Ancora altre esplosioni causate da fughe di idrogeno nella centrale nucleare di Fukushima, danneggiata dal potente terremoto di venerdì scorso.
Le esplosioni hanno interessato il reattore n.3 e sono state molto simili a quella che si era verificata in precedenza al reattore n 1 della centrale.
Le autorità giapponesi, minimizzano il rischio di possibili grosse fughe di materiale radioattivo, sostenendo che si tratti di possibilità molto basse.
Quanto accaduto in Giappone, riapre il confronto tra chi in Italia è favorevole a nucleare e chi non lo è. Non dobbiamo infatti dimenticare che è prevista nella nostra nazione la realizzazione di 5 centrali nucleari e che una di queste potrebbe essere realizzata in Sicilia,a Palma di Montechiaro in provincia di Agrigento.
L’U.E. aveva già ritenuto di dover prevedere urgentemente un sistema di allerta tsunami nel Mediterraneo, subito dopo il maremoto in Asia, per prevenire altre tragedie simili.
“Lo tsunami in Asia-osserva lo studio-ha messo in luce che altre regioni a rischio,quali i Caraibi e il Mediterraneo-non hanno nessun sistema regionale di allerta”,e pertanto e’ necessario correre ai ripari in tempi molto stretti.
Secondo gli esperti infatti “Gli tsunami possono avvenire in tutti gli oceani” e anche nel Mediterraneo.
I precedenti non mancano, da quello di Alessandria distrutta nel 365 a.c.da un terremoto, a quello del 1693, che devastò Catania e provocando70.000 vittime. Il sisma più violento registrato in Italia in epoca storica.
Nonostante a parere degli esperti il Mediterraneo presenti caratteristiche tali da renderlo a rischi tsunami e da farlo paragonare all’Oceano al largo delle coste di Sumatra, del quale in alcuni punti ha la stessa profondità, per i nostri politici òa costa agrigentina ben si presta alla realizzazione di una centrale nucleare.
Poco importa la presenza di vulcani attivi lungo le nostre coste, poco importa se l’intera isola è dichiarata a rischio sismico, nè ai politici interessa la presenza di faglie quali quella a sud di Creta
dove i margini di due placche si incontrano e si sovrappongono,creando le stesse condizioni che hanno dato origine al maremoto di Sumatra.
Palma di Montechiaro e le coste agrigentine, sono il luogo ideale per realizzare un rigassificatore e una centrale nucleare, con la benedizione del governo nazionale, di quello regionale (anche se Lombardo dice no al nucleare, ma visti i precedenti con il rigassificatore di Porto Empedocle c’è da crederci ben poco) e quello provinciale, il cui presidente, Eugenio D’Orsi, si è già dichiarato disponibile ad accogliere la centrale in territorio agrigentino.
A rendere possibile la realizzazione di tali progetti, i mass media che, campioni della disinformazione, sponsorizzano per interesse più o meno occulto tutte le opere più devastanti che riguardano il nostro territorio.
Ma non è solo in Italia che i media e i governi si comportano a questa maniera. Non è diverso in Giappone, dove nonostante le rassicurazioni del governo, molti scienziati hanno il dubbio su ciò che viene taciuto, e da dove ci arriva l’email che pubblichiamo:
Sent: Saturday, March 12, 2011 9:53 PM
Cari,
sono a Kyoto, lontana dalle zone sismiche, e incollata alla tv sia per l’ansia e le apprensioni che per voglia di sapere davvero come stanno le cose.
Trovo interessante vedere i vari canali che parlano del guasto alle centrali nucleari di Fukushima provocato dai sismi.
Vorrei riassumere per voi velocemente e a caldo – perdonate l’italiano disordinatissimo ! – cio’ che possono essere ormai considerati i fatti ma magari non vengono trasmessi correttamente
in Italia:
I 7 reattori delle centrali nucleari di Fukushima sono stati fermati automaticamente dopo la prima scossa grave.
Ma, di alcuni reattori non ha funzionato il sistema del raffreddamento e per trattenete l’aumento vertiginoso della temperatura interna, non sapevano come rimediare la riduzione dell’acqua di raffreddamento.
Infine, il governo ha ordinato al gestore di metterci l’acqua del mare per non lasciare scoperto il reattore, che, pero’ secondo vari esperti, significherebbe la rinuncia all’uso futuro del reattore; perche’ e’ dannoso per il cilindro metterci l’acqua non pulita. (Questo fa notare la situazione non era prevista dai progettisti della centrale)
Riguardo gli abitanti, le autorita’ hanno prima deciso di evacuare la zona circostante di 3 km, poi con passare del tempo, hanno allargato la distanza da 10 km a 20 km.
Stranamente quest’ultima estensione e’ avvenuta contemporanea con la dichiarazione delle autorita’ (del governo) di non aver constatato la fusione del cilindro ne’ della registrazione della radioattivita’ anomala.
In realta’, prima dello scoppio e il crollo dell’edificio che contiene il reattore n. 1 (piu’ problematico tra i 4) avvenuto nel pomeriggio di oggi, all’ingresso del sito si registrava fino a 1015 dei microsievert/ora, una cifra allarmante, equivalente alla tolleranza massima annua per l’essere umano.
Un canale – che dimostra piu’ scettico davanti alle dichiarazione governative e piu’ vicino ai terremotati vista la quantita’ di informazioni maggiori rispetto a molti altri canali – ha trasmesso una notizia non sentita ancora sugli altri canali: da un controllo si e’ registrata l’esposizione alla radiazione dalle persone che stavano aspettando l’arrivo di soccorso all’aperto quando c’e’ stato questo scoppio (a 3 km circa dal sito).
Hanno misurato 3 persone su circa 90 e da tutti i 3 hanno rilevato i dati allarmanti (non sievert, 100 mila cpm da uno e 30 o 40 mila dagli altri due), una quantita’ che richiede un lavaggio accurato del corpo per non ammalarsi (ma c’e’ da preoccuparsi anche dell’esposizione interna.
Tutto questo e’ successo ai reattori dichiarati “i piu’ sicuri”, superati tutti i collaudi antisismici severissimi del 2009.
A voi la valutazione.
Yukari
A voi la valutazione… Ma prima, sappiate che la tecnologia delle nostre centrali non supererebbe gli standard minimi americani, che il nostro territorio è a rischio sismico, che nei nostri mari non mancano vulcani attivi e inattivi, che nel Mediterraneo non mancano neppure pericolose faglie, e che questi sono gli elementi che possono dar luogo, oggi come in passato, a tsunami.
Nessuno scienziato affermerà mai il contrario. I nostri politici sì….
Gian J. Morici