20 Marzo 2025
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2 thoughts on “Il Sindaco Zambuto scrive al Presidente D’Orsi sulla rete idrica cittadina

  1. Ma fino ad oggi il sindaco Zambuto di che cosa ha parlato in lungo e in largo: di argomenti che non conosceva e che deve apprendere dagli altri? Avrebbe fatto meglio a stare zitto e continuare a consentire che tutte le ……….. di questo mondo continuasse a dirle, in sua vece, i sindaco f.f., Arnone. Caso strano, quest’ultimo, al riguardo mantiene un profilo defilato. Sarà perchè non vuole richiamare l’attenzione su Girgenti Acque e relativo consiglio di amministrazione?

  2. Dispiace costatare che il sindaco di Agrigento non ha mai letto cosa prevede il contratto stipulato tra l’A.T.O. idrico e Girgenti Acque.
    Ci riferiamo alla realizzazione di nuove opere idriche nei comuni gestiti da una s.p.a. , di cui fa parte il Comune di Agrigento, assieme agli altri comuni del Voltano, del Consorzio Acquedottistico cioè che, ai tempi dell’aggiudicazione per trent’anni del servizio idrico-integrato in tutti e 43 Comuni della provincia di Agrigento, se la cantava e se la suonava, contro il volere di venti sindaci e tra questi il sottoscritto, che allora, e cioè alla fine del 2007, presentarono ricorso contro detta aggiudicazione, avvenuta in pieno conflitto di interessi.
    A chi non ha memoria corta, ricordo che, persino l’allora Prefetto, Umberto Postiglione, dopo qualche mese dal suo insediamento, in Provincia di Agrigento, sottolineò pubblicamente in più di un organo di stampa e nelle televisioni agrigentine, questa palese stortura, questa mostruosità giuridica consistente in una gara in cui i Comuni di Agrigento, Favara, Aragona, Raffadali egli altri Comuni del Consorzio Voltano erano contemporaneamente soci di Girgenti Acque e componenti dell’organo consortile, cioè l’A.T.O. idrico che celebrò la gara.

    Ricordo a questo punto, non so se solo a me stesso che il Prefetto Postiglione portò un esempio lampante di ciò che avvenne.
    Disse che è come se un’intera Giunta Comunale appalta un servizio ed una parte degli assessori che fanno parte di quella giunta si aggiudicano tale servizio.
    Ma al di là di tale palese conflitto, si registrò anche un ingiusto commissariamento dell’Assemblea dell’A.T.O che consentì questa ed altre ingiuste decisioni, quali quella della diminuzione del capitale sociale mentre c’era la gara in corso.
    Insomma, ricordo di un lungo braccio di ferro tra sindaci in pieno conflitto d’interessi e sindaci il cui conflitto lo spostarono in direzione del T.A.R e del C.G.A., quali il sottoscritto, chiedendo se tutto ciò era possibile.
    Ed allora, l’attuale Assessore Regionale Gaetano Armao, ricordo sempre, non so se solo a me stesso, fu chiamato dall’allora Presidente della Provincia, l’attuale On Enzo Fontana, nella qualità di Presidente dell’A.T.O. idrico, ad esprimere un parere legale riguardante la stipula del contratto con Girgenti Acque.
    Ovviamente, il parere fu favorevole.
    Si disse allora, ed è strano che il sindaco di Agrigento, non se lo ricordi e forse in pochi se lo ricordano ancora che se non si fosse immediatamente firmato quel contratto, tutti e 43 i Comuni interessati, avrebbero perso i finanziamenti previsti nel cosiddetto P.O.T., il piano cioè per il rifacimento di tutte le reti idriche e fognarie dell’intera provincia agrigentina.
    Correva l’anno 2007 e quel famoso P.O.T. prevedeva una spesa di oltre 120 milioni di euro che facevano parte dei fondi destinati da Agenda 2000/2007, per mettere mano a tutti gli impianti idrici e fognari di tutti e 43 i Comuni dell’agrigentino.
    Bisognava correre per spendere quei soldi!
    Si disse anche che i Comuni, privi di risorse, visto che avrebbero dovuto compartecipare alla spesa nell’ordine di non meno del 30%, integrandola con propri fondi di bilancio, non erano in grado di far fronte a tali rilevanti incombenze economiche e che solo Girgenti Acque avrebbe potuto mettere mano al portafoglio, mettendo a disposizione questo famoso trenta per cento che, a conti fatti corrisponderebbe ad almeno 36 milioni di euro.
    Avete visto come è finita.
    Siamo nel 2011, sono trascorsi 4 anni da quando l’allora Presidente della Provincia e dell’A.T.O. idrico, On Enzo Fontana, previo parere dell’insigne avvocato Gaetano Armao, attuale assessore regionale al bilancio della Regione Sicilia, di corsa e contro il volere di 20 sindaci, si affrettò a firmare quel contratto, perché, si disse che il 2007 era l’ultimo anno utile per utilizzare quei finanziamenti.
    Il risultato, a distanza di 4 anni, lo conosciamo tutti quanti.
    I soldi europei sono rimasti a Bruxelles, le nostri reti idriche continuano ad essere un eterno colabrodo, l’acqua continua ad arrivare nelle case quando può, compatibilmente con le rotture di ogni genere, le bollette per i cittadini e le cartelle pazze sono schizzate alle stelle.
    Mi risulta strano e mi stupisce il fatto che il sindaco di Agrigento non si ricorda nulla di tutto questo.
    Si vuol sapere, se non ho capito male, dall’attuale Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi, se Girgenti Acque, direttamente e senza compartecipare alle spese, deve eseguire i 25 milioni di lavori per il rifacimento della rete idrica di Agrigento, così come le centinaia di milioni di euro che verranno spesi in tutti i comuni della provincia.
    Lo dovremmo chiedere, evidentemente, a chi con quel contratto, contestato da oltre 20 sindaci, dall’allora Prefetto di Agrigento, Umberto Postiglione, ha inteso a mio parere travisare e raggirare le vigenti normative in materia.
    Sono stati presi in giro tutti quei comuni che si sono battuti contro questa mostruosità giuridica, consistente in un colpo micidiale non solo alla democrazia ed all’autonomia gestionale dei Comuni, ma anche nella violazione della benché minima intelligenza di cui eravamo dotati.
    Che fine ha fatto chi come me ha tentato di contrastare decisioni quali quelle degli A.T.O. rifiuti?
    Bisognava attendere che l’attuale gestione dei rifiuti svuotasse le tasche dei cittadini?
    E che cosa abbiamo riservato ai bilanci dei Comuni in soli tre anni?
    Buchi che in Sicilia ammontano ad un miliardo di euro, trascinandoli tutti quanti al fallimento, ossia al dissesto finanziario.
    E per le famiglie?
    Mio fratello a Lucca, in Toscana, paga ottanta euro l’anno di tassa sui rifiuti, un mio amico a Milano paga 100 euro, noi in provincia di Agrigento paghiamo mediamente il 400%, ossia più di 400 euro l’anno ogni famiglia.
    Non parliamo delle aziende.
    Ebbene, anche con l’acqua non è così?
    Si sta tentando di fa gestire , direttamente, senza gara, dei fondi pubblici ad una strana società per azioni che si chiama Girgenti Acque?
    Si dice per migliorare il servizio?
    Mah!!!
    Paghiamo le bollette dell’acqua tra le più care d’Italia:
    E dire che son già passati tre anni da quando Girgenti Acque ha fatto bingo, prendendosi carico della gestione di 43 comuni.
    Ed ora?
    Tutti i finanziamenti pubblici, senza compartecipazione finanziaria da parte di questa specie di s.p.a., li dobbiamo far gestire a chi?

