Quanto sta accadendo è il preludio alla fine della seconda repubblica, ma ancor più a quello che è stata ed è l’era berlusconiana.
Difficile parlare infatti di seconda repubblica, quando ben poco è cambiato e quel cambiamento che c’è stato, è avvenuto in senso negativo.
Più facile invece scrivere di quello che appare la disfatta di Berlusconi e dei suoi più fidi collaboratori – ma non tutti…-, alla luce degli ultimi fatti che lasciano intravedere la nascita di un nuovo polo centrista che potrebbe trovare in Fini, Casini e Rutelli il collante e che si arricchirebbe del contributo di Montezemolo.
La nascita di una nuova formazione politica all‘interno della quale far confluire autonomisti e moderati in Sicilia, potrebbe essere il colpo di grazia per un governo che dà gli ultimi colpi di coda a furia di dossier e killeraggio di bassissima lega.
In Sicilia, il Terzo polo, almeno nei numeri, esiste già. Quello che c‘è da capire è in quale direzione andranno le correnti interne all‘Udc che si vogliono sganciare da Cuffaro e come si collocherebbe quel Pdl-Sicilia che, pur essendo riconducibile a Dell‘Utri e quindi rovescio della stessa medaglia di Berlusconi, strizza l‘occhio ai centristi e agli autonomisti meridionali, che si apprestano a fronteggiare l‘aggressione leghista che mira ad accentrare nelle regioni del Nord i capitali, compresi quelli razziati dalle banche al Sud, facendo piombare il meridione in una miseria assoluta e senza precedenti storici.
Se non fosse in gioco l’esistenza stessa del Sud, basterebbe attendere l’implosione della manovra economica più azzardata e suicida che sia stata mai concepita.
Con un Sud affossato e con l’accentramento del potere economico nelle regioni più industrializzate, non passerebbe molto prima che il sistema imploda per mancanza di mercati.
Ma attendere, non si può.
La posta in gioco è troppo alta e non consente errori.
Un Pdl logoro che in Sicilia si attesterebbe a non più del 32%, potrebbe facilmente essere oggi sopraffatto da un’aggregazione di centro che viene stimata poco al di sotto del 35%.
Del resto, anche a livello nazionale e nonostante l’operazione di killeraggio mediatico messa in atto da Berlusconi contro Fini, la popolarità e la credibilità del premier è in forte calo e questo lo porterà ad essere sempre più ostaggio di Bossi e della Lega.
Una situazione di stallo, che un governo improduttivo qual è in particolar modo questo ultimo di Berlusconi, non può più permettersi. O meglio, è l’Italia che non può più permettersi di restare impantanata tra interessi personali del premier, scandali di tutti i generi, ricatti leghisti e mancate risposte ad un Paese che rischia un crack ben peggiore di quello della Grecia.
Siamo passati dall’Italia che non avrebbe conosciuto la crisi; che non avrebbe perso un solo posto di lavoro; che non avrebbe perso un solo euro; all’Italia delle aziende che falliscono; della cassa integrazione; della gente che protesta nelle piazze e sui tetti degli edifici; dei suicidi per la disperazione di aver perso il lavoro. E tutto questo, mentre c’era chi si arricchiva speculando persino sulle catastrofi come il terremoto in Abruzzo.
La gente è stupida, ma anche la stupidità ha i suoi limiti. E il limite, spesso è quello della sopravvivenza.
Ecco il perché dei tanti fermenti politici.
La seconda repubblica potrebbe presto avviarsi a conclusione e nessuno vuol restare fuori dai giochi.
A uccidere il berlusconismo, paradossalmente è stato lo stesso Berlusconi.
E la Sicilia, come sempre, si appresta a essere il laboratorio sperimentale di nuove strategie politiche.
Nuove? Forse no, ma certamente alternative allo strapotere leghista e all’immobilismo berlusconiano.
In questo contesto, si andrà a votare e la scelta sarà quella tra il male minore ed il male maggiore.
Il Terzo polo dunque esiste già, resta da vedere come e quando s’imbarcheranno quelli che attualmente affiancano Berlusconi e quelli che di sinistra conoscono solo la mano che non usano per scrivere.
Ancora una volta, un diverso Cesare potrà dire “anche tu Bruto, figlio mio…”.
Angeli senza ali cadranno in terra…
Tutto il resto, è già storia.
Gian J. Morici