Con un nuovo documento il gruppo jihadista Ajnad Al-Khilafa che opera nella zona montuosa della Tunisia occidentale, rivendica gli attacchi contro l’esercito tunisino e smentisce il portavoce del ministero della Difesa che aveva sostenuto che 10 terroristi sarebbero stati uccisi dai soldati nella Provincia di Kasserine.
Secondo quanto dichiarato da Ajnad Al-Khilafa, a differenza di quanto affermato dal portavoce del Ministero della Difesa, nel corso del tentativo da parte forze armate tunisine di prendere d’assalto un campo di addestramento mujaheddin, sarebbero rimasti uccisi solo alcuni soldati e altri si sarebbero dati alla fuga.
Che la Tunisia si stia trasformando in una nuova polveriera sembra ormai un dato di certezza. Oltre agli appartenenti ai gruppi terroristici che operavano già all’interno del territorio tunisino, molti jihadisti hanno varcato i confini dai paesi vicini per colpire all’interno del paese.
Inoltre, lo Stato Islamico riscuote sempre più consensi da parte della popolazione più radicalizzata, a tal punto che, abbandonato ogni timore, non esitano a mostrare la propria simpatia per il gruppo terroristico, così come sembra dimostrare una foto scattata nel corso di un incontro di calcio durante il quale sugli spalti ha fatto la propria comparsa lo striscione con il simbolo dell’IS.
Il gruppo Ajnad Al-Khilafa, composto da jihadisti che avevano lasciato al-Qaeda dopo la proclamazione del Califfato nel mese di giugno 2014, è entrato in azione per la prima volta nello scorso aprile quando ha attaccato un convoglio militare nei pressi di Subaitla, Kasserina, uccidendo 5 soldati e ferendone altri 10.
A seguito dell’attacco Ajnad Al-Khilafa ha dichiarato la propria appartenenza allo Stato Islamico, nonostante lo stesso – pur avendo chiesto nel mese di marzo quando sarebbero stati pronti i musulmani fondamentalisti in Tunisia – non ne abbia ufficialmente dichiarato l’affiliazione.
Infatti, l’attacco al museo Bardo, condotto nel mese di marzo, non ha visto la partecipazione di membri di Ajnad al-Khilafa né di AQIM, ma solo di mujahedee dello Stato Islamico che si erano precedentemente addestrati in Libia.