Del resto, non si trattava di un voto politico, bensì un voto per chiedere solo la dovuta verifica dell’avvenuto rispetto delle leggi, nel rilascio delle autorizzazioni.
Un risultato importante, anche se forse tardivo ( e, forse, volutamente tardivo, visti i tanti consigli andati a vuoto per mancanza di numero legale…), visto che l’udienza innanzi al Tar è prevista per domani 13 ottobre.
Sempre domani, secondo indiscrezioni – la notizia è eclatante – a costituirsi sarebbe l’ASI (Area Sviluppo Industriale), che contrariamente a quanto previsto da qualcuno, nelle memorie costitutive potrebbe lamentare la mancata accettazione delle misure compensative da parte della società Nuove Energie – Enel.
A rappresentare l’ASI, dovrebbe essere l’avvocato Gaziano.
Un “incidente di percorso” non previsto da chi aveva chiesto la costituzione in giudizio dell’ASI, ritenendo fosse favorevole alla realizzazione del progetto.
Ulteriore colpo di scena in aula, le dimissioni da capogruppo del Pdl-Sicilia, da parte del consigliere Guarraci, che ieri sera si è visto “tradito” dall’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri del suo stesso partito, al momento di votare la costituzione innanzi al Tar, per la quale lo stesso Guarraci aveva presentato un suo documento.
Nel corso di un’intervista televisiva andata in onda prima che si tenesse il consiglio provinciale di questa sera, il presidente D’Orsi aveva dichiarato di non aver fatto costituire l’ente Provincia per allinearsi alle posizioni di Lombardo, Scalia e Cimino.
Prendiamo atto delle scelte operate da un presidente che non si fa condizionare dai partiti – ma evidentemente solo dagli uomini di partito e dai “poteri che manovrano in maniera arrogante” (come da lui stesso definiti) – e che risulta essere certamente tra i politici più fedeli che il nostro paese abbia mai conosciuto.
Fedele a Lombardo, Cimino e Scalia. Meno fedele nei riguardi dei cittadini e dell’Ente che rappresenta, se si considera il fatto che rinuncia a fare gli interessi dell’ente – magari solo pretendendo l’accettazione delle misure compensative già chieste in precedenza, così come starebbe facendo l’ASI – pur di non “tradire” i suoi compagni d’avventura politica.
Una fedeltà, quella di D’Orsi, che supera persino la proverbiale fedeltà che i cigni hanno per il proprio partner.
Poiché cigni non siamo – e neppure struzzi -, ci chiediamo quali saranno i risvolti del deliberato del Consiglio di questa sera.
Ovvio che D’Orsi potrà addurre la mancata costituzione a ragioni di tempo utile. Ma affinchè tutti sappiano come stanno veramente le cose, va precisato che già questa sera, il presidente D’Orsi era informato su quanto il consiglio avesse deliberato e che lo stesso ha incontrato i consiglieri dinanzi al palazzo della Provincia.
Sono “infedeli”, quanti hanno votato secondo coscienza e per il rispetto della legalità?
Fanno o non fanno parte della maggioranza, coloro che pur appartenendo a partiti dello stesso schieramento di D’Orsi, hanno votato in favore della costituzione in giudizio?
Un eventuale danno causato all’Ente dalla mancata costituzione della Provincia, a opera del presidente D‘Orsi, può essere oggetto d’intervento da parte della Procura della Corte dei Conti?
Il pagamento della parcella dell’avvocato Aiello – che nominato da D’Orsi per costituirsi in giudizio e che si è visto revocare la nomina 48h prima dell’udienza -, non rappresenta sperpero di denaro pubblico, o D’Orsi dei soldi dei cittadini può farne ciò che vuole?
Di contro: può D’Orsi non pagare un lavoro commissionato ed egregiamente svolto?
Domani, innanzi al Tar Lazio, Comune di Agrigento, Camera di Commercio, ASI e associazioni e organizzazioni varie, saranno presenti in giudizio.
Grande assente: la Provincia, che avrebbe avuto titolo e motivo per costituirsi.
Qualunque cosa accada domani, difficilmente si potrà dire che la vicenda sia conclusa, posto che più Procure hanno già ricevuto parecchi esposti e la stessa Commissione Europea si appresta ad aprire ben più di un indagine sui rigassificatori.
Vogliamo augurare a D’Orsi, che i suoi leader politici tengano in grande considerazione il mantenuto impegno al giuramento di fedeltà prestato dal presidente, il quale, pur di non venir meno, si trova giorno dopo giorno sempre più isolato. Anzi, totalmente solo.
Giuravano i nobili d’Aragona: “Noi che siamo nobili quanto Voi, e tutti insieme più nobili di Voi, giuriamo fedeltà a Vostra Maestà affinche’ protegga i Nostri diritti, le nostre libertà e i nostri privilegi. Se no, no“.
Evidentemente, il preside/presidente D’Orsi, non l’aveva mai letto….
Gian J. Morici
Se d’Orsi stamattina stessa chiama l’avvocato Aiello in modo che si muova per chiedere un rinvio dell’udienza oppure se manda via fax la memoria a un Suo corrispondente di Roma per la costituzione in giudizio ……fa cosa giusta…e si tira fuori da sicuri guai futuri. Se insiste con la Sua testardaggine penso ne pagherà le conseguenze…e come tu , Direttore , giustamente dici …si troverà solo a cercare di difendersi. Quando la nave affonda…i topi scappano.