Quel che è certo, sono le fibrillazioni all’interno della maggioranza
(AGI) – Roma, 4 lug. – Continuano le fibrillazioni nella maggioranza. Dopo che ieri il premier Silvio Berlusconi aveva assicurato la sua intenzione di “andare avanti”, oggi ad agitare le acque sono le nuove dichiarazioni del presidente della Camera. Gianfranco Fini e’ tornato a rivendicare il suo diritto al dissenso: “Ci provino pure a cacciarmi, in questa vicenda io sono piantato nella Costituzione, nella legalita’”, ha detto. Altro argomento di tensione e’ la manovra. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha smentito che vi sia in atto un “duro scontro” fra Berlusconi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti. “La collaborazione tra il presidente Berlusconi e il ministro Tremonti si basa su una solida amicizia e sulla condivisione totale dell’azione di governo”, ha assicurato. In questo contesto, il Partito democratico ha sllecitato oggi l’esecutivo a dimettersi. “Se la maggioranza ha avuto largo mandato di governare e non e’ in grado di governare, la palla passi al Capo dello Stato che con la sua saggezza sapra’ trovare le soluzioni migliori”, ha detto il vicesegretario del Pd Enrico Letta, “l’Italia ha bisogno di essere governata”.
Pier Ferdinando Casini ha rilanciato la sua richiesta di un governo di ‘solidarieta’ nazionale’. “Bisogna arrivare alle larghe intese. Abbiamo tre anni di tempo. Chi si tira fuori si assume le sue responsabilita’”, ha detto il leader dell’Udc. Il Pd ha aperto gia’ ieri all’ipotesi, ma Letta e’ arrivato oggi un diktat: alla testa non potra’ esserci Berlusconi. “Chi ha guidato fino adesso si faccia da parte”, ha chiarito.