Ho partecipato al congresso provinciale del Pd seguendolo con attenzione dall’inizio sino alla fine. Ritengo di averlo seguito anche più di Arnone che in diverse circostanze si è allontanato dalla sala, che invece io ho lasciato solo quando il congresso è finito. Credo quindi di poter avere la presunzione di poterne riferire anche meglio di quanto faccia lui. Innanzitutto aprendo i lavori il presidente dell’assemblea Angelo Lauricella ha chiaramente indicato l’ordine del giorno e le attività del congresso. Tutti sapevano pertanto che sarebbe avvenuta l’elezione di Emilio Messana, che sarebbe seguito l’intervento del nuovo segretario del partito e che avrebbe concluso i lavori il segretario regionale Giuseppe Lupo, dopo l’approvazione di un documento del congresso e la nomina dei componenti all’assemblea congressuale regionale. Era noto a tutti che non era previsto un dibattito, né alcuno ha chiesto di riservare uno spazio al dibattito. Solo Salvatore Gaziano, segretario provinciale dei giovani del Pd, ha chiesto la parola e gli è stato concesso molto spazio. Nessun altro ha chiesto di intervenire. Neppure i parlamentari presenti perché condividevano quell’ordine del giorno. Il dibattito si è svolto prima di domenica scorsa nei vari circoli locali. Nessun delegato, ha chiesto la parola. Neppure Arnone l’ha chiesta. E’ intervenuto interrompendo il discorso del segretario, ma non ha chiesto di parlare ai delegati. Ha avuto la possibilità di distribuire il suo volantino e nessuno lo ha rifiutato. Lo ha distribuito a quanti erano al tavolo della presidenza e nessuno lo ha rifiutato. Arnone girava nella sala con una t-short in cui esprimeva pesanti accuse e nessuno lo ha allontanato. Non credo che in altri congressi accada nulla di simile. Cosa credete farebbero in un congresso del Pdl o del Fli o del Sel se qualcuno arrivasse in sala indossando una t-short con espressioni infamanti nei confronti di Angelino Alfano, Scalia o Vendola. ? La compostezza dei delegati e di tutti i presenti dinanzi alle provocazioni di Arnone è stata esemplare. Sapete quale è stata la risposta dell’assemblea alle interruzioni di Arnone durante il discorso di Messana ? Un lungo applauso da parte della stragrande maggioranza dei delegati quando Messana ha brevemente replicato alle accuse di Arnone. Un applauso ha seppellito tutte le provocazioni dell’ambientalista.
Arnone dice di avere la maggioranza nel Pd. Sciocchezze. Ben 2519 iscritti sui 2546 hanno votato nei congressi di circolo per Messana segretario. Era l’unico candidato, è vero. Ma chi se ne lamenta ha forse organizzato una diversa candidatura ? Tutti gli atti approvati dall’assemblea congressuale sono stati accolti praticamente all’unanimità ( solo due astenuti), eppure Arnone dice che in sala la metà dei presenti era solidale con lui. Falso.
La verità è chiara invece : Arnone è solo. E aggiungerei, disperato. Non riesce ad ottenere la tessera; non è riuscito a convincere Lupo e Bersani a fermare il congresso del Pd. Nessuno ha fermato l’elezione di Messana alla segreteria provinciale, come lui chiedeva. Arnone è stato sconfitto su tutti i fronti. Il Pd ha celebrato il suo congresso e lui non faceva neppure parte dell’assemblea dei delegati. Ha chiesto la convocazione della commissione di garanzia per buttare fuori dal partito Messana e altri, ma Messana è segretario e gli altri sono al tavolo della congresso, mentre ad Arnone è rimasto solo il potere di manovrare un cameramen, indicandogli dove e chi doveva inquadrare. Forse qualcuno dovrebbe dirgli di inquadrare per bene il suo volto: è quello di uno che è risuscito a distruggere se stesso e non ha neppure avuto bisogno dell’aiuto degli altri. Nessuno meglio di Arnone avrebbe potuto distruggere Arnone.
