13 Ottobre 2024
Home Finita la ‘barzelletta’ dell’aeroporto di Agrigento?

6 thoughts on “Finita la ‘barzelletta’ dell’aeroporto di Agrigento?

  1. Il presidente D’Orsi potrà puntare alla chiusura dei 24 aeroporti in tutta Italia e con i risparmi aprire quello di Agrigento. Ma siamo seri, dovrebbe fare in modo che migliorino notevolmente i collegamenti con quelli esistenti, soprattutto Palermo e Catania. Se Trapani non venisse supportato dalla provincia e dalla città che, forse, coprono i debiti potrebbe chiudere perchè il volume di traffico non è tale da consentire l’economicità. Bisognerebbe scegliere in fretta un altro cavallo di battaglia prima che il tempo passi e ci si renda conto di un’amministarzione provinciale che non riesce a fare niente, neanche a sistemare quelle quattro scuole e quelle quattro strade che ricadono nella sua competenza.

  2. Finalmente si dice la verità. E’ da molto tempo che gli Agrigentini si fanno prendere per in naso da politicanti che non hanno nient’altro da fare che cercare di essere creduti, ( il primo è diventato senatore ) cosa ha fatto per Agrigento ???… Come ho già avuto modo di dire sul sito di Piano Romano. Nel 1974, appena entrato alla SIP, per i lavori del nuovo aeroporto di “AGRIGENTO” posammo ben sette linee telefoniche, e nonostante i costi per i lavori(sostenuti dalla collettività,) ad oggi credo siano ancora la, ad attendere che qualche altro pretendente possa dire ancora una volta, che con il suo interessamento si farà un nuovo aeroporto. Nell’attesa si smantella per Agrigento la possibilità (questa reale) di percorrere in tempi EUROPEI su rotaia o su strada la AG-CT o AG-PA Visto il progressivo annullamento dei treni a lungo percorso che da Agrigento partivano per Milano -Torino – Roma è stata annullato e sarà ulteriormente annullato.

  3. Sono uno di quelli che ancora aspetta di essere chiamato da D’Orsi per i chiarimenti sul ” Rigassificateur volt-visage”. Mi sono inventata una frase elegante che non infierire ancora su D’Orsi. Ma non mi interessa più essere ricevuto…tanto sò che racconterebbe solo…Mink…. !!!!! aspetto invece …mi …auguro…eventi più importanti. E a proposito di volare oh oh…. le uniche cose che volano veramente sono le “palle” sparate dai nostri beneamati nella loro pubblicità all’aeroporto. Continuiamo a cantare……
    …Spero che un Presidente così… non ritorni mai più…e ci dipingeremo le mani e la faccia di blu……

  4. Miniaeroporti a rischio chiusura
    Da Lampedusa ad Aosta, le piccole città reclamano il loro aeroporto…ma dal punto di vista economico non è un grande affare

    Lampedusa, pur appartenendo geograficamente all’Africa, è il punto più a sud dello Stato italiano. È un minuscolo paradiso naturale con scogliere spettacolari e un clima da sogno. L’isoletta non ha voluto farsi mancare il suo aeroporto, con una pista larga 45 metri e lunga 1.800, cioè un sesto della lunghezza totale di Lampedusa, pari a 12 chilometri (3 chilometri invece la larghezza). D’inverno i 6.166 residenti dell’isola sono serviti da 34 voli di linea a settimana: quattro voli al giorno (due atterraggi e due decolli) che la collegano con Palermo e sei a settimana con Catania.

    IL CROLLO DEI PASSEGGERI – Più intenso il traffico estivo, grazie soprattutto all’arrivo di turisti per le vacanze. Con un totale di 3.651 aerei che transitano dallo scalo isolano nell’arco di 12 mesi. Ma un numero di passeggeri che, secondo i dati Enac aggiornati al 31 maggio 2010, nel tempo sono diminuiti scendendo dai 205.903 del 2005 ai 196.604 del 2006 e ai 188.708 del 2007, tutti partiti o decollati dall’unica pista dell’aeroporto.

    24 AEROPORTI DI TROPPO – Non a caso le società Nomisma, One Works e Kpmg, su commissione dell’Enac, hanno messo a punto un documento per la riorganizzazione del sistema aereo nazionale. Che dopo avere studiato il problema sotto tutti i punti di vista, giunge a una conclusione: in Italia ci sono 24 aeroporti di troppo. Cioè, per l’esattezza Aosta, Cuneo, Albenga, Bolzano, Brescia, Parma, Forlì, Rimini, Ancona, Siena, Elba, Grosseto, Perugia, Pescara, Roma Ciampino, Foggia, Salerno, Taranto, Crotone, Reggio Calabria, Comiso, Pantelleria e Tortoli. Piste senza passeggeri – a Siena ne transitano non più di mille l’anno – o con scarse potenzialità di crescita come Ciampino. Che riceve ogni anno dallo Stato circa 2,5 milioni di euro di sovvenzioni, senza di cui non potrebbe sopravvivere. Secondo la ricerca voluta dall’Enac, ciascun aeroporto necessiterebbe di un traffico minimo di 500mila persone l’anno per sperare di arrivare all’equilibrio economico.

