A seguito delle risposte del Sindaco Alfonso Tedesco a un mio precedente comunicato stampa sulla piscina comunale di Aragona, approfitto per ricordare al primo cittadino che sta nella normale dialettica politica in una comunità, che un rappresentante politico faccia rilevare a lui e alla cittadinanza delle deficienze relativamente ai ritardi negli iter amministrativi. La mia indignazione nasceva in primis dal fatto che venisse riconosciuta, dall’attuale amministrazione l’importanza, per disabili ed anziani, di questa importante opera pubblica quando, nella campagna elettorale del 2007 Alfonso Tedesco non lesinò aspre critiche ad una struttura che a suo dire avrebbe rappresentato, per gestirla, un esoso costo per le casse comunali. Fa piacere a posteriori notare come sindaco e amministrazione siano ritornati sui propri passi, riconoscendo la grande utilità della piscina comunale per la collettività aragonese. Avevamo già ricordato come alla base del finanziamento iniziale dell’opera ci fossero state delle necessarie convenzioni tradottesi in fondamentali e vincolanti prerogative, ai fini dei necessari finanziamenti, a favore di categorie svantaggiate quali disabili ed anziani.
Faccio presente che nessuno ha parlato per il 2007 di struttura completa bensì esistente, opera voluta dalla precedente amministrazione. Tuttavia, il sindaco Tedesco a ultimazione dei lavori nell’aprile 2008, avendone riconosciuto l’importanza collettiva come afferma in questi ultimi mesi, avrebbe potuto concretamente accelerare le procedure per la chiusura dell’iter tecnico amministrativo. Così facendo Alfonso Tedesco sarebbe riuscito a consegnare alla pubblica fruizione, nel tempo massimo di alcuni mesi da quel 4 aprile 2008, la piscina comunale.
Non è demagogico dire che un amministratore responsabile, possa agire contemporaneamente su diverse linee di azione nell’ambito della stessa opera; ovvero, avviare tempestivamente, già dal giugno 2007, l’iter per l’approvazione del regolamento di gestione, vista l’esistenza di una struttura quasi completa all’atto del suo insediamento. Con l’ultimazione dei lavori, 4 aprile 2008, l’amministrazione procedendo, nell’arco dei seguenti sei mesi all’approvazione dell’iter tecnico amministrativo e, quindi del collaudo finale dell’opera, avrebbe potuto in ulteriori due o tre mesi bandire la gara di gestione e conseguente affidamento. Logicamente, risalta all’occhio che, quanto sopra riportato avrebbe richiesto tutto un lavoro preliminare, continuo ed intenso che non c’è stato. Così agendo, però, il sindaco avrebbe dovuto, in quel lontano 2007, rendere noto il suo interesse verso un’opera pubblica avversata nello scontro elettorale di pochi mesi prima.
La mia indignazione è scaturita dalle false attese che Alfonso Tedesco ha voluto creare nella gente, a partire dall’ottobre 2010 quando comunicava che – si era già nella fase di conclusione dei collaudi tecnici e dell’iter amministrativo e, che nel gennaio 2011, se non fossero sopravvenuti nuovi problemi, ci sarebbe stata l’inaugurazione. Apprendere nel marzo 2011 di un’accelerazione dell’iter amministrativo per la riapertura della piscina sa di presa in giro. Uno schiaffo alla pazienza e all’intelligenza degli aragonesi. Quando il primo cittadino parla di campagna elettorale dovrebbe ammettere che il primo a scendere in campo è stato proprio lui con queste COMUNICAZIONI FALLACI E MUTEVOLI DESTINATE A PROCRASTINARE, PROPRIO PER LA LORO INCONSISTENZA, LA DATA DELL’INAUGURAZIONE DA UN MESE ALL’ALTRO.
I cittadini dal loro sindaco aspettano risposte e vere soluzioni delle problematiche cittadine. Concretezza. Basta con la mera elencazione di date, complicati iter e il susseguirsi di impedimenti vari con conseguenti ritardi. La straordinarietà e il virtuosismo di una Buona Amministrazione si concretizza nella capacità della stessa di fornire in tempi accettabili, comunque brevi, risposte reali e tangibili alle esigenze della cittadinanza.
