“Novecentomila infortuni all’anno nel mondo del lavoro costituiscono un prezzo troppo alto che i lavoratori, soprattutto nel settore dell’edilizia e dell’agricoltura, non possono più pagare.
Benché sia stato elevato il livello di protezione sociale nei confronti dei lavoratori anche sulla base di direttive dell’Ue, l’ultima delle quali approvata nei giorni scorsi, in favore delle lavoratrici gestanti, esistono tuttavia grosse difficoltà a valorizzare appieno la cultura della prevenzione mediante l’ informazione, la formazione e la realizzazione delle cautele doverose nei confronti del lavoratore.
Di contro non sono ancora efficaci le norme per il reinserimento lavorativo dei lavoratori infortunati mediante la valorizzazione della residua capacità lavorativa, né esiste un Piano specifico che al riguardo è stato previsto dalla Regione siciliana.
Il punto cruciale della Riforma del mercato del lavoro per agevolare il reinserimento lavorativo del lavoratore infortunato, divenuto disabile, con residua capacità lavorativa, rimane la previsione di un collocamento differenziato che offra un’opportunità di riscatto immediato per chi ha già maturato significative esperienze di lavoro.
Accanto alle misure intese a rafforzare la protezione nei confronti della famiglia, l’intervento legislativo richiamato garantirebbe la risposta più efficace alle esigenze di recupero sociale del lavoratore disabile”.
Lo afferma l’europarlamentare Salvatore Iacolino a margine della 60° Giornata delle vittime degli incidenti sul lavoro celebrata oggi a Enna promossa dalla sezione provinciale dell’Anmil (Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati ed Invalidi del Lavoro).