Il 10 dicembre 2010 suor Elisa, che da 5 anni aveva diretto la comunità delle suore vincenziane ad Aragona, lascia il paese delle maccalube diretta a Taranto ove l’ordine delle figlie della carità di San Vincenzo de Paoli l’aveva destinata ritenendo, certamente, indispensabile la sua opera nella cittadina pugliese.
Suor Elisa già nel mese di dicembre era al corrente che, dopo 138 anni, le suore vincenziane si sarebbero ritirate da Aragona e la sua partenza dal piccolo centro dell’agrigentino presupponeva anche quella delle altre due consorelle suor Luisa e suor Vincenza poiché, avanti negli anni e impossibilitate a rimanere da sole nella sede aragonese. Così è stato, e da qualche settimana, Aragona e gli aragonesi sono rimasti orfani delle ultime due suore vincenziane.
Pochi giorni fa suor Luisa colta da malore è stata ricoverata presso l’ospedale San Giovanni di Dio dove l’ha raggiunta suor Vincenza per prestargli le necessarie cure e fargli compagnia. Suor Luisa adesso,sta meglio, ma, ovviamente, non è consigliabile che le due sorelle ultraottantenni tornino a vivere da sole al Palazzo che fu dei Naselli.
Prima di partire suor Elisa ha voluto ringraziare Aragona e gli aragonesi, esprimendo GRATITUDINE. “GRATITUDINE perché ho conosciuto una terra veramente bellissima e gente dal cuore grande. La Sicilia un’isola che mi ha dato gioia – aveva detto suor Elisa – per la sua bellezza e la contemplazione del creato ma, anche una terra che non mi ha risparmiato un po’ di rabbia. Rabbia per alcuni degradi e povertà poiché, reputo quest’Isola abbastanza capace da garantire ai propri abitanti un certo benessere. Esprimo ancora GRATITUDINE per l’AMICIZIA – aveva dichiarato la sorella dell’ordine di San Vincenzo dè Paoli – perché anche se ho vissuto ad Aragona per breve tempo, e il lavoro e la preghiera mi hanno costretto ad uscire poco dal Palazzo Naselli, ho incontrato persone che veramente mi hanno dimostrato un forte senso di amicizia e di stima infondendomi la forza di andare avanti nella mia missione. Amicizie sincere a cui io – ha voluto sottolineare commossa suor Elisa – non ho dato nulla ma ho ricevuto tantissimo”.
La sorella, ultima responsabile delle consorelle vincenziane al Palazzo Principe di Aragona, nel suo saluto agli aragonesi non ha mancato di elogiare la loro tolleranza e l’accoglienza nei confronti del diverso, arrivando ad affermare che ad Aragona non esiste il razzismo. Ha apprezzato, inoltre, degli aragonesi la loro bontà, la loro generosità e la loro capacità di condivisione delle cose buone che posseggono. “Venire ad Aragona ha arricchito la mia persona e le mie conoscenze, – ci aveva raccontato la suora – non solo geografiche ma anche culturali. Inoltre, questa esperienza mi ha dato la possibilità di crescere anche sotto il profilo umano”.
Salutando Aragona suor Elisa ha ricordato che uno degli ultimi slanci d’amore che le vincenziane hanno voluto lasciare agli aragonesi e alle persone bisognose, è la mensa della solidarietà. Un servizio a favore di poveri e bisognosi, nonché di chiunque ne manifesti la necessità. “Qui potrà trovare sempre un pasto caldo sia il povero che non ha nulla da dare – aveva ricordato suor Elisa – che, l’anziano al quale la pensione non consente di arrivare a fine mese”.
La gestione di questa mensa, che rimane dell’Opera Pia, tramite apposito protocollo d’intesa è stata affidata al volontariato vincenziano. Quindi, la comunità delle suore vincenziane si è ritirata da Aragona ma l’Opera Pia è rimasta e, “finché, ci sarà l’Opera Pia – aveva concluso suor Elisa, salutando in un abbraccio ideale gli aragonesi – il Palazzo Principe rimarrà degli aragonesi, i quali dovranno responsabilmente farsene carico”.