Un amico mi ha fatto pervenire il racconto, non so dove pubblicato, che Valter Vecellio ha fatto di un incidente occorsogli a Racalmuto, il Paese di Leonardo Sciascia dove, credo a cura della Fondazione Sciascia si era tenuto un convegno sulla giustizia.
Valter Vecellio è uno di quei radicali che presero sul serio (ed era invece poco seria ma niente affatto divertente) la “scomunica” pronunziata nei mei confronti da Marco Pannella. L’episodio in questione se non altro dimostra che, se anche aver preso sul serio una cosa non seria ed aver considerato “vitando” lo “scomunicato”, Vecellio è ed è rimasto una persona seria.
Ecco l’incidente: l’intervento, che se non altro per quanto avvenne a seguito di esso ho ragione di credere sia stato degno di lui ed al contempo del suo amore per la verità dei fatti e della sua franchezza, è stato interrotto da due Magistrati presenti (risultati essere il dott. Salvatore Cardinale, Presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta ed il dott. Alberto Davigo del Tribunale di Sciaccia) che, dopo aver gridato “io sono un magistrato” ritenne di dover “offendere” Vecellio gridandogli “amico di Craxi”.
Le considerazioni di Valter Vecellio sull’episodio e, soprattutto, sull’”accusa” di essere nientemeno un “amico di Craxi” sono degne di lui, veramente godibili ed io me ne congratulo con lui.
A questo punto io mi pongo una domanda.
Ma che ci facevano lì quei magistrati?
Un convegno sulla giustizia, va bene. Ma Racalmuto, vuol dire la memoria, piaccia o no, di Leonardo Sciascia. Magari li avranno invitati. Ma la cosa malgrado tutto mi infastidisce e mi allarma. Gli anni passano. Quanto più grande è il valore degli uomini, il loro ricordo, la loro memoria si “appiattiscono”. E c’è da preoccuparsi se non della persistenza della memoria, di chi ne faccia sfoggio.
O sbaglio?
Grazie comunque caro Valter.
Mauro Mellini
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