29 Marzo 2024
Home San Giovanni di Dio. Un ospedale da chiudere

5 thoughts on “San Giovanni di Dio. Un ospedale da chiudere

  1. Nel vecchio sito era riportata la storia di una signora che pagava il ticket, per il rilascio di copia della la cartella clinica. Niente di strano, tranne che la signora, a cui veniva rilasciata regolare ricevuta, era deceduta da circa un mese Di che si sorprende?

  2. Mi meraviglio del fatto che, a differenza di qualsiasi altro paese civile, questa gente continua a mantenere il posto di lavoro, mentre tanti disoccupati volenterosi e professionalmente preparati, continuano a passeggiare in via Atenea.
    Mi meraviglia inoltre, che di quanto accade non se ne accorga il responsabile del reparto e quanti avrebbero l’obbligo di controllare.
    Non mi meraviglia invece che possa esserci chi, forte di quanto sopra, abbia scambiato il posto di lavoro per un luogo di villeggiatura e i pazienti – nonchè contribuenti che pagano il suo stipendio – oggetti sui quali sfogare il proprio – e certamente giustificato – senso d’inferiorità.

  3. La procura ci aveva provato a sequestrare questa specie di baraccone, ma grazie ai nostri politici è rimasto ancora aperto. Medici infermieri e portantini avrebbero bisogno di lavorare qualche mese al nord per capire cosa è un ospedale e come ci si comporta. A lei è andata bene. In questi giorni ho visto di peggio, ma purtroppo nessuno si lamenta o denuncia e quindi non succede niente.

  4. Saggezza e cautela
    Ci sono tre modi in cui è possibile guardare una moneta, tre diversi punti di vista: da sopra, da sotto e di lato. Ma qual’è la faccia giusta della moneta? Nessuna e tutte e tre , ma non possiamo vederle assieme. Non c’è alcuna posizione giusta e vera a priori, ma per cercare di restare aderenti alla realtà dobbiamo fare ogni volta lo sforzo di esaminare la cosa in sè in relazione al contesto stando inoltre attenti a come la guardiamo.
    “Questa specie di baraccone” oppure ” tanti disoccupati volenterosi e professionalmente preparati, continuano a passeggiare in via Atenea” sono affermazioni corrispondenti alla realtà, ma quante volte questo ” baraccone” di Agrigento ha salvato la vita di tanta gente? E quanti medici volenterosi e professionalmente preparati o bravi infermieri o disponibili portantini, sono carichi di umanità?
    E quando l’anno scorso la nostra Città ha corso il rischio di non avere più un ospedale, tanta gente è scesa in piazza per difenderlo. E’ comunque una grossa fortuna per gli agrigentini, con tutte le pecche possibili ed immaginabili, con tanti maleducati che lo infestano, con tanti ” inetti” che usufruiscono di uno stipendio immeritatamente. E’ comunque un bene. Sarebbero vitali e determinanti per la giusta professionalità, corsi per la formazione medica e infermieristica, ma soprattutto corsi per ” l’apprendimento dell’educazione”, ma non dobbiamo per forza lamentarci delle cose che non vanno e non lodare quelle che vanno. ” Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse. E il mondo appare diverso da quassù. Non vi ho convinti? Venite a vedere voi stessi. Coraggio! È proprio quando credete di sapere qualcosa che dovete guardarla da un’altra prospettiva. (Keating)

  5. Condivido il fatto che ” baraccone” di Agrigento ha salvato la vita di tanta gente, che ci sono medici volenterosi e professionalmente preparati e bravi infermieri e disponibili portantini carichi di umanità.
    Purtroppo non posso condividere il fatto che si sia voluto “salvare” il San Giovanni di Dio, perchè in qualsiasi altro paese civile si sarebbe guardato alla sicurezza dell’immobile – che val la pena di ricordare ANCORA SOTTO SEQUESTRO – e non all’interesse di amici degli amici e politici di turno.
    L’angolazione dalla quale ho visto le cose, è quella che avrebbe dovuto portare al licenziamento di personale inefficente ed ineducato e al controllo da parte di chi preposto, su quanti, occupano inutilmente una stanza dell’ospedale, per tenere appeso dietro la porta un foglio di carta con la scritta “Torniamo subito”, come se si trattasse della bottega del pizzicagnolo di un paesino.
    Fin quando continueremo a tollerare tutto questo, Agrigento non avrà futuro.
    Un fatto del genere in un ospedale del Nord, avrebbe indotto chiunque a reclamare e l’ “infermier cortese” e semidio, avrebbe dovuto rispondere del proprio operato.
    Purtroppo, siamo ad Agrigento…

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