Palermo 1 settembre 2020 – “Se in Sicilia ci sono 20.000 forestali, ma poi mancano mezzi, organizzazione e pianificazione del loro lavoro, vuol dire che tutti i responsabili, sia politici (per le mancate riforme) che amministrativi (per incapacità manifesta che causa danni inenarrabili, sia economici che ambientali), non possono stare in quegli uffici pubblici. Le responsabilità vanno quindi individuate a furor di popolo non sono tra le fila della politica ma soprattutto tra quelle della burocrazia. Nel mondo civile queste costose mancanze sono una responsabilità politica gigantesca, per cui i cittadini devono chiedere il conto. Politica e burocrazia paghino per questo disastro”. A dichiararlo è l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao a proposito degli incendi al momento in atto in Sicilia.
“Se c’è un settore che non funziona – sottolinea Corrao – se ci sono obiettivi che non vengono raggiunti o disservizi clamorosi per il datore di lavoro ossia il cittadino, deve pagare il responsabile. In Irlanda, non su Marte, si sono dovuti dimettere per pressione popolare un Ministro, un senatore e il Commissario europeo al commercio (ruolo importantissimo) non perché rubavano o erano corrotti, ma perchè hanno partecipato ad una cena con 80 persone in un golf club, in violazione delle regole anti-covid che i cittadini devono rispettare. Quando con alcuni colleghi andiamo dicendo che bisogna impiegare le risorse in mastodontici piani di prevenzione, tutela e messa in sicurezza del territorio, impiegando centinaia di migliaia di cittadini, ad esempio il piano del servizio ambientale presentato da Alessandro Di Battista, parliamo di cose concrete e che possono aiutare il Paese a cambiare passo e a costruire una coscienza collettiva, che faccia in modo che il singolo cittadino diventi guardiano del proprio territorio, cosa che da noi è sempre mancata e che è stata la ragione principale per cui ho iniziato a far politica attiva in giovane età. Una cittadinanza attenta, esigente e intransigente produce una classe politica e burocratica (che è il vero potere che dirige le cose, ma sfugge totalmente al controllo e alla opinione pubblica) efficiente e specchiata. Una cittadinanza che pensa al proprio orticello e se ne frega di ciò che è pubblico e collettivo, produce la classe dirigente che abbiamo” – conclude Corrao.