alla profonda ferita dell’arpione che lo aveva trapassato da parte a parte (come si vede dalle foto dalla stessa scattate). Colmo della stupidità del novello Guglielmo Tell, l’aver voluto recuperare l’arpione, causando ulteriori danni alla povera bestia.
Si trattava effettivamente di un cucciolo di Grampo – così come intuito dalla Barberi – di mt.1,80 di lunghezza. La presenza del cucciolo, ancora lattante in quanto privo di denti indica chiaramente che in zona dovrebbe trovarsi ancora la madre. Resta da augurarsi che a nessun altro criminale imbecille, venga in mente di ripetere la bravata.
Presenti al rinvenimento, oltre agli addetti al salvataggio e a molti curiosi, i rappresentanti della Capitaneria che hanno chiesto se l’associazione avesse interesse a recuperare la carcassa del Grampo, per il museo del Fondo Siciliano per la Natura.
Dinanzi la risposta negativa della rappresentante locale, è stato deciso lo smaltimento, che avrebbe dovuto essere effettuato dalla Asl di P.E.
A rendere ancora più triste la vicenda, il fatto che stamattina il delfino era ancora là abbandonato e dei bagnanti infastiditi per l’odore l’han preso e buttato sugli scogli…..
Sentita la Barberi, ci ha raccontato di come ieri l’unica cosa che si era sentita di dire ai curiosi che la circondavano, è stata di ribadire le differenze tra un pesce ed un delfino, nella speranza che i bambini presenti in futuro non compiano lo stesso delitto! (Che è un reato gravissimo che resterà purtroppo impunito).
Il grampo o delfino di Risso (Grampus griseus Cuvier, 1812) è un cetaceo della famiglia dei Delphinidae, unica specie del genere Grampus, che può avere una lunghezza da 2,5 a 4 m, ed un peso di 600-700 kg.
Il capo è senza rostro; la fronte bombata, ma non globosa, presenta un caratteristico solco a forma di V nel mezzo, con l’apice rivolto verso il basso. La mascella superiore sporge leggermente.
Sembra che in Mediterraneo si accoppino in autunno. Le femmine partoriscono un piccolo lungo circa 1,5 m.
in estate di imbecilli che si credono pescatori e non hanno controllo alcuno ce ne sono tanti