Il terreno comunale edificabile dei 51 lotti destinato a dare casa a 102 famiglie, a giovani coppie che ne avessero fatto richiesta, sarà venduto a corpo ad un unico acquirente.
Durante la trascorsa campagna elettorale per le comunali, per l’attuale sindaco Carmelo Pace, era diventato il tema dominante quasi una ossessione urlare a destra e manca che i cosiddetti “51 lotti” erano la sua proposta forte per dare voce ai bisogni di almeno 102 famiglie o giovane coppie affinché potessero costruirsi una casa dignitosa. La sua promessa in campagna elettorale fu forte – allettante – lusinghiera – invitante a conquistare consenso soprattutto fra le giovani coppie, ma soprattutto solenne, perché guardava in alto verso l’esaltazione dell’umiltà e della povertà del Dio dei cieli: il prezzo del terreno sarebbe stato dato a “prezzo sociale”, non “affaristico-speculativo”. Non poteva essere una promessa di marinaio, quella che viene subito dimenticata, ma usciva da solenne corde vocali che richiamavano una cultura buona e caritatevole e di un rinnovato trionfo della “caritas cristiana!”
I primi segnali annunciati dal nuovo corso “Carmelo Pace” erano esageratamente palpabili. Sarebbe stata la città, soleva dire, a decidere, perché Giunta e consiglio comunale sono la stessa cosa, due facce della stessa medaglia. Ora Carmelo Pace esagera, è un mese che ci invita a dire la nostra, che ci vuole elemento decisivo e trainante dell’agire amministrativo comunale: cosa fare, come utilizzare, dove collocare la torre metallizzata di Poggio Diana. Il sindaco si esalta sostenendo che le scelta e le direttive comunali saranno sempre un “concorso collettivo di idee” dei cittadini. Non sempre, ci sussurra ora, il Pio e Religioso Carmelo Pace. Non vale per le questioni di forte spessore, che hanno un rilievo eccezionale ed epocale come l’area edificabile dei “51 lotti” , attesi per la costruzione di una casa da più di vent’anni.
Per questa scelta decido io, cosa mia è! Per la torre metallica decide il popolo sovrano!
Possiamo anche sbagliarci, ma questo modo di fare scatenerà, riteniamo, un’irrefrenabile appetito a famelici lupi, che come una torma, frotta, come orda avida lasceranno nell’avanzare la società civile riberese ridotta a carogna.
La cessione, quindi, non sarà più da vendere a lotti, ma il sindaco ha deciso [delibera Giunta n.107 del 19/09/2010 Immediatamente Esecutiva] che il prezioso terreno comunale edificabile, sito nel cuore nuovo della città, tra le vie Nenni – Praga – Canova – Belgrado, sarà a corpo.
Infatti, invita il consiglio comunale [invita se stesso] :
1) approvare l’alienazione a corpo dell’area edificabile complessiva di metri quadrati 32.290;
2) approvare il prezzo di cessione.
Il sindaco si mantiene abbottonato, non ci parla quale sia effettivamente il “disegno” intorno alla cessione del terreno dei 51 lotti. Dice solo che il comune si riempirà enormemente le tasche di oltre 2.124751,74 euro. Da questa mattina Carmelo Pace non è più caritatevole e misericordioso, c’è di mezzo lo scellerato “Dio Denaro”, lo stesso che si è annidato rovinosamente nelle stanze bancarie del Vaticano, lo stesso che è stato la rovina dell’ex governatore e madonnaro Totò Vasa Vasa, lo stesso denaro sporco che vede la mafia infiltrata a riciclarlo nei grandi supermercati siciliani!
Con sofferenza avvertiamo che se da un lato il sindaco in occasione dei festeggiamenti in onore di Maria Stella del Mare, che si sono svolti a Seccagrande, il giorno di Ferragosto, ha recitato l’atto di affidamento dei cittadini alla protezione della Madonna, dall’altro lato abbiamo il dubbio che il sindaco possa affidare “inconsapevolmente” la “nostra amata terra” a oscure manovre di faccendieri dell’ultima ora sbarcati appositamente a Ribera.
Speriamo soltanto che: “SOLUM TERRAE NEQUE OPERATIO RAPINAE! [La stessa terra non diventi azione di rapina!]
Angelo Renda – Segretario di Sinistra Ecologia Libertà – Ribera.