di Aldo Capitano
Durante la trasmissione televisiva ” Tema ” con ospite il Dott. Aldo Capitano,condotta da Angelo Ruoppolo suTeleacras, tramite il collegamento per via telefonica con la Città di Gorizia e più precisamente con l’Illustrissimo Studioso di fama internazionale , l’Ing. Pier Raimondo Cappella , degli Studi Ingegneristici Associati Gorizia , ha consentito allo Studioso medesimo di dichiarare che il depuratore del Villaggio Peruzzo, se distante secondo le normative di legge , intorno ai 150 metri, dalle civili abitazioni , se ben coibentato ed ermeticamente chiuso , può essere completato e restituito alla pubblica fruizione.
A Gorizia un esempio tipico è attualmente esistente e funzionante .Per maggiori delucidazioni è possibile ancora visionare su YouTube la trasmissione suddetta ricercando “tema teleacras” Aldo Capitano e depuratore ”fornita per esigenze di spazio in 4 trance .
E se già incomincia ad emergere la verità sulla questione del depuratore del Villaggio Peruzzo ?
La Corte dei Conti , è tenuta ad intervenire per valutare eventuali danni alla spesa pubblica per l’eventuale mancato completamento ed utilizzo deldepuratore medesimo e quindi , ripeto , della sua ultimazione con danno grave alle strutture esistenti e quindi all’erario ?
Lo scrivente precisa che non conosce e non ha mai avuto rapporti di nessun genere con gli Ingegneri agrigentini che se ne sono occupati per conto dell’amministrazione e non ha alcun interesse, tranne l’interesse sociale di permettere e dare la possibilità di fornire alla cittadinanza la depurazione utile al servizio pubblico legittimo.
Lettera dell’Ing. Pieraimondo Cappella (Gorizia )
Gentile dott. Capitano,
La ringrazio per le lusinghiere espressioni di apprezzamento, ben al di là dei miei meriti, ma che mi hanno fatto ovviamente molto piacere.
In merito alla questione del depuratore, Le confermo che la legge (delibera Comitato interministeriale 4 febbraio 1977, tutt’ora invigore) prevede che:
“La scelta della localizzazione dell’impianto deve essere effettuata in modo tale da proteggere i centri abitati da rumori ed odori molesti. Per gli impianti di depurazione che trattino scarichi contenenti microrganismi patogeni e/o sostanze pericolose alla salute dell’uomo, è prescritta una fascia di rispetto assoluto con vincolo di inedificabilità circostante l’area destinata all’impianto. La larghezza della fascia è stabilita dall’autorità competente in sede di definizione degli strumenti urbanistici e/o in sede di rilascio della licenza di costruzione. In ogni caso tale larghezza non potrà essere inferiore ai 100 metri.
Per gli impianti di depurazione esistenti, per i quali la larghezza minima suddetta non possa essere rispettata, devono essere adottati idonei accorgimenti sostitutivi quali barriere di alberi, pannelli di sbarramento o, al limite, ricovero degli impianti in spazi chiusi.”
Nella sostanza, per quanto riguarda il depuratore del Villaggio Peruzzo, se si trova a più di 100 metri dalle abitazioni non c’è problema, mentre se sitrova a distanza inferiore, va bene lo stesso ma è necessario ricorrere adopportune barriere se non addirittura un “ricovero in spazio chiuso”.
I 150 metri si riferiscono invece alla fascia di rispetto a tutela dei corsi d’acqua, laghi e mare, prevista dalla legge Galasso e s.m.i., fascia che dovrebbe essere ben specificata nel Piano Regolatore Comunale. Per costruire all’interno di tale fascia è necessaria una specifica autorizzazione.
Con viva cordialità
Pieraimondo Cappella(Studi Ingegneri associati Gorizia )
Studi Ingegneri Associati GORIZIA RISPOSTA DELL’ESPERTO AL SECONDO QUESITO SULLE PROBABILI INONDAZIONI DEL FIUME VICINO
Ill.mo dott. Capitano,
I depuratori si possono fare, con i dovuti accorgimenti, anche in zone esondabili. ‘importante è che lo si sappia e che venga effettuata una valutazione dei rischi assumendo i dovuti provvedimenti.
