Sull’aggressione razzista a domme Rom a Firenze intervengono il Dindaco Dario Nardella, il drammaturgo Moni Ovadia e la Direzione Esselunga
2 febbraio 2018, Francesco Tuccia, “semplice” cittadino italiano, scrive una lettera al Sindaco di Firenze Dario Nardella. Questo il testo: “le scrivo questa lettera per esternare tutta la mia indignazione per un avvenimento di cui sono venuto a conoscenza casualmente ieri sera. Cito testualmente la notizia da un comunicato di Associazione Nazione Rom”.
“Il 30 gennaio 2018, a Firenze, davanti all’Esselunga di Via Galliano, due donne di etnia Rom sono state aggredite da due Guardie Giurate. Stefan Mures, fondatore dell’Associazione Nazione Rom (ANR), ha presentato denuncia ai Carabinieri di Sesto Fiorentino, essendo anche lui vittima della brutale azione con una evidente connotazione di stampo razzista. La suocera di Mures, Iorgu Petruta, è stata strattonata, buttata a terra e presa a calci. Nel mentre sferrava calci sul corpo della donna, l’aggressore proferiva le parole “zingara di merda”.
La signora Petruta era intervenuta in difesa della propria nipotina, una giovane ragazza, anche lei aggredita e presa per il collo dallo stessa Guardia Giurata. Mures intervenuto in difesa delle donne veniva percosso. Sul posto interveniva la Polizia di Stato ed una autoambulanza. Petruta, portata all’Ospedale di Santa Maria Nuova, veniva giudicata guaribile con una prognosi di 7 giorni, salvo complicazioni.”
Ho provato a cercare questa notizia in rete, ma non l’ho trovata da nessuna parte, nessun quotidiano ha ritenuto necessario pubblicarla. Ritengo che strattonare una persona inerme, buttarla a terra, prenderla a calci e insultarla con parole razziste sia molto grave, qualunque cosa questa persona possa avere commesso. Da cittadino italiano che vive in un paese che si definisce “democratico” mi aspetto che venga fatta luce su questa vicenda e che le due persone che hanno trattato questi esseri umani come se fossero bestie con violenza e insulti rispondano di quello che hanno commesso.
Le ricordo che in occasione del “giorno della memoria” il Presidente della Repubblica Mattarella ha detto: “Il cammino dell’umanità è purtroppo costellato da stragi, uccisioni, genocidi. Tutte le vittime dell’odio sono uguali e meritano uguale rispetto” e la Senatrice Liliana Segre ha detto di essere preoccupata dall’indifferenza di questo paese.
Nella sua lettera, il “semplice cittadino” Francesco Tuccia, prosegue ricordando le parole del Presidente Mattarella, e cioè che non ci sono gerarchie fra le vittime dell’odio e quelle della Senatrice Segre, e cioè che il male peggiore è l’indifferenza, “io chiedo che le Istituzioni si adoperino affinché venga fatta luce su questo vigliacco episodio in cui alcune persone sono state vilmente insultate e picchiate per il solo fatto di essere di etnia Rom”. Affinché le vibranti parole che vengono pronunciate ogni anno in occasione del “giorno della memoria” abbiano valore 365 giorni su 365 e non solo il 27 Gennaio per poi finire nel dimenticatoio. Il degrado che ci circonda cresce ogni giorno di più, sta anche a voi Istituzioni scendere in campo quando la situazione lo richiede per cercare di fermarlo.
Il Sindaco Dario Nardella ha risposto al “semplice cittadino” con una lettera spedita l’8 febbraio. Ne riportiamo un passaggio: “in qualità di Sindaco della città di Firenze e di padre, soprattutto, non nego la mia preoccupazione per la tensione sociale che gionro dopo giorno si manifesta davanti ai notri occhi, attraverso atti come quello a cui lei fa riferimento. Episodi di discriminazione razziale ed aggressioni fisiche sono fatti di cronaca davanti ai quali, ognuno di noi dovrebbe profondamente indignarsi. Ad ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziali, il seme dell’odio e dell’intolleranza è ancora radicato nella nostra società”
Anche la direzione di Esselunga ha scritto ad ANR, inoltrando un comunicato nel quale si “stigmatizza qualsiasi comportamento che possa ledere la dignità e il rispetto di ogni cittadino. Si prende atto dei fatti da voi denunciati e attendiamo fiduciosi il riscontro delle indagini delle forze dell’ordine alle quali abbiamo già dato la disponibilità di visionare le immagini delle telecamere di videosorveglianza nella speranza che possano contribuire a chiarire quanto accaduto e a individuare i soggetti responsabili“.
Nonostante la gravità dei fatti, questa notizia, è passata sotto il silenzio dei grandi media, forse perchè le donne aggredite sono di etnia Rom? Immaginate se le donne erano di origine ebraica. Ne avrebbero parlato al telegionale di Rai 1. Il titolo sarebbe stato: “Firenze, aggressione razzista a donne ebree nel giorno della memoria, nel giorno dell’Olocausto, nel giorno della Shoa”, invece, a Firenze, in Italia, è calato il silenzio totale sulla vicenda.
