Qualche mezza parola sul sequestro dei documenti, qualche accenno sulle persone che sarebbero già state sentite dagli inquirenti, sulla continuazione di altre indagini che non hanno ancora portato a provvedimenti giudiziari e su possibili nuove indagini.
Per il resto, nulla di più di quanto non si senta dire all’angolo della strada o dentro un bar.
Nell’aprire la seduta, il presidente del Consiglio Callari, ironizza su maggioranza e opposizione, affermando di non sapere più quali consiglieri rappresentino l’una o l’altra.
L’inaspettato colpo di scena, si presenta quando Callari legge in aula la lettera del comandante dei Vigili Urbani, Cosimo Antonica, indirizzata al sindaco, all’assessore Franco Iacono, al direttore generale Burgio e al presidente Callari.
Una lettera dai toni durissimi, nella quale si fa riferimento a comportamenti ostili nei confronti degli agenti, messi in atto da alcuni consiglieri e assessori del Comune di Agrigento.
Atteggiamenti lesivi della dignità degli agenti di polizia municipale, che Antonica non esita a definire spavaldi ed irrisori, non volendoli definire ‘intimidatori‘.
Frasi e rimproveri oltraggiosi, rivolte ai vigili nell‘espletamento delle loro funzioni, che nel ledere la dignità e il prestigio personale degli stessi, incidono negativamente sul profilo psicologico degli agenti, che portano Antonica a ricordare come la qualifica di polizia giudiziaria rivestita dagli appartenenti al Corpo, imporrà, ad essi, il rispetto dei conseguenti obblighi di legge, in caso vengano reiterati episodi di oltraggio.
Alla base della lettera del comandante, lo scontro fra vigili, consiglieri e amministratori, a causa delle multe elevate dinanzi al Municipio.
Data lettura della lettera, l’intervento del consigliere Maurizio Calabrese, il quale afferma di non sapere se interpretare la nota del comandante come una minaccia.
Calabrese, dichiara che ad Agrigento ‘accadono cose strane’.
Spuntano cartelli stradali come funghi, ma se qualcuno andasse a verificare con quale ordinanza gli stessi sono stati autorizzati, si accorgerebbe come di tali ordinanze non vi sia traccia alcuna.
‘Non vorrei – aggiunge Calabrese – che spuntassero prima i cartelli e poi le ordinanze’.
Calabrese definisce ‘illegali’ tutti quei cartelli che non recano dietro il numero di ordinanza, la data e l’omologazione del cartello stesso, ricordando come in più casi la Cassazione, in casi analoghi, ha ritenuto di dover emettere sentenze favorevoli ai cittadini che si erano rifiutati di pagare la sanzione o, nella peggiore delle ipotesi, pur condannando il cittadino a pagare la contravvenzione, ha imposto ai comuni la rimozione dei cartelli stradali illegali o il loro adeguamento alla normativa vigente.
Toni alti e durissimi anche quelli del consigliere Calabrese, il quale annuncia di voler fare ricorso affinchè vengano rimossi tutti i cartelli stradali che non rispondono a quanto previsto per legge (forse la stragrande maggioranza ndr).
‘Chi parla di legalità, è il primo illegale…’, aggiunge Calabrese, facendo riferimento ai cartelli stradali.
Riguardo l’atteggiamento ostile nei confronti dei vigili urbani, il consigliere ribalta l’accusa, sostenendo che alcuni agenti hanno atteggiamenti intimidatori nei confronti dei cittadini e degli stessi consiglieri e amministratori.
Alcuni agenti non salutano né gli amministratori, né i consiglieri, né i cittadini, ai quali contestano le eventuali infrazioni.
‘U rispettu è misuratu – ricorda Calabrese, citando un motto in siciliano – cu lu porta, l’avi purtatu’.
Quello del saluto da parte degli agenti di polizia, è un preciso dovere, sancito anche dal regolamento.
Ulteriori accuse in merito all‘utilizzo degli agenti che dirigono il traffico: ‘Sono sempre gli stessi i vigili in strada, così come sono sempre gli stessi quelli imboscati in ufficio‘.
Non meno polemica l’accusa sulle carriere nel corpo della polizia municipale.
‘Come si fa carriera nella Polizia Urbana?’ – si chiede Calabrese, il quale dichiara inoltre che – ‘Se ci sono soggetti che non hanno titolo, andavano rimossi. C’è una precisa responsabilità di chi, pur avendo già trovato così la situazione, non si attiva per ristabilire il rispetto delle regole’.
Altra stoccata sui PUT (Piani Urbanistici Traffico), senza i quali si continuano a fare ‘esperimenti’, cambiando di giorno in giorno la viabilità cittadina.
Dopo Calabrese, altri interventi da parte di consiglieri che hanno pure criticato la lettura della lettera del comandante, che sarebbe dovuta rimanere un fatto interno.
Fuori dall’aula, si raccolgono i malumori di alcuni, le accuse di altri, le critiche a chi ‘dovrebbe impedire che via Imera si trasformi in un ingorgo da incubo, destinando sine die qualsiasi possibile soluzione.
Ci sono amici di amici che vanno rispettati e non si può far loro questo torto.
Servizio di vigilanza sì, ma soltanto laddove non si disturba…
È dunque guerra aperta all’interno delle stesse istituzioni?
Staremo a vedere e vi terremo informati su quest’anomalia tutta agrigentina.
Gian J. Morici
perchè non si fa contravvenzioni a chi occupa abusivamente il suolo comunale
ed a tutte le insegne irregolari che non pagano una lira al comune ?
ci aspettiamo che come a Palermo dove sono state arrestate 200 persone per avere creato discariche abusive,anche ad Agrigento vengano pescati i malfattori che in barba alla legge creano discariche varie.
comandante sei stato grande.
invito i consiglieri a svestire i panni di intoccabili e ad avallare l’operato del dirigente.
Illustre direttore ,non capisco perche’ per andare in consiglio comunale ( ma é vero, oppure debbono recarsi in altro posto ? ) possono benissimo andarci dalla via EMPEDOCLE ove c’é meno traffico,anziche’ passare per forza dalla via ATENEA e per giunta nelle ore vietate.
giuseppe