18 Aprile 2024
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1 thought on “SAN CALOGERO A SPALLA

  1. Perchè si parli di “ritorno alle tradizioni secolari” non basta che il fercolo del Santo sia portato, anche nella processione notturna, a spalla (e non sul carro trionfale) come si faceva un secolo fa (cf. Sangermano “ Girgenti in Festa” 1902, numero unico) occorre che, come da tradizioni secolari, ci si ricordi che si tratta di una processione religiosa e non del puro e semplice “trasporto” di una statua.
    In buona sostanza la processione notturna – che è ben altra cosa da quella diurna (in cui il Santo viene “affidato” ai devoti portatori) non può fare a meno della componente religiosa (così come un secolo fa non prescindeva dal Clero e dalle Confraternite) e durante la stessa per le vie della Città, fino al ritorno in Santuario non può aversi solo ed esclusivamente (ed ossessivamente) la musica “zingarella” tanto cara ai portatori, ma come da consolidata – e mai messa in discussione – tradizione, pregnante di canti e pregliere che non facciano dimenticare l’autentica religiosità della festa.
    E allora ?
    Allora rendiamoci conto che il Santo è di tutti – nessuno può dire “il Santo è mio (………e me lo gestisco io).
    Invece molti esternano liberamente anche se non c’erano al Santuario dell’Addolorata quando il fercolo alle 20.18 ha trovato inspiegabilmente il cancello chiuso (Marco Zambuto Sindaco, Edoardo Vaiana Presidente dei Portatori, Lello Casesa, ecc.). parla, anche troppo, e sproloquia qualche giornalista (che ha affidato l’inchiesta a ……Catarella e non a Montalbano di Andrea Camilleri) e non ha dubbi sul colpevole e gli intima di …chiedere scusa (una moda peppearnoniana contagiosa).
    Tace il Vescovo (?). Don Franco, quale è la posizione della Chiesa sulla “processione” notturna?
    Minimizza, oltre il dovuto, la Rettoria creando ulteriore sconcerto e confusione.
    Bisogna in buona sostanza trovare un momento di sintesi, senza sterili contrapposizioni tra Santuario , Confraternita, Portatori e Fedeli affinchè la Festa di San Calogero sia intensamente ed autenticamente vissuta riproponendo anche momenti di tradizione e di fede, di religiosità e di spontanea e genuina devozione.

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