“Rimane poco o nulla da salvare nella Gesa 2 di Agrigento – dichiara il Segretario Igiene Ambientale Ugl, Roberto Migliara -, visto i continui colpi di scena ed assalti alla diligenza.
Bastano pochi milioni di euro, grazie all’intervento regionale, che in un attimo si vorrebbero vedere soddisfatti i propri legittimi diritti, visto la voragine economica e gestionale che questa Ato ha prodotto nei confronti dei lavoratori, delle imprese ed della collettività.
Pur condividendo nel merito la scelta da parte del Gruppo Catanzaro di rigettare l’accordo stipulato con la Dott.ssa Restivo, non possiamo che obbiettare sul metodo, visto gli impegni presi da ambedue le parti in causa nelle scorse settimane, la coperta è corta per tutti.
I lavoratori e le imprese sono da lungi anni prigionieri di un sistema che fa acqua da ogni parte, e che le soluzioni ad oggi individuate dalla Dott.ssa Restivo non hanno altro che contribuito a rinviare sistematicamente l’unica via legittimamente e doverosamente perseguibile, quella messa in mora delle amministrazioni comunali che da tempo chiediamo, che qualcuno distrattamente non sente, facendo orecchie da mercante.
A fronte di quasi 50 milioni di euro di crediti dalla Gesa, la situazione debitoria che le aziende vantano oltre al gruppo Catanzaro ammontano circa 11 milioni di euro e continueranno ad incrementarsi.
Non consentiremo che le somme a breve a disposizione per le retribuzioni dei lavoratori vengano dirottate, i lavoratori tutti senza distinzioni, sono da sempre l’anello debole e sacrificale del sistema rifiuti, di certo non godono né di crediti bancari né tantomeno di interessi a differenze delle aziende, per i continui ritardi delle loro spettanze e ad oggi solamente loro hanno fatto sentire in ogni forma di protesta, la loro disperazione.
Non è più tollerabile la totale latitanza di tutti quei soggetti ,speranzosi di una soluzione calata dall’alto, i lavoratori, i cittadini e le imprese sane, meritano rispetto e certezze.
Riteniamo l’oramai improrogabile necessità di attivare percorsi comuni ed istituzionali, certi e definitivi, un fronte compatto al fine di uscire da questo pantano, che inevitabilmente continuerà a fare accrescere povertà, inefficienze ed emergenze.
Pertanto invitiamo la dott.ssa Restivo ad attivare con celerità procedure di recupero dei crediti, altrimenti sarebbe più opportuno dichiarare fallita l’esperienza degli Ato, ricercando a livello regionale e nazionale soluzioni alternative.
Se il 29 p.v. non venisse approvato il bilancio consuntivo della Gesa stabilendo un piano di rientro di delle amministrazioni morose – conclude Migliara -, procederemo ed inviteremo le altre aziende impegnate in questo “vergognoso appalto a gestione fallimentare”, ad adire le vie legali nei confronti della Gesa e dei propri amministratori.
Agrigento li 22 luglio 2011