Gli operatori di Save the Children hanno raccolto le testimonianze dirette di alcune famiglie che a Idlib, in Siria, stanno vivendo il terrore degli attacchi aerei e della possibile offensiva che colpirebbe un milione di bambini causando, come descritto dall’ONU, “la peggiore catastrofe umanitaria del XXI secolo”. I bambini, molti dei quali hanno già sopportato gli orrori di oltre 7 anni di guerra, sono terrorizzati e le famiglie sono spesso costrette a fuggire allo scoperto senza sapere quando cadranno le bombe.
Ahmed* e la sua famiglia di dieci persone sono fuggiti da un’altra area di combattimento di Idlib. In passato ha lavorato come veterinario e con i partner locali di Save the Children a Idlib, aiutando gli agricoltori che stanno lottando per mantenere vivo il bestiame e poter sfamare le loro famiglie: “”Più di 12 aerei ed elicotteri hanno bombardato le aree civili nella zona meridionale, e sempre più persone sfollano verso la zona a nord dove ci sono meno raid aerei. Le persone hanno una bruttissima sensazione su quello che sta per succedere….hanno paura di un possibile massacro di donne, bambini e civili innocenti. Come se non bastasse, non c’è alcun posto sicuro dove andare, Idlib è l’ultimo posto dove le persone possono rifugiarsi. E ora, le persone sfollate sono allo scoperto, mentre gli aeroplani stanno attaccando una zona dove ci sono oltre duecento città e villaggi con una popolazione di oltre trecentomila persone.”
Omar* ha 5 figli, lui e la sua famiglia sono fuggiti Aleppo Ovest all’inizio del 2017. Da quando è arrivato a Idlib ha lavorato per una organizzazione umanitaria locale e ricevuto da un partner di Save the Children il cibo necessario per mantenere in vita il suo bestiame: “I bambini vivono nella paura, sono terrorizzati anche quando scoppia un pneumatico, non serve più a niente dirgli ‘non avere paura’, hanno visto cose orribili con i loro occhi, il proprio fratello ucciso, o il proprio padre o un parente. L’evacuazione è già iniziata. Gli aerei sorvolano qui nella parte meridionale della periferia di Idlib e la gente sta scappando verso nord, perché lì non ci sono aeroplani. Le persone si stanno dirigendo lì, preoccupate per i propri bambini. Gli attacchi aerei non hanno pietà né per i bambini né per uomini o donne anziani, le donne e i bambini sono particolarmente terrorizzati perché hanno già visto tutto questo negli ultimi anni”.
Nella Siria nord-occidentale Save the Children, l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro, continua a sostenere molti programmi umanitari attraverso le organizzazioni partner locali, come la gestione di cliniche di assistenza sanitaria primaria e un centro per la maternità, programmi di vaccinazione, di sicurezza alimentare e di protezione dei minori, e fornisce supporto a una rete di scuole sul territorio.
I programmi di protezione, educazione, salute e nutrizione, igienico-sanitari e di distribuzione di acqua potabile di Save the Children hanno raggiunto più di 2 milioni di bambini siriani nel Paese e in tutta la regione medio-orientale coinvolta.
Per approfondire l’intervento di Save the Children in Siria: https://www.savethechildren.it/emergenze/emergenza-siria
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