Elio Di Bella
ma di che parli???? Arnone, di lui possiamo parlarne a parte, in questa storia ha tutte le ragioni. Ha messo a nudo quanta democrazia e pulizia c’è in certi ambienti. 30 anni di sconfitte consecutive. Nessuno ha potuto smentire, carte alla mano, ciò che ha affermato Arnone. Gli va riconosciuta la caparbia e la voglia di battersi contro un “sistema”
Io al congresso non ero presente e sicuramente il giornalista Di Bella ha fatto la cronaca della giornata, tuttavia ritengo opportuno evidenziare che chi come me milita nel partito, essendo un dirigente ed un eletto locale, sa che nella fase preparatoria congressuale le cose sono andate diversamente ed abbandonando ogni ipocrisia è di tutta evidenza che c’è stata una forzata unità di intenti intorno alla candidatura di Messina.
Io per esempio, ma anche tanti altri, per una maggiore chiarezza politica avevo caldeggiato la candidatura del capogruppo alla Provincia (vedasi intervento del 5/10/2010, http://giuseppesferrazza.blogspot.com/2010/10/le-ragioni-politiche-di-una-candidatura.html).
Sta a Messana dimostrare che l’unità rappresenta un valore ed i prossimi mesi spero ci consegni un partito unitario, con tutte le componenti, compreso l’Avv. Arnone.
Per quanto riguarda il dibattito chi come me era già a conoscenza che non sarebbe stato possibile nessun intervento ha preferito, per non fare polemiche, rimanere a casa.
Inoltre, a mio giudizio, se è ancora possibile esprimere un giudizio in questo partito, è risultata quanto meno inopportuna dal punto di vista politico la presenza nel tavolo di Presidenza del Sen. Gambino, a cui auguro naturalmente, come a chiunque altro, di essere assolto.
Direi che non è stato sconfitto Arnone perchè si sapeva fin dall’inizio che comunque si sarebbe arrivati alla elezione di Messana, visto che era l’unica candidatura presentata.
Ma se di sconfitta si deve parlare, parlerei di sconfitta di tutto il gruppo dirigente.
La speranza, comunque, è che con l’elezione di ieri si apra una nuova fase ed il partito ritorni finalmente, ed era ora, a parlare di problemi concreti della gente, l’unica cosa per cui vale ancora la pena di fare politica in questo partito.
Giuseppe Sferrazza
Capogruppo del PD al Consiglio comunale di Campobello di Licata
Condivido perfettamente il contenuto dell’articolo e mi permetto di aggiungere che oltre allo stesso Arnone, artefice della propria distruzione, l’altro grande regista della sua distruzione è l’editore di una nota emittente televisiva locale e di un sito web che non fa altro che rendere pubbliche le “esternazioni” di Arnone. Ha dato ad Arnone tanto di quello spazio che quest’ultimo, abituato come è a strafare e tentare di prevalere sempre sugli altri, ha usato questi mezzi fino all’esasperazione, rendendo perfettamente visibile, purtroppo per lui, la sua natura mistificatrice, contorta, arrogante, presuntuosa e prevaricatrice. Il comportamento del sopracitato editore sarebbe stato “MERITORIO”, se alla base delle sue “CONCESSIONI” non ci fosse stata la necessità di “NEUTRALIZZRE” le aggressioni dello stesso Arnone nei suoi confronti. Ma poichè il tempo è galantuomo e sta facendo giustizia di un individuo come Arnone, che, se fosse stato in vigore l’ostracismo, da tempo sarebbe stato SPEDITO in altri lidi, ora è anche giunto il momento che si faccia giustizia di una informazione BACATA e sottomessa a squallidi condizionamenti, che ha arrecato notevoli danni morali a molte persone per bene, sacrificate per necessità e spregiudicata complicità sull’altare di un individuo come Arnone. Per fortuna le persone hanno aperto gli occhi da tempo e sapranno dare le risposte giuste a chi da artefice, da complice o da “vittima” si è prestata a certi SPORCHI GIOCHI.
Ci sono uomini che hanno una sola missione nella loro vita, essere contro, contro tutto e tutti ad esclusione di se stessi. Come conseguenza di ciò tutto quello che toccano è generalmente distrutto. Arnone è uno di questi uomini. Degno rappresentante della scuola targata “Legambiente” ha fatto della delazione, dell’insulto, della confusione, le armi per essere sempre al centro della scena e per offendere ed insultare chiunque si trovi sulla sua strada. Ma quanto danno fanno personaggi del genere all’intero PD (vedi la storia dei manifesti sotto casa di Bersani) e quanto ad Agrigento ed all’intera Sicilia?.