I Democratici e Autonomisti della Provincia di Agrigento, parteciperanno ad Avellino il prossimo 18 e 19 settembre alla manifestazione del Movimento Noi Sud capitanato dall’On. Enzo Scotti sottosegretario agli Esteri, dal titolo “Mezzogiorno è ora di scegliere”.
“Sono convinto che ogni esperienza che esalti l’autonomia, ma soprattutto la battaglia per il mezzogiorno – sostiene Giuseppe Arnone, coordinatore regionale organizzativo dei Democratici e Autonomisti – suscita un grande appeal per il popolo siciliano e meridionale .
Oggi più che mai con un governo nazionale che arranca e non decide per le sorti del Mezzogiorno, diventa di vitale importanza rispolverare l’idea sturziana dei comitati civici per la Sicilia.
Ad Avellino – continua Arnone – illustreremo nel dettaglio le nostre idee, e l’applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale secondo la riforma dell’art.118 comma 4 della Costituzione discende che tutti gli enti pubblici rappresentativi ,(Stato, Regioni, Province e Comuni) nel momento in cui decidono di tutelare un diritto sociale debbono preferire l’azione dei cittadini singoli o associati e solo dopo
aver accertato la necessità di un intervento pubblico possono attribuire a sé o ad altro ente rappresentativo la tutela di quel diritto, ecco quale sarà il nostro background ideologico per la base di una eventuale federazione con il Movimento “Noi Sud”.
Tanti amministratori siciliani hanno compreso che la tagliola che ha introdotto Tremonti con il patto di stabilità non solo sta bloccando il buon funzionamento delle pubbliche amministrazioni, ma di fatto ha tagliato sul welfare creando una barriera che va superata tra cittadino e amministratore, prima che si creino disordini sociali.
Inoltre, ho invitato a Licata il commissario regionale della Sicilia del movimento Noi Sud l’On. Angelo Paffumi al fine di conoscere le iniziative politico-amministrative della nuova compagine e con particolare rilievo evidenziando la situazione dei fondi Par.Fas che da troppo tempo
rimangono ancorati agli umori del Ministro Tremonti ,e questo non solo non lo permetteremo, ma siamo pronti a scendere in piazza.