Aragona (Agrigento) – In un’atmosfera surreale, a termine della Santa Messa delle 19 di ieri, 16 gennaio 2011, i fedeli si sono stretti attorno a Don Dino manifestandogli tutto il loro affetto e la loro vicinanza. Scroscianti gli applausi che, al contempo, liberavano tutta la tensione accumulata negli ultimi dieci giorni.
Il 6 gennaio, infatti, a termine del rito della Messa Don Dino Sorintano aveva annunziato pubblicamente, tra lo stupore e l’incredulità dei presenti, che quella sarebbe stata la sua ultima celebrazione e, quindi, avrebbe lasciato la parrocchia.
Nessuna scadenza di mandato, ma a quanto pare solo la volontà del parroco di lasciare Aragona. Tanti i punti che hanno destato più di una perplessità: come mai questa improvvisa decisione da parte del parroco? Perché non ha avvisato con qualche mese di anticipo i propri parrocchiani? Perché dirlo pubblicamente dal pulpito della chiesa senza prima avvisare neppure i più stretti collaboratori della parrocchia?
La scelta del parroco sarà stata, sicuramente, meditata sia con il suo padre spirituale che con il Vescovo, S.E. Mons. Francesco Montenegro.
Una decisione tanto improvvisa quanto inspiegabile, alla quale nessuno ha saputo o voluto dare una risposta.
Neppure monsignor Melchiorre Vutera, Vicario Generale della Diocesi di Agrigento, che la scorsa domenica ha celebrato messa ad Aragona in sostituzione di Don Dino ha speso una sola parola sugli ultimi accadimenti che hanno scosso non solo i parrocchiani ma l’intero paese. Gli aragonesi, infatti, venuti a conoscenza che il parroco del Rosario aveva dato le dimissioni lasciando il paese, superato il primo momento di tristezza, avevano iniziato a porsi degli interrogativi senza, peraltro, trovare alcuna risposta.
Dopo lo stupore, la curiosità per l’accaduto e gli interrogativi iniziali, passati i primi giorni, l’auspicio di tutti è stato quello che Don Dino potesse ritornare alla sua parrocchia aragonese.
Don Dino Sorintano è adesso tornato a celebrare messa nella sua parrocchia ed al termine della stessa è stato letteralmente travolto dall’affetto dei presenti.
“Vogliamo te”, si è udito, ed è subito partito il primo scrosciante applauso. “Torna”. Immediatamente, altri sonori applausi si sono liberati per Don Dino nella chiesa. Tutti i presenti, nel frattempo, in un disordine ordinato, si sono diretti verso il centro della chiesa, dal loro amato parroco per salutarlo e augurargli un bentornato attraverso il calore di un abbraccio o una stretta di mano.
Lo stesso don Dino è apparso visibilmente emozionato e contento di riabbracciare la propria comunità di fedeli.
Eppure, non si può non pensare al fatto che solo un motivo serio poteva indurre il parroco a prendere una decisione grave come quella del 6 gennaio.
Quali che siano le ragioni della precedente decisione, quello che conta adesso, almeno per coloro i quali vogliono bene a Don Dino, che il parroco della parrocchia della Madonna del Rosario di Aragona riprenda il suo posto e continui a guidarli.
Gian J. Morici
Non importano i perché l’importante è che don Dino sia tornato. Aragona deve essere contenta di questo perché questo parroco tanto ha fatto in questi ultimi anni per i nostri ragazzi e per il paese. Bentornato don Dino!
Che bella notizia! Speriamo sia tutto chiarito e don dino torni. La verità però sarebbe bene che venisse a galla.
come parrocchiano della chiesa madre, ma amico di DON DINO,
anche io manifesto la mia soddisfazione e la mia felicita’ sincera.
ho pregato per lui, affinche’ il SIGNORE avrebbe parlato e agito per il bene comunitario, ma sopratutto per la sua persona ,che in un momento particolare a dato sfogo alla sua scelta.umile servitore del Signore, porta avanti la sua missione in parrocchia, rincuorato da tutti e tutti vicino a lui.
Ma le motivazioni del suo sfogo si sono capite alla fine? Qualcosa sarà pure successa. Non è normale uno sfogo pubblico come quello che il 6 gennaio ha fatto davanti alla folla dal sacerdote x poi tornare senza dare spiegazione del suo quantomeno strano comportamento/presa di posizione.