Di nuovo al buio il Teatro Pirandello. Accadde anche lo scorso anno. E anche questa volta non si è trattato di un guasto dell’impianto elettrico. Il Comune non paga le bollette e l’Enel ha provveduto a tagliare il servizio. Di circa tre milioni il debito dell’amministrazione agrigentina nei confronti della società nazionale per l’energia elettrica. Impossibile al momento pagare una simile cifra. Così i funzionari del Comune sono corsi a Palermo per parlare con i dirigenti dell’Enel ed è stato raggiunto un nuovo accordo per dilazionare i pagamenti, dando ampie garanzie che il Comune onorerà gli impegni. Dalle casse comunali è uscito un primo acconto per cominciare a saldare il debito e così le lampade del Teatro Pirandello sono state riaccese. La notizia del Pirandello al buio ha fatto subito circolare voci allarmistiche sulla grave situazione in cui versano le casse comunali. C’è chi teme che non verrà pagata puntualmente la tredicesima quest’anno agli impiegati comunali. “Lo escluso categoricamente”, ribatte però il Sindaco Marco Zambuto. E dice inoltre che sono anche del tutto infondate anche le voci secondo cui già a gennaio ci si potrebbe trovare nella necessità di dichiarare il dissesto finanziario. “Stiamo ripianando la situazione finanziaria non aggravando sui cittadini. La misura importante che adotteremo sarà quella per cui la classe politica agrigentina verrà coinvolta nel recupero di tutte le risorse necessarie per andare a pagare i debiti”, precisa il primo cittadino. Intanto lo scorso 29 ottobre il Sindaco è stato costretto a far ricorso al fondo di riserva. Dall’assessore comunale alla solidarietà sociale aveva ricevuto una nota con cui faceva presente alla giunta l’esaurimento delle disponibilità finanziarie per il servizio di assistenza igienico-personale ai soggetti portatori si handicap scolarizzati non aventi il controllo degli sfinteri. Il Sindaco con una propria ordinanza ha dunque subito deciso di attingere le somme necessarie dal fondo di riserva, che si utilizza appunto quando ci si ritrova in gravi ristrettezze finanziarie. La somma prelevata in questo caso è stata di quasi 35 mila euro. Si tratta di una misura che non modifica gli equilibri di bilancio – si dice nella determina sindacale – ma certo è indice delle gravi difficoltà in cui si trova il Comune nel cercare di far fronte ogni giorno a tutte le necessità. Sono molte le cooperative, le aziende che hanno fornito servizi e beni che reclamano il pagamento delle fatture e più volte i funzionari sono costretti a rinviare tali pagamenti per mancanza di liquidità.
Elio Di Bella