Che Arnone sia una fucina di idee, nessuno mai lo metterebbe in discussione. Ma da questo, a voler riconoscere alla sua gola le capacità di analizzare campioni di origine ambientale o industriale, lo studio strumentale e/o teorico-computazionale di strutture molecolari, delle loro proprietà fisiche e delle relazioni intercorrenti tra struttura e reattività, ne passa.
Apprendiamo da un comunicato di Arnone, di come lo stesso abbia chiesto una verifica urgente degli scarichi fognari.
La richiesta, nasce a seguito di quanto pubblicato dal giornalista Pullara, sul sito perlacitta.it.
Scrive Pullara: “L’anno scorso per dimostrare la “bontà” del mare pulito Giuffrida e Zambuto si tuffarono tra le onde del mare Sanleonino. I fatti provarono una realtà diversa. Fu il fuggi, fuggi dal mare agrigentino verso altri litorali davvero puliti.Quest’anno puntualmente sono arrivati gli annunci di un “mare da bere” e altrettanto puntualmente stanno arrivando i fatti che li smentiscono. Gli scatti (V. Foto – Arnone e l’acqua “limpida e pulita) che vi offriamo mostrano una copiosa fuoriuscita di fogne a poche decine di metri dal porticciolo di San Leone. A vedere la chiazza maleodorante è difficile convincersi che senza il collegamento del pennello ad un depuratore si possa arrivare a risultati di sufficienza. Tantomeno è pensabile che una semplice griglia possa contribuire alla depurazione dei liquidi fognari”.
Arnone, nel suo comunicato, premette di aver” constatato, nelle giornate di sabato 3 e domenica 4 luglio, la limpidezza e la pulizia del mare nella zona compresa tra il “Mare Nostrum” e le varie traverse del Viale delle Dune“ – continuando nella nota – “Innanzi ai bagnanti, ho persino effettuato gargarismi con l’acqua di mare, che a me è parsa estremamente limpida e pulita, così come alle centinaia di bagnanti presenti in quei lidi“.
Non pensavamo che ingoiare qualche goccia di acqua di mare, potesse giocare brutti scerzi, nè Pullara ci aveva portato a conoscenza con il suo articolo del fatto che l’annuncio di un “mare da bere”, era da attribuire al poliedrico consigliere.
Non se l’abbia a male Arnone, se alle capacità del suo palato e della sua gola di analizzare campioni di origine ambientale, preferiamo l’immagine scattata, che, a nostro modesto avviso, ci pare assai più attendibile delle papille gustative del consigliere-ambientalista, al quale consigliamo di evitare ulteriori bevute di acqua marina.
Ringraziamo comunque Arnone, per essersi attivato nell’immediato a chiedere la verifica urgente degli scarichi fognari, invitandolo per il futuro a far analizzare le acque dai laboratori d’analisi e a dissetarsi con una fresca gazzosa o acqua minerale, che certamente lo esporranno meno al rischio di contrarre pericolose infezioni batteriche a causa di streptococchi e salmonelle, delle quali le cronache non hanno mai indicato la presenza nelle gazzose o nella Coca Cola.
Meglio lasciar perdere esperimenti empirici che potrebbero essere da altri emulati, mettendo a rischio la salute.
Ma de gustibus non est disputandibus e se quindi qualche lettore – o lo stesso Arnone -, attratto dalla “limpidezza” delle acque – come da foto – non dovesse resistere alla tentazione di dissetarsi nel mare Sanleonino, non ha altro da fare che immergere la testa e bere.
Di acqua – a mare – non ne manca certo, inoltre, è gratis – almeno finora – e nessun contatore calcolerà il consumo idrico delle vostre bevute.
Signori, alla vostra salute… Cin cin!!!
Gian J. Morici
Quando la politica vuole occupare tutti gli spazi,c’è il rischio dell’eccesso.
