Aragona (AG)- Sembrava una notte d’estate come tutte le altre. I moscerini e le zanzare rendevano la vita impossibile ma, fortunatamente, la temperatura ancora accettabilmente fresca non crea grossi problemi d’insonnia. Tuttavia, non riesco a prender sonno girandomi e rigirandomi nel letto e, quando, finalmente riesco ad addormentarmi vengo svegliata da un gran boato seguito dal suono di un claxon che, rompendo l’incanto del silenzio notturno, non smetteva più di suonare. Sarà successo qualcosa di poco piacevole, mi ero detta, e di fretta ero corsa ad affacciarmi dal balcone.
Siamo ad Aragona nella via Roma all’altezza delle elementari “Scifo” ed erano circa le ore 01:20, di venerdì 10 maggio 2011. Ho notato una mini cooper incastrata tra una saracinesca e un’aiuola.
Tra la paura e la preoccupazione che possa essere accaduto qualcosa di grave, dopo aver indossato i primi vestiti caduti sotto il mio sguardo, di fretta mi precipito di sotto per assicurarmi che non ci fossero feriti. In tal caso avrei, immediatamente, contattato ambulanza e forze dell’ordine. Nel frattempo anche altri miei vicini di casa erano scesi per strada allarmati dal boato e quindi, per prestare soccorso. Anche io sono un genitore e la paura che qualche incidente possa accadere ai nostri figli, quando sono fuori di casa, è tanta. I pensieri e le preoccupazioni non abbandonano mai una mamma, specie nelle sere dei fine settimana, quando, verosimilmente, i figli sono fuori a divertirsi in locali e discoteche.
Ma ritornando all’incidente di cui parlavo, il ragazzo era fortunatamente e, forse, miracolosamente illeso.
Il mio pensiero è andato subito ai suoi genitori pensando che magari stessero dormendo e la brutta notizia li avesse appena raggiunti in quello stesso momento. Ribadisco che non ci sono stati danni alle persone ma solo alle cose. Il direttore del giornale mi scuserà ma non entro nel merito della dinamica all’incidente poiché non avendo assistito direttamente allo scontro ed essendo coinvolte due autovetture non vorrei fornire versioni distorte raccontando una realtà che non conosco.
Ma tornando ai fatti da me vissuti, saranno passati pochissimi minuti e la zona si è riempita di gente, tutti ragazzi il cui numero, col passare dei minuti aumentava a vista d’occhio. Nel frattempo avevo cercato di calmare il ragazzo che un po’ per la paura e un po’ per la rabbia, per quanto era successo, non smetteva di piangere. Gli ho spiegato che non doveva preoccuparsi della macchina ma si doveva reputare fortunato perché non si era fatto nulla. Arrivano anche gli amici del giovane che tutti insieme lo abbracciano, come ad originare un unico corpo, ed iniziano a fargli coraggio come a volergli dimostrare che a loro interessava, solamente, che lui era sano e salvo. Nel vedere questa scena di solidarietà e amore tra giovani non nego di essermi emozionata. Successivamente, erano giunti sul luogo i vari parenti, genitori che davano origini discussioni nelle quali ognuno diceva la propria, quindi, reputando che ci fosse gente più idonea di me per le discussioni mi sono ritirata in casa continuando a seguire gli eventi dal balcone. Intanto era già passa un’oretta ed alcuni ragazzi avevano trasformano i muretti delle aiuole circostanti in panchine come se fossero stati al cinema per vedere una prima visione. Incredibile, in quell’ora tarda, alcune ragazze avevano tra le mani i famosi cocktail (alcolici?).
Erano, ormai, le 2:30 passate quando sono arrivate le forze dell’ordine per effettuare sopraluoghi e relativi rilievi e poco dopo era giunto il carro attrezzi per rimuovere le autovetture.
Tutto è bene quel che finisce bene ma, è inconcepibile, che spesso la via Roma di sera si trasformi in un circuito automobilistico con macchine che sfrecciano a tutta velocità. Negli ultimi anni né ho viste di cotte e di crude. E’ una vergogna! Nessuno, automobilisti e pedoni, può più stare tranquillo perché il pericolo può piombare addosso in qualsiasi momento. Insomma, chi di dovere dovrebbe trovare il modo per garantire alla popolazione maggiore sicurezza. Probabilmente occorrerebbero più pattuglie e maggiori controlli, unitamente alla dislocazione di dossi artificiali per ridurre la velocità delle automobili.
Mi rivolgo a questo giornale per invitare i ragazzi a prendere coscienza che la vita è una sola e la si deve vivere appieno ma con giudizio. La vita, e non solo la propria ma anche quella altrui, è un grande dono che merita di essere spezzata.
Cordialmente
Mamma S.
Dare la colpa ai giovani sempre e comunque nn è giusto ma in questo caso sono d’accordo con questa mamma…..Aragona la sera si trasforma in un circuito da rally …capisco ke ki legge gli verrebbe da dire e i genitori??? sono loro ke dovrebbero formare ,sorvegliare i propri figli! ma nn credo ke sia solo questo….piu’CONTROLLI forse darebbero un po’ di strizza in piu’ e i dorsi in certi punti nn farebbero certo male nè rovinerebbero le makkine(x questo c’è la piazza Madrice!)
Credo che comunque passata la mezzanotte ad aragona diventa difficile camminare. Lunedì trovandomi in piazza Scifo alle 00:30 circa avevo paura per una bambina che in sella alla sua bici faceva su e giu da piazza Scifo all’altezza di via mazzini perchè? Perchè le auto che sfrecciavano a velocità sostenuta potevano investire quella ragazzina. Per non parlare poi della curva del Piparo dove tutte le sere, specialmente d’estate, si fa a gara a chi riesce meglio il testa a coda. Visto che le scalinate della chiesa Madre (posche rossa, e altre auto), la stessa via Roma sempre lo stesso punto (metro più metro meno), per citare gli incidenti più clamorosi dell’ultimo decennio, più controlli renderebbero meno pericolosa aragona.
Nico