Attraverso una campagna minacciosa e diffamatoria, condotta con interviste, lettere e manifesti murali, Arnone porta avanti un tentativo di estorsione nei miei confronti e dei rappresentanti del partito che all’unanimità hanno deciso di ricandidarmi alla segreteria provinciale del Partito Democratico.
Quello che non gli è mai riuscito con la normale dialettica, lo vuole perseguire con il ricatto e l’intimidazione intesi in senso tecnico – penale.
Chi è a conoscenza di fatti penali ha l’obbligo di andare a denunciarli in Procura e non può pensare impunemente di brandirli in altre sedi al solo scopo di condizionare la volontà altrui per raggiungere obiettivi a sé compiacenti.
Non abbiamo da temere le accuse di Arnone, il quale si guarda bene dal formalizzarle nelle sedi a ciò deputate, dove le sue affermazioni sarebbero pesate per quelle che sono – calunnie – e punite come tali.
Arnone potrà scrivere a chi vuole e promuovere i giudizi che vorrà, è soggetto noto alle commissioni di garanzia regionale e nazionale che lo hanno già espulso con quattro distinti provvedimenti, e le sue iniziative giudiziarie contro il partito democratico sono già state bocciate dinanzi ai Tribunali Civili della Repubblica, dove è stato anche condannato alle spese processuali.
Arnone ancora una volta, insulta il nostro partito, i suoi dirigenti, i suoi seimila e passa iscritti, raccolti grazie ad un tesseramento che si è svolto nei circoli e al quale hanno partecipato tutte le componenti. Sia chiaro, la Commissione Regionale di Garanzia ha fatto le sue verifiche ed ha approvato il tesseramento e l’anagrafe degli iscritti della provincia di Agrigento, dichiarandoli validi e regolari.
I metodi di “Salvo Lima” sono estranei al Partito Democratico, così come lo sono i metodi della intimidazione accompagnati dai tentativi di assassinio morale dell’avversario sui quali Arnone insiste per portare avanti quello che con ogni evidenza pare essere un ricatto.
Non c’è nessun “affaire Messana”, malgrado le sue mistificazioni, c’è purtroppo da venti anni il solito caso Arnone, che non è più, semmai lo è stato, un caso politico, ma un caso di tutt’altra natura.
“Si è minacciata una persona per condizionarne, in tutto o in parte, la volontà a fini politici, per ottenerne un comportamento conveniente.” Ezio Mauro, sul caso Il Giornale/Marcegaglia, Repubblica TV 12.10.10.
Agrigento, li 12 ottobre 2010.
Il Coordinatore Provinciale del Pd
Emilio Messana.
Ormai per Arnone questo è rimasto l’unico copione che sa recitare, e male per giunta. Segua il consiglio che gli ha dato non molto tempo fa il sindaco Zambuto, in un raro momento di autonomia e lucidità: Arnone è un ricattatore, vada a lavorare. Vada a guadagnarsi il pane come fanno onestamente tutte le persone “normali”, aggiungiamo noi.
La risposta di Messana ad Arnone dal sito sicilia 24H è scomparsa.
Ho seguito la vicenda PD fin dalla prima notizia che fu quella dell’Affaire Messana e con le deduzioni di Arnone poi dopo meno di due ore scomparve dal sito.
l’indomani apparve di nuovo con la risposta di Messana. Oggi non avendo ritrovato la notizia ho provato a ricercarla sull’archivio sorpresa delle sorprese ritrovo solo le accuse di Arnone.
Sul suo Giornale per fortuna si trova tutto indistintamente