    CONFRONTO CON L’EUROPA – Mentre secondo una ricerca dell’università Bocconi, che ha messo a confronto Italia, Spagna, Germania, Francia e Inghilterra, il nostro è il Paese con il sistema aeroportuale più frammentato. L’Italia è ultima per quanto riguarda le quote di mercato del suo aeroporto più grande (Fiumicino), ma prima per quanto riguarda la quota di quelli secondari, da cui parte il 50% dei voli, contro il 32% dell’Inghilterra.

    Per approfondire l’articolo, vai a IlSussidiario.net

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  5. Caro Gian J. Morici , articolo interessante con dei commenti dei lettori altrettanto interessanti .
    Permettetemi di fare delle precisazioni . Sulla tua battuta ..”Siamo nell’era berlusconiana. La stagione delle barzellette, delle promesse tradite, dell’apparire, delle gaffe e delle dichiarazioni che ci hanno fatto ridere dietro dal mondo intero” .. ti faccio notare che il governo Prodi (ma anche molti precedenti.!)non è che abbiano fatto di meglio , anzi per me non hanno fatto nulla . Questi ultimi anni di cambiamenti drammatici in Europa e nel mondo (economie a picco, riforme della previdenza, ecc.) era inevitabile che i governi mettessero mani a gestire la crisi globale e di contro ottenessero grandi malumori diffusi . Sapete tutti che non sono un berlusconiano , ma questo governo ha fatto -in un momento difficilissimo- meglio degli altri . Altro discorso è Berlusconi nei suoi comportamenti personali che vengono (a torto o a ragione) usati strumentalmente da chi possiede zero idee !!!!
    Scusandomi per questa parentesi politica, passiamo all’aeroporto . E vi dico con grande imbarazzo , che probabilmemnte finira’ a risate , ma nondimeno sappiate che un aeroporto da noi ci farebbe prestissimo incrementare il traffico turistico aereo di forse centinaia di migliaia di passeggeri, ed è per cio’ che potremo superare abbondantemente i 500 mila passeggeri all’anno. Questo mio convincimento mi fa sperare ancora nell’aeroporto della Provincia di Agrigento … Di certo lo sviluppo non verra’ dal rigassificatore od altra immondizia per mettere fine alla speranza di un riscatto della nostra terra .

    grazie per l’ospitalita’
    roberto gallo consigliere provinciale La Destra

  6. Caro Roberto,
    il mio riferimento all’ ‘era berlusconiana’, nasce dal fatto che è Berlusconi l’attuale presidente del consiglio, e non certo per la stima che potrei avere dei suoi predecessori.
    Non dobbiamo infatti dimenticare che lo stesso governo Prodi, pur potendolo fare, non modificò la legge elettorale, nè entrò nel merito del ‘conflitto d’interesse’.
    Vivendo l’oggi, senza dimenticare ieri, ho l’abitudine di parlare e affrontare i problemi del presente.
    Sull’uomo Berlusconi, preferisco invece stendere un velo pietoso…
    Ma passiamo ad argomenti più seri.
    Tu credi veramente che un aeroporto ‘farebbe prestissimo incrementare il traffico turistico aereo di forse centinaia di migliaia di passeggeri, ed è per cio’ che potremo superare abbondantemente i 500 mila passeggeri all’anno?
    Il turismo culturale, è un turismo di nicchia.
    Agrigento, oltre la sua meravigliosa valle, non ha null’altro da offrire.
    Niente discoteche, alberghi, casinò o quanto altro possa attrarre le masse.
    Se diamo un’occhiata alle presenze turistiche nella nostra città, scopriamo che:
    -nel 2002, al museo, si registravano 93.877 visite, di cui paganti appena 33.528, con un incasso di appena 177999 euro;
    – nella valle, 622.941 visite, di cui paganti 408447.
    Negli anni successivi, il trand non fu diverso, fino ad arrivare al 2008/09, quando venne registrato un calo vertiginoso.
    Nel solo 2009, ben 62000 presenze in meno.
    Non volendo entrare nel merito del dato che riguarda i paganti e gli ingressi gratuiti (ci sono anni che questi ultimi superano di gran lunga i primi), mi limito a una semplice costatazione dei fatti.
    Se anche tutti i visitatori che raggiungono la nostra misera città, avessero preso un volo per lo scalo agrigentino (cosa evidentemente impossibile), non avremmo raggiunto la quota dei 500mila passeggeri, indispensabile al mantenimento della struttura aeroportuale.
    Potrai anche replicare, dicendo che non ho considerato i passeggeri dei 42 comuni dell’agrigentino.
    Se tu abitassi a Sciacca, raggiungeresti Licata per poter partire?
    E se invece dovessi venire dalla montagna (Cammarata, San Giovanni etc), ti recheresti a Licata o a Palermo?
    Vogliamo parlare anche del collegamento viario?
    Come vedi, anche da un punto di vista strategico, si commettono grossi errori.
    C’è un privato disposto ad investire sull’aeroporto, senza che poi chieda contributi pubblici per il mantenimento dello stesso?
    Cordialmente
    Gian J. Morici

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