A Presidente Provincia di Agrigento Eugenio D’Orsi
A Assessore Provinciale all’Ambiente
Il sottoscritto ha seguito con attenzione il problema inquinamento atmosferico, producendo addirittura 2 distinte interrogazioni che sono servite a sensibilizzare e spronare l’amministrazione provinciale a riattivare le centraline che erano ferme, e poi ad una maggiore vigilanza sul problema.
Nella zona di Monserrato nel territorio di Agrigento, oramai da tempo le segnalazioni e le denuncie non si contano piu’ . Un fumo intenso , acre e scuro che a volte sporca anche i balconi ed i panni stesi, soprattutto nelle ore serali e del primo mattino (come denunciano parecchi abitanti)infestano l’aria. E pare in particolare , verso il fine settimana!!?
La situazione è diventata insostenibile , la giusta preoccupazione degli abitanti della zona per i rischi sanitari a cui ci si espone non puo’ essere piu’ rinviabile ma va affrontata..
Le centraline per il controllo dell’inquinamento atmosferico funzionano , ed i risultati delle analisi vengono regolarmente pubblicati sul “portale web” della Provincia . L’ARPA in collaborazione col settore ambiente dell’Ente Provincia effettua i controlli su quelle aziende che producono emissioni fumose particolari. Sicchè in questi giorni sono stati effettuati i controlli nelle due aziende che possiedono fornaci per produrre materiali per l’edilizia nella zona detta “Contrada Piano Gatta” , giustappunto nella zona confinante la contrada Monserrato.
Ebbene i controlli ultimi riferitimi informalmente dall’ARPA interni alle imprese, pare da non abbiano riscontrato irregolarita’ o anomalie ai sensi delle norme vigenti.
Va detto anche per informare i cittadini in modo chiaro, che il laboratorio mobile dell’ARPA , staziona davanti le due aziende oramai da una quindicina di giorni , e che quest’attivita’ si completera’ nei prossimi giorni. Per cui potremo avere anche questi dati , che in via definitiva dovrebbero chiarire su eventuali responsabilita’ sulle emissioni fumose nell’aria , dalle 2 fornaci .
Invece , purtroppo i dati che riguardano le centraline sono preoccupanti . Sono stati sforati da gennaio ad ottobre i parametri delle polveri sottili (PM10) in ben 48 giorni (anche se non consecutivi), questo nella centralina di Porto Empedocle, andando ben oltre i limiti consentiti , e quindi mettendo a rischio la salute pubblica . Ma anche a Monserrato non si scherza , se pur nei limiti dei 35 superamenti previsti dalla vecchia normativa , nell’anno in corso fino ad ottobre ci sono stati 16 sforamenti.
Adesso , visto l’emergenza , nei contatti con l’ARPA (ag. reg.le per l’ambiente) e con la CPTA (commiss. prov.le tutela ambiente ) , si ha notizia che nei giorni che seguiranno si dovra’ riunire la CPTA per esaminare la situazione e avviare le necessarie azioni per il rientro alla normalita’ . All’interno della CPTA sono rappresentate diverse autorita’, comprese la Provincia e l’ARPA .
Avendo sentito l’Assessore provinciale all’ambiente Castellino sono venuto a conoscenza , che gia’ stamane , c’è stata una riunione in assessorato per decidere i controlli da fare , magari coinvolgendo anche le forze dell’ordine . Il tutto nella speranza che stavolta , sia quella giusta per risolvere definitivamente il problema , e quindi garantire la salute pubblica sotto l’aspetto dell’inquinamento dell’aria , appunto anche di competenza della Provincia ..
Per quanto mi riguarda, lunedì 6 dicembre , incontrero’ l’assessore all’ambiente per assicurarmi del lavoro che si sta facendo, e poi conto di seguire anche i controlli in corso fatti dall’ ARPA.
Nel mio piccolo cerco di sollecitare , chi di dovere ad attivarsi per risolvere…
Roberto Gallo
Non sono i conglomerati industriali a dover fare tutto questo, ma bensi quelle discariche a monte di Monserrato che operano indisturbate. Mi preme precisare, che non è quella che è stata messa al bando sui giornali ma bensi altre che con molta furbizia brucia e occulta. Per questo quello che l’ARPA è utile per un verso ma non utile per l’altro e cioè andare a fare dei test di carotaggio alle discariche autorizzate che ufficialmente trattano materiale edile da discarica ma nel contesto includono anche altro.