Per quanto riguarda le banali rassicurazioni fatte da Alfonso Tedesco ai cittadini, circa la premura di consegnare la piscina alla pubblica fruizione, con le garanzie di tutti gli standard strutturali e funzionali in maniera certificata, mi limito a sottolineare che non è il sindaco a doverle assicurare ma lo impone la vigente normativa sui collaudi delle opere pubbliche.
Non posso che concordare col sindaco quando elogia la meritoria e preziosa attività svolta dall’USD Aragona per essersi fatta carico di necessari ed urgenti interventi di completamento sia del campo sportivo che degli annessi nuovi spogliatoi, anch’essi legati unitariamente al progetto della piscina. E’ bene che la cittadinanza sappia che sono stati anche i soci dell’USD Aragona, la locale società di calcio, ad effettuare interventi di completamento per circa 20.000 euro. Cifra ad oggi non riconosciuta dall’amministrazione comunale, quindi, non ancora liquidata. Dove c’è stato l’impegno diretto dei soci dell’USD Aragona l’iter tecnico amministrativo è stato concluso già da diversi anni rendendo di fatto fruibile lo stadio alle locali società sportive. Tipico caso in cui l’impegno organizzativo profuso dal privato accelera e serve da stimolo al pubblico.
E’ stato solamente grazie all’impegno dei soci dell’USD Aragona se da diversi anni lo stadio è aperto alle attività delle società sportive locali mentre, spiace constatare come, la parte lasciata all’impegno del sindaco, ovvero LA PISCINA, RIMANE ANCORA OGGI NON COLLAUDATA.
Circa la scelta del sito ove sorge la piscina comunale, voglio ricordarle che una eventuale scelta di altro luogo, disponibile nelle aree del Piano Regolatore Generale per accogliere tali strutture, avrebbe determinato l’attuazione dell’iter espropriativo di terreni privati, i cui costi avrebbero ridotto l’effettiva somma destinata alla realizzazione delle strutture sportive.
Quindi, al momento del suo insediamento, il campo sportivo risultava non fruibile perché direttamente interessato dai lavori previsti dal progetto finanziato – “piscina-campo sportivo”. Un progetto unitario che prevedeva lo spostamento del rettangolo di gioco, per lasciare il posto alle strutture e alle pertinenze della costruenda piscina.
Il mio obiettivo, di intervenire esternamente, cercando di stimolare una accelerazione nell’operato dell’amministrazione al fine dell’inaugurazione e apertura della piscina pare sia stato centrato. Da qualche giorno, infatti, sembrerebbe essersi accentuata la frequenza delle visite alla piscina comunale da parte di artigiani dell’impiantistica idrica e di tecnici. Quasi certamente trattasi di visite finalizzate alla soluzione dei problemi ancora presenti per il normale funzionamento e, messa in regime dell’impianto sportivo.
Concludendo rilevo che, a proposito dell’apertura della campagna elettorale, da qualche settimana tra le mansioni del personale interno al comune di Aragona è comparsa di fatto una nuova figura, quella dell’attacchino comunale. Gli aragonesi hanno potuto notare che il paese, come mai era accaduto da quattro anni a questa parte, appare tempestato di manifesti che esaltano la pur inconsistente attività dell’amministrazione in carica.
L’atteggiamento di Alfonso Tedesco, nel riscoprire ad appena un anno dalle prossime comunali l’importanza della piscina, attribuendosene un’impropria paternità, si potrebbe spiegare nell’impossibilità di scorgere tra le opere pubbliche realizzate sotto la sua amministrazione, altro manufatto di pari utilità ed importanza.
Gli aragonesi possono stare tranquilli. Noi non saremo un ostacolo bensì, propositivi sull’operato dell’amministrazione evidenziando all’occorrenza falsi proclami, spot elettorali ed inerzie. Augurando al sindaco un buon lavoro si rimane in attesa della più volte annunciata inaugurazione.
1 thought on “PISCINA COMUNALE DI ARAGONA. SALVATORE ROTOLO: “I fatti sono altri. Serve concretezza e meno chiacchiere””
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la storia infinita continua…… a quando la prossima puntata????
noi cittadini nn vediamo l’ora di leggere la fine di questa interminabile favola!!!!!!!! sconvolgante!!!!tra comunicanti e contro comunicati noi stiamo a guardare….. x il momento …poi fra un anno daremo la nostra risposta!!! buon lavoro ad entrambi ..pero’ c’è un proverbio ke dicemeditate gente.