UN BELLISSIMO ARTICOLO CHE MI FA HA FATTO SORRIDERE DOPO UNA GIONATACCIA .
SONO LE ORE 11,05 BUONA NOTTE.
L’avvocato Arnone pretende di purificare l’acqua del mare di S. Leone con i proclami e conferenze stampa, ma i fatti lo sconfessano immediatamente, nuova rottura, con perdita di liquami vicino al porto e con mare in bonaccia, manca pure la scusa delle mareggiate.
Per stabilire se il mare di San Leone è fruibile bisogna effettuare prelievi giornalieri sera e mattina dell’acqua e farla analizzare da strutture pubbliche, solo ad esito negativo possiamo affermare che il mare non è inquinato.
E non scarichiamo la responsabilità dell’inquinamento sugli allacci abusivi, perché io vorrei capire per quale ragione i villini che stanno sul lungomare o sul viale delle Dune, devono scaricare a mare, quando a pochi metri passa la condotta fognaria!! Questo lo vorrei spiegato!!!.
Ed ammesso che qualcuno riesca a scaricare, non può certo inquinare un intero litorale, la bella scoperta della fogna a cielo aperto davanti il ragno d’oro, che l’avvocato Arnone in TV, disgustato guardando quel rigagnolo, ha tuonato contro questi scarichi abusivi, forse ha dimenticato il vallone Donna Cristina, gli agrigentini no!!, quello scarico a cielo aperto è sempre esistito, forse è nato prima delle abitazioni.
Ma i pennelli, questi benedetti pennelli a mare, Arnone afferma che sono legali e scaricano liquami a tre chilometri dalla costa e cioè a circa un miglio e 65 dalla costa, questo dato e da verificare con il GPS. Lei avvocato parla del pennello “”che smaltisce liquidi fognari regolarmente trattati”” cosa vuol dire, perché non lo spiega ai cittadini di Agrigento che vuol dire regolarmente trattati. Le acque reflue diventano riciclabili, cioè possono essere rimesse nel mare o fiumi, dopo un trattamento di 6 lunghi cicli che sono; 1 grigliatura, triturazione, di sabbiatura, disoleatura, sedimentazione primaria; 2 trattamento anossica per il rilascio del fosforo; 3 trattamento anossica di denitrificazione; 4 trattamento di areazione; 5 trattamento di sedimentazione con produzione di fanghi; 6 trattamento di disinfezione per abbattere i batteri con tecnica di clorazione o ozonizzazione, tutti questi passaggi si realizzano in grande vasche, l’ultimo passaggio è il più importante perché rende l’acqua riciclabile.
Ma l’acqua che lei, il comune di Agrigento e Girgenti Acque scarica nel mar Mediterraneo ed in particolare a S. Leone ha queste caratteristiche!!!, o si limita solo al trattamento primario o meccanico dove le acque nere vengono filtrate da griglie, per fermare reflui di una certa consistenza come cartoni, pannoloni, sacchetti di plastica ecc, ecc, ma questi oggetti caro avvocato inquinano solo la vista, gli elementi che fanno male alla salute dei cittadini, non sono i pannoloni, ma sono i batteri, quali i coliformi fecali, stafilococchi, streptococchi, salmonella ecc ecc, dalle dimensioni di 0,5 milionesimi di millimetri, e stia certo che passano attraverso tutti i filtri che vuole, per cui anche se l’occhio umano vede l’acqua del mare limpida e cristallina, ciò non toglie che potrebbe essere altamente inquinata, bisogna fare prelievi ed analisi, ed ancora analisi di laboratorio, sera e mattina, e non interviste in TV e lettere ai giornali, quelli, stia certo non preserveranno gli agrigentini dal prendersi una bella infezione.
Si può affermare che il comune di Agrigento con lo scarico a mare di acque reflue non riciclabili, contribuisce fattivamente all’inquinamento del mediterraneo.
Grazie dell’ospitalità Sergio