Storica sentenza per la giustizia statunitense. In California, a seguito di una petizione popolare iniziata diversa tempo fa e rinfrancata dal recente successo del’iniziativa anti – femminicidio #Metoo#, un giudice si è visto rimuovere dal suo incarico per aver comminato una pena ritenuta esigua per il caso da lui esaminato, nello specifico un’accusa di stupro. Si tratta di Aaron Persky.
E’ la prima volta che accade in 41 anni di storia americana. I fatti risalgono al 2016: il giudice si trovò a decidere sulla vicenda di un giovane di Stanford, il quale, al termine di una festa all’insegna degli eccessi e dell’alcool, stuprò una ragazza 22enne. La pubblica accusa richiese la pena di sei anni di reclusione per l’imputato, ma il giudice in questione optò per una più leggera di sei mesi di detenzione (più tre anni in prova), adducendo, tra le attenuanti, la giovane età dell’incensurato (20 anni), e il suo stato di incensurato all’epoca dei fatti.
Immediate e violente furono le polemiche e le critiche per la decisione scaturita dal giudizio, facendo finire tale giudice sulla graticola. Viene da alcuni parti anche evidenziata l’ennesima disparità di trattamento a favore dei bianchi.
La sentenza rappresenta un vero colpo vincente generato dalla campagna contro la violenza sulle donne. Una iniziativa martellante, grazie a cui, negli Stati Uniti e nel mondo, molte teste continuano a cadere.
Graziano Dipace