Durissimo sfogo del leader regionale dei Democratici e Autonomisti Giuseppe Arnone:
“Stasera si è consumata in Sicilia una delle pagine più squallide che la nostra isola ricordi, provo totale sdegno sul “Lombardo quater”, a differenza di molti altri servi dico le cose come stanno; nell’aprile del 2008 mi sono candidato con la lista del Presidente dietro un programma politico e una coalizione di Governo rappresentata dall’Mpa-Udc e Pdl per portare a termine il rilancio dell’isola.
Non c’è traccia di piano energetico, fiscalità di vantaggio, rendere efficiente la nostra burocrazia, spendere bene il Po fers 2007/2013, ottimizzare le spese folli degli Ato rifiuti e acqua, eliminare definitivamente le prebende e i sottogoverni , invece si è alimentata la piccola clientela di gente oggettivamente mediocre che ha affossato del tutto la nostra isola.
Con l’aggravante che i 12 tecnici votati da nessuno non solo costeranno 150 mila euro in più ai contribuenti ma sono espressione di correnti del Pd che sono usciti distrutti dalla competizione elettorale, altro che tecnocrazia, siamo a una dittatura mascherata, dove c’è l’imperatore che fa e disfa quello che vuole in barba al mandato che gli hanno conferito gli elettori.
Una discrasia evidentissima è data dal fatto che gli Assessori sono tecnici e i Dirigenti generali in molti casi sono politici trombati e recuperati in questa sorta di camera di compensazione, dove l’unico criterio è rispondere alle smanie di protagonismo del re di Catania.
A Roma si allea con Berlusconi , in Sicilia con Lupo e Cracolici, mi sembra di assistere alle peggiori forme di comando con il “divide et impera” che porterà a breve all’uscita politica di Lombardo, una pagina inqualificabile di trasformismo di bassissima caratura.
Vorrei dire ai vertici dell’Mpa che mi hanno estromesso dal partito che la mia coerenza e la mia passione civile e politica è lontanissima dalla vostra politica lottizzatrice con punte di immoralità politica.
Ai 3 Assessori regionali che esaltavano le gesta del grande condottiero chiedo di fare un passo indietro e spendersi per l’aeroporto, perché Licata e la Provincia di Agrigento hanno fame di sviluppo e sono contrarie a forme pasticciate e consociative.
Noi come Democratici e autonomisti crediamo soltanto nello sviluppo endogeno dei nostri territori, conclude Arnone”.