Se una zona è considerata esondabile dal PAI (Piano di Assetto Idrogeologico), il che significa che è soggetto ad allagamenti con una certa periodicità, normalmente le autorizzazioni per nuova costruzione vengono difficilmente concesse.
Il PAI della regione Sicilia si trova su Internet al seguente indirizzo:
http://www.sitr.regione.sicilia.it/pai/
Nel caso specifico, tuttavia, osservo che:
1) l’area di Agrigento è tra le meno piovose della Sicilia; da un esame sommario del PAI mi pare sia la più secca di tutte;
2) l’impianto di cui trattasi è esistente, per cui il problema non si pone: bisogna farlo funzionare.
Ora, se l’evento alluvionale è moto raro, si deve valutare il rischio (con le modalità e come indicato nel PAI della Sicilia). Ad esempio se, effettuata l’analisi statistica probabilistica, risulta presentarsi con un “tempo di ritorno” piuttosto breve, ad es. 2-5 anni, l’impianto dovrebbe essere dotato di idonei presidi di tutela ed eventualmente adeguato; ad es. i quadri elettrici dovrebbero essere alloggiati in posizione elevata e non raggiungibile dall’acqua. Queste aree a rischio dovrebbero essere indicate nel PAI. Se invece il tempo di ritorno è molto lungo, ad es. 50 anni o più, potrebbe risultare preferibile lasciare le cose come stanno e accettare il“rischio calcolato” di un (improbabile) danneggiamento.
Di rischi, poi, ce ne sono tanti, il rischio zero non esiste. Potrebbe capitare anche un terremoto come quello che ha devastato il Giappone, eallora? Non si fa più nulla?
Spero di poter esserLe stato di qualche utilità.
Un cordiale saluto
Pieraimondo Cappella
(Studi Ingegneri associati GORIZIA)
Qualche cittadino potrebbe avanzare la domanda se le esondazioni potrebbero essere evitate . Certamente, così come si è provveduto alla foce del fiume Akragas dove le Ville a terrazza sul fiume sono state protette da interventi specifici di aumento tecnologico costruttivo aumentando gli argini .
Solo così potremmo avere una depurazione perfetta e il mare pulito, che ad oggi con i cosiddetti pennelli a mare i risultati sono quelli che abbiamo notato in questi ultimi decenni (v. foto).
Tutto il resto è colpa grave, gravissima . E’ stata tanta grande perdita di tempo per la cittadinanza e per i materiali e le opere lasciate nell’assoluto abbandono , in perdita, che la Corte dei Conti dovrebbe valutare attentamente il danno alle strutture esistenti per il mancato funzionamento , in considerazione del danno all’erario procurato.
La politica agrigentina non ha avuto il coraggio di affrontare l’argomento con forza e determinazione , lasciando che tutto finisse nelle aule dei tribunali , con i risultati che stiamo vedendo ,ulteriormente a danno della cittadinanza . Sarebbe stato bene , consultando Tecnici di fama , mettere a tacere tutti coloro i quali hanno remato contro, facendo scivolare negli anni un gravissimo problema che poteva essere risolto con immediatezza e senza inutili e dannosi scalpori .
Dott. Aldo Capitano
Insieme Nel Sociale
Se quanto lei afferma è rispondente al vero, e non si ha motivo di dubitarne, l’Amministrazione e l’Ufficio tecnico comunale avranno un bel da fare ad intraprendere una corsa contro il tempo, che non potrà comunque porre una pezza a tutto il tempo già perduto.
Caro Dott. Capitano,
è inutile che Lei porta documenti per il completamento del depuratore di villaggio Peruzzo,fino a quando qualcuno non lo vuole, il Comune con questi personaggi che si ritrova non è in condizione di procedere al completamento.