    Cari colleghi sindaci, caro Presidente della Provincia Eugenio D’Orsi, la lezione A.T.O. rifiuti non è servita a niente.
    Ancora non abbiamo capito che i costi dei nostri servizi pubblici schizzano alle stelle a causa delle massicce ingerenze deleterie di alcune ben individuate aziende private agrigentine?
    Il regime di monopolio viene ancora garantito ad esempio, con le illegittime proroghe dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti al costo di 40 milioni l’anno, per ogni proroga.
    Mi riferisco ai 19 comuni dell’A.T.O. AG 2 di cui fa parte il mio comune e la città capoluogo, Agrigento.
    Vi sembra normale tutto questo?
    E’ normale passare di monopolio in monopolio, come nel caso di Girgenti Acque , oltre che dell’A.T.O. rifiuti, assicurando ad alcuni ben individuati soggetti privati, esorbitanti guadagni e garantendo degli scadentissimi ma costosissimi servizi pubblici, con terribili perdite per cittadini e Comuni?
    Ed in che modo si garantisce questo insopportabile e costosissimo disastro gestionale?

    In barba a tutte le leggi regionali, statali e comunitarie!
    In base ed in virtù di quale legge si possono garantire due o più anni di proroga al costo di 40 milioni l’anno, senza gara alle società che operano per l’A.T.O. rifiuti AG 2?
    Ma stiamo scherzando?
    E la stessa cosa con la gestione dell’acqua.
    Quale legge o contratto può mai consentire ad alcune ditte private, nascoste sotto l’ombrello di una s.p.a., di ottenere senza gara appalti pubblici per centinaia di milioni di euro senza gara, senza alcun ribasso.
    Oh!!!
    Ma dove viviamo, nella Repubblica Autonoma di Agrigento?

    Di queste scandalose gestioni vorrei che tutti gli organi di informazione e non solo si occupassero, per spiegare il perché la provincia di Agrigento è tra le ultime in Italia in Tutto, ma la prima in assoluto riguardo ai suoi costosissimi servizi pubblici, quali rifiuti ed acqua.

    Con i risultati che sappiamo.
    I nostri paesi e le nostre città sono le più sporche d’Italia e l’acqua nelle case arriva e non arriva, arriva e non arriva, arriva e non arriva!
    Ma le bollette, quelle normali e quelle pazze, le più care d’Italia, arrivano, arrivano, arrivano sempre, regolarmente.
    Basta – Basta – Basta –

    Salvatore Petrotto
    Sindaco di Racalmuto
    Presidente della Fondazione Leonardo Sciascia

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