La stessa mattina della grave aggressione razzista, subita dalle due donne Rom, la Polizia di Stato, aveva appena eseguito una ordinanza del Sindaco Lorenzo Falchi, sgomberando famiglie di etnia Rom, dallo stabile occupato in Via Tevere, all’Osmannoro. Nessuna soluzione abitativa offerta dal Comune, Regione e Governo. Si tratta delle famiglie che abitavano nella casa distrutta dall’incendio del 19 dicembre 2017, dove perse la vita Marian Ciungo, arso vivo tra le fiamme.
Nella stessa giornata, la Regione Toscana celebrava il giorno della memoria ricordando i crimini perpetrati dal razzismo divenuto stato, dal Nazismo e dal Fascismo, l’orrore dei campi di sterminio. Oltre agli Ebrei, furono massacrati Rom, Sinti, Caminanti (RSC), Disabili, Testimoni di Geova, Omosessuali, Oppositori Politici. Un genocidio. ANR ha richiesto, al Presidente Enrico Rossi ed al Presidente Eugenio Giani, di dedicare la seduta solenne a Marian Ciungo. La richiesta non è stata accolta dalle istituzioni.
http://nazionerom.blogspot.it/2018/01/nazione-rom-chiede-alla-regione-toscana.html
Ieri, l’attore e drammaturgo Moni Ovadia, è intervenuto a Roma, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla conferenza di presentazione dell’Istituto di Arte e Cultura Rom (ERIAC) dichiarando: “vorrei che il 27 gennaio diventasse il Giorno delle Memorie e non della Memoria. E’ terribilmente intollerabile che ex fascisti che usano parole di rispetto con gli ebrei, poi usino un linguaggio nazista contro i Rom.Nei confronti dei Rom c’è un’intolleranza, una cecità impressionante. Il vero problema della democrazia è lo statuto delle minoranze. Non considero l’Italia una democrazia. È ora che l’antiziganismo venga rubricato a crimine penale gravissimo. I Rom sono l’unico popolo che ha attraversato l’Europa senza mai fare ne pensare di fare guerre. È ora che ricevano in qualche forma un premio Nobel per la Pace“
http://notizie.tiscali.it/esteri/articoli/ovadia-27-gennaio-sia-giorno-delle-memorie-anche-dei-rom/
Da tempo diciamo che un crimine non processato è un crimine che si riperpetra. E’ quello che succede, ogni giorno in questo paese: i cittadini di etnia Rom sono quotidianamente vittime di razzismo e di esclusione.
In Romania, a Buzao, si è svolta una cerimonia umile e piena di dolore con la quale è stato ricordato Marian Ciungo. Nessun rappresentante degli Stati era presente, nessun Sindaco, Presidente della Repubblica o di Regione. Eppure Marian ha lottato per affermare i diritti umani di RSC in Italia ed Europa.
Prima di partire per il funerale, i genitori di Marian, Mihai Maria e Mihai Severin, si sono rivolti al Procuratore Alessandra Falcone presso il Tribunale di Firenze, titolare dell’indagine per “omicidio colposo” e relativo alla morte del loro figlio, chiedendo un incontro e di indagare sulle minacce di morte, giunte un mese prima della morte di Marian, rivolte a tutta la comunità Rom di Quaracchi, minacce diffuse sul profilo facebook dell’organizzazione fascista denominata “Casaggì“.
Prima di partire per il funerale del loro figlio, Mihai Maria e Mihai Severin hanno ricevuto una comunicazione delle autorità locali. Non era ne un biglietto di condoglianze, ne un invito ad una riunione istituzionale. Soltanto una denuncia per aver occupato abusivamente uno stabile a Sesto Fiorentino, lo stabile sgomberato il 30 gennaio.
Alla Procura abbiamo chiesto di indagare sulla truffa che Matteo Renzi e Stefania Saccardi, ex Sindaco ed ex Assessore al Sociale di Firenze, Gianni Gianassi ex Sindaco di Sesto, Andrea Valdrè ex direttore della Società della Salute Nord Ovest, Andrea Gori ed Alessandro Martini della Solidarietà Caritas Onlus hanno organizzato, nel 2011, con 400.000 euro, denaro ricevuto dalla Regione Toscana, per l’inclusione della comunità Rom di Quaracchi. Quei soldi dovevano essere usati per garantire casa e lavoro per Marian Ciungo, la sua famiglia e tutta la comunità Rom. I fondi furono trasformati in rimpatri assistiti, tra l’altro, mai avvenuti.
E le famiglie sgomberate? Donne, uomini e bambini hanno occupato la ex Caserma Gonzaga tra Firenze e Scandicci. ANR ha protocollato un documento alle istituzioni chiedendo il rispetto della Strategia Nazionale e degli Accordi Europei di inlcusione di RSC. Ora attendiamo risposte dallo Stato. I familiari di Marian Ciungo attendono risposte. Iorgu Petruta attende risposte. La Giustizia e la Verità attendono risposte.
La legge è uguale per tutti. Così si trova scritto nei Tribunali della Repubblica Italiana sopra la testa di Giudici, Procuratori, Avvocati, Imputati, Vittime e Testimoni. Un principio cardine di uno stato democratico, quale, questo paese, dovrebbe essere. Forse però, se sei un Rom, la legge non è uguale per tutti, neppure nei Giorni della Memoria.