Agrigento 25/03/11 – Agrigento come i bidoni della spazzatura.
E’ questa l’impressione che si ha andando un po’ in giro per la città e le sue frazioni.
Che sia tratti di Agrigento, Monserrato, Villaseta o San Leone… beh, fa poca differenza, il risultato e’ lo stesso.
Agrigentini ormai disillusi si aggirano (e, letteralmente, aggirano) tra rifiuti di ogni genere. Come a Monserrato ad esempio, dove, dopo oltre un anno finalmente sono state decespugliate alcune strade (perché ad Agrigento si fa solo un pezzettino qua e uno là lasciando ad esempio la megaiuola dell’incrocio rigogliosa come una foresta pluviale con grave nocumento anche per gli automobilisti e la gente che vi si trova a passare) e si lascia da più di un mese che le erbacce tagliate sul manto stradale formino “un’aiuola alternativa”… Domanda: ma il servizio non è pagato nella sua totalità? Taglio e porto via… oppure siamo nel paese delle stranezze e un servizio di decespugliamento prevede solo il taglio e la speranza che il vento si porti via le erbacce?
Oppure come a Villaseta, dove, davanti alla porta di emergenza di una scuola elementare con annesso asilo, troviamo scaricati e ammassati pneumatici (che ricordiamo essere rifiuti speciali)… Domanda: ma com’e’ che – fortunatamente – ormai i VV.UU. di Agrigento, il cui intervento si fa sempre più da paese civile prendono un sacco di (giuste) multe e, in questo caso, non abbiano avuto notizia di un camioncino che scarica questo tipo di rifiuti che, credo, non sia facile nascondere? E dire che lo stesso comando si trova a poche centinaia di metri dalla “discarica”…
O ancora…, nella centralissima Agrigento il venerdì ad ora di pranzo nel piazzale Ugo La Malfa, lo scenario e’ a dir poco desolante, una piana ricoperta di rifiuti e – quando arrivano – i netturbini che lottano per evitare che tutti i cellofan volino inquinando anche a diverse centinaia di metri (per essere ottimisti) di distanza… Domanda: ma fino a poco tempo fa, non si era previsto che ognuno dei concessionari dei lotti fosse obbligato, pena una salatissima multa, a pulire lo spazio di propria pertinenza? Non comporterebbe questo una pulizia più celere dopo, rimanendo solo qualche rifiuto di poco conto e anche qualche introito con le multe che, nel calcolo statistico, comunque almeno i primi tempi si incasserebbero? Che fine ha fatto questa delibera? E’ ancora vigente…? Oppure era a tempo con la clausola “Oggi garantiamo la civiltà il prossimo anno non sappiamo”?
E che dire di San Leone, il nostro ex-bel lido, che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della nostra città? Ormai in stato di abbandono semi totale, con un mare che ormai negli ultimi anni è esso stesso una discarica a cielo aperto, con un lungomare che negli anni è stato invidiato e che è ormai consistente in un ammasso informe di piante ed erbacce tra le quali si può trovare di tutto, comprese sedie a sdraio di plastica forse per qualche abitudinario della passeggiatina domenicale che, non trovando più le panchine ormai completamente divelte e corrose dal tempo (se non distrutte volontariamente) si premunisce e porta “l’occorrente” da casa lasciandolo al sicuro accanto ad una palma, con la certezza che la proverbiale onestà degli agrigentini (ma in questo caso direi più la mancanza di pulizia da parte degli addetti) farà in modo di ritrovarla esattamente dove l’aveva riposta la settimana prima…
E questa dovrebbe essere una città a vocazione turistica?
Ma perché mai i turisti dovrebbero venire ad Agrigento? Per vedere forse dei musei dei rifiuti a cielo aperto?
Perché se anche i suoi stessi figli stentano ad abitarla ma resistono solo per – letteralmente – amor di patria?
Io mi auguro che gli agrigentini comincino a pretendere ciò che gli tocca di diritto e cioè una città pulita e vivibile che garantisca almeno i servizi essenziali.
Oppure è forse ormai troppo chiedere anche solo il minimo di decenza?
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