I cani del “Mercato Coperto” di Aragona

Aragona (Agrigento)- Uno dei locali del “Mercato Coperto” di Aragona, trasformato in rifugio per cani, dei quali alcuni affetti da “rogna rossa”.

Una struttura polifunzionale che, edificata alla fine degli anni ottanta, attualmente ospita: il centro sociale “E. Vella”, gli uffici comunali della protezione civile e tributi, il mercato cittadino che si tiene ogni martedì nel paese delle Maccalube. Animali bisognosi di cure, che certamente non possono essere accuditi in quell’ambiente malsano, sporco e senza luce naturale, con tutte le aperture oscurate da saracinesche di protezione.

Un ambiente che nel recente passato, quasi certamente, era stato utilizzato per attività ludico-ricreative per bambini, infatti le pareti appaiono ancora affrescate con personaggi dei cartoni animati.

Con certezza, vi si tennero anche delle prove di ballo di un locale gruppo folkloristico. Successivamente, come indicano le scritte alle pareti (“L’ERA 2007” visibile dal filmato), i locali, rimasti inutilizzati, sono stati fatti oggetto di atti di vandalismo.

Ma perché abbandonare dentro un locale dove si tengono dei cani anche alcuni sedili, che avrebbero potuto trovare migliore impiego in sedi di riunione e/o associazionismo? E perché non utilizzare meglio i locali, affidandoli a organizzazioni o associazioni che ne avrebbero avuto maggior cura?

Basta pensare al nascente Comitato Cittadino di Aragona, che a distanza di mesi, non ha ancora ricevuto dall’amministrazione comunale una risposta concreta per l’affidamento di alcuni locali (tra cui le ex scuole elementari di Caldare) dove potersi riunire. Che dire poi del fatto che tutto ciò accade in un luogo pubblico come “la piazza del mercato”, dove i controlli e le precauzioni igienico-sanitarie delle autorità preposte ad effettuarli non sarebbero mai abbastanza?

Inutile andare oltre con le domande o le considerazioni in merito alle condizioni di vita di quei poveri animali sofferenti, tra i quali anche dei cuccioli, che nulla hanno fatto per essere stati relegati in quegli spazi per loro inadatti.

 Intanto, il fetore proveniente da quell’ambiente rende l’aria talmente insalubre ed irrespirabile, che solamente l’ausilio di apposite mascherine consente di entrarvi.

Maggiori informazioni e chiarimenti potrà darceli il sindaco di Aragona, Alfonso Tedesco, che già contattato incontreremo nei prossimi giorni. Nelle more, c’è da sperare che qualcuno intanto provveda…

 Totò Castellana

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