Una vicenda che è stata tenuta oscura per qualche giorno: l’hard disk del computer della Commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana è stato sottratto da due sconosciuti che si erano presentati in Commissione, chiamati ‘verbalmente’ da un assistente del presidente, l’on. Lillo Speziale, dopo la segnalazione di un guasto. L’episodio avvenuto alla Commissione Antimafia è inquietante, sia per il furto dell’hard disk che lancia alcuni interrogativi per la facilità di esecuzione e, sopratutto, per il ‘movente’, sia perché svela livelli bassi di sicurezza in un contesto che invece dovrebbe richiederne di ‘altissimi’, vista la delicatezza della materia trattata in quella Commissione. Evidentemente, chi ha sottratto l’hard disk, peraltro con grande sangue freddo e conoscenza del ‘contesto’, era certo di non correre rischi, visto che il tutto si è svolto alla luce del sole, verso le 11 del mattino in un luogo pieno di’ testimoni’, funzionari e impiegati della Commissione che hanno lasciato fare. Certo è che la segnalazione, in un contesto così importante, è avvenuta senza utilizzare il protocollo consueto per questioni di tale importanza.
“Purtroppo questa è una conferma che il sistema di protezione a Palazzo dei Normanni è vulnerabile – ha dichiarato l’on. Speziale, presidente della Commissione Antimafia.- Certamente abbiamo fatto richiesta agli uffici preposti di aumentare i livelli di sicurezza, sopratutto in una Commissione che svolge un ruolo delicato come il nostro- continua Speziale. – La videosorveglianza nei nostri corridoi esiste, ma probabilmente in questo caso si è rivelata inefficace. Per fortuna-conclude Speziale- l’hard disk non conteneva alcun documento riservato’. In effetti, la visione dei nastri non ha permesso l’identificazione degli sconosciuti. Adesso è stato deciso di chiedere l’intervento della polizia e gli uffici sono stati chiusi per permettere alla scientifica di rilevare le impronte. Ma c’è anche chi dice che si tratti di un banale equivoco con difetto di comunicazione. Ma anche in questo caso, l’episodio potrebbe risultare inquietante, visto che si tratta proprio dell’hard disk della Commissione Antimafia.
(Fonte: Il Velino)