E’ sbarcato a Lampedusa per avere la tessera del Pd, che lo scorso anno non ha potuto avere neppure con l’intervento del Tribunale perché la commissione di garanzia del partito di Bersani ha fatto un ragionamento semplice, semplice: chi si candida in una qualunque elezione contro un candidato del Pd non può essere un nostro iscritto. Ma la tessera che da qualche tempo mostra in
giro non convince.
L’articolo cinque del regolamento del tesseramento del partito democratico recita : “Ogni persona in possesso dei requisiti previsti dallo Statuto nazionale può iscriversi presso il circolo territoriale,
d’ambiente o on-line secondo quanto previsto dallo Statuto”. L’articolo sei precisa:“ Possono aderire ad un circolo territoriale coloro che risiedono nella porzione territoriale di competenza del circolo stesso. Possono aderire ad un circolo d’ambiente di lavoro o di studio, coloro i quali operano nell’azienda, ente o università presso cui si è costituito il circolo”. Avere ricevuto la tessera dal circolo territoriale di Lampedusa, in una località cioè dove non risiede, può costituire una provocazione , ma niente di più.
Chi abita ad Agrigento, infatti, per essere regolarmente iscritto dovrebbe fare richiesta al circolo
territoriale competente. Vorrei essere smentito, se non è così. Lo scorso anno Arnone disse che il tesseramento era stato illegale. Prendere la tessera così è legale ?
Adesso ha pubblicato un altro libro con cui dichiara di volere scompaginare un’intera corrente del Pd. Delle due l’una: o il Pd si decide a dare ragione a lui e a buttare fuori l’ex viceministro e deputato Capodicasa, il parlamentare regionale Giacomo di Benedetto, l’ex senatore Angelo Lauricella, il coordinatore provinciale Emilio Messana oppure dichiara che Arnone ha torto e
non può stare dentro il Pd.
Non si tratta infatti ancora una volta di discutere di un testo che parla del sesso degli angeli, ma di pagine e pagine di parole che discreditano l’operato dei principali esponenti della storia recente ed
attuale del Pd agrigentino. Nessun prete oggi starebbe ancora nella Chiesa, se scrivesse del Papa le cose che scrive Arnone dei leader del Pd agrigentino.
Vorremmo pertanto da questo partito una parola chiara e definitiva sulla questione e la vorremmo prima che cominci il congresso provinciale,perché certamente Arnone porterà dentro il congresso questa sua battaglia. Non credo che il Pd possa permettersi il lusso di mandare all’aria un’ assise
così importante per il suo rilancio perché costretto a misurarsi con le polemiche
arnoniane, piuttosto che discutere delle più importanti questioni del territorio, delle scelte future da fare per un impegno costruttivo e nuovo in provincia.
Chiediamo pertanto che i prossimi due mesi servano al Pd a chiarire la questione. Lo vogliono soprattutto quei numerosi iscritti e simpatizzanti del partito che, anche se certi della onestà e della trasparenza dell’operato di Capodicasa, Lauricella, Di Benedetto, Messana ecc, ritengono fondamentale che venga dato un giudizio assolutamente chiaro e definitivo su quanto scrive
Arnone.
Perché la questione è semplice: o ha ragione lui e allora questi suoi avversari politici non possono andare a guidare un congresso e mettere in tasca una tessera o Arnone ha torto, ma così torto da non meritare neppure che questi leaders e parlamentari prendano neppure un caffè con lui.
Considerando quello che su di loro scrive. Altro che stare insieme a congresso! Dopo i tanti processi, in cui tanti uomini del Pd e del centro-sinistra accusati da Arnone sono stati assolti ( come i sindaci Gueli e Scrimali), ritengo che anche le accuse verso questi altri esponenti del Pd siano ingiustificate. In Tribunale certi fatti sicuramente farebbero la fine dei molti altri processi persi da
Arnone, come quello recente contro l’ingegnere Vitellaro.
Ma i tempi dei tribunali sono lenti. Un partito non può attendere così a lungo.
Prendete allora il toro per le corna e decidete. Aprite il tesseramento e decidete se dare la tessera ad Arnone oppure no.
Sfidate sulla questione anche l’onorevole Adragna e fate chiarezza. Per parte mia credo che la storia del Pci prima e del Pd ora non meriti un personaggio come Arnone. La sua permanenza nel partito non ha alcun senso, tutto considerato, compresa la sua plateale adesione alla giunta del Pdl di Zambuto, dopo che il Pd si era espresso contro il rimpasto.
A mio parere, il nuovo Pd agrigentino deve ripartire senza Arnone. Ma questo devono saperlo dimostrare soprattutto Capodicasa e gli altri che Arnone vuole distruggere politicamente.
Non fare chiarezza comporta tra l’altro dare un grande vantaggio in provincia al centro-destra ed è anche questo che probabilmente Arnone desidererebbe, se consideriamo le sviolinate ad Alfano,
Lombardo e agli altri leader del Pdl.
E’ paradossale che un uomo del Pd scriva tanti libri sui leader del suo partito e dedichi solo qualche sfumato cenno alle leggi ad personam per salvare Berlusconi e i suoi amici, al lodo Alfano, alla sentenza su Dell’Utri, al caso Verdini, alla politica antimeridionalista della Lega, ecc.
Elio Di Bella
12 Responses to Di Bella: TESSERA… MENTO. Capodicasa decida: Arnone dentro o fuori dal Pd