L’obiettivo sarà favorire il ritorno alla normalità, aiutando i più piccoli a superare il trauma
Il Ministro ha anche apprezzato l’impegno dell’Associazione a favore della popolazione colpita dal sisma attraverso la linea, 114 Emergenza Infanzia, numero gratuito, attivo 24 ore su 24 e gestito da Telefono Azzurro in collaborazione con il ministero delle Pari opportunità. La linea, infatti, sta ricevendo diverse chiamate da parte di adulti, in cerca di consigli e di supporto emotivo per i propri bambini a seguito del terremoto.
“Forti dell’esperienza maturata durante emergenze simili dopo i terremoti in Emilia e in Abruzzo, assisteremo bambini e adolescenti in un percorso di ricostruzione prima di tutto emotivo e psicologico”, ha commentato Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile, “Ci impegneremo, grazie all’aiuto di volontari e ad un team di psicologi e psichiatri, per fornire un sostegno affinché l’inserimento nel percorso scolastico sia il più possibile sereno e costituisca un’occasione di crescita”.
Punto di partenza per la messa in atto dei principi del “Primo Soccorso Psicologico”, è il riconoscimento dei segnali di disagio che possono manifestarsi a seguito di un evento traumatico.
Ecco una serie di segnali che genitori e insegnanti possono cogliere per riconoscere situazioni di disagio in bambini e adolescenti:
• Ci sembrano arrabbiati, irritabili, eccessivamente tristi e cambiano umore repentinamente;
• Possono presentare difficoltà di concentrazione a scuola e/o mancanza di interesse;
• E’ possibile che esprimano il loro disagio attraverso il corpo, con frequenti mal di testa o mal di pancia, oppure enuresi notturna;
• Possono fare fatica ad addormentarsi;
• Gli eventi traumatici vengono spesso rivissuti attraverso incubi notturni e ripetitivi pensieri negativi, rispetto ai pericoli, alla morte o alla perdita di una persona cara;
• E’ probabile che esprimano le emozioni e il disagio attraverso il disegno o il gioco, rimettendo in atto l’evento;
• Si allertano e si spaventano in risposta ai rumori (per esempio una porta che sbatte, sirene dei soccorritori…), ad un contatto fisico o a movimenti inaspettati;
• Pretendono un’eccessiva vicinanza fisica e reagiscono alla separazione con ansia, regredendo a comportamenti tipici di bambini più piccoli;
• Gli adolescenti possono tentare di “rifugiarsi” nell’uso di droghe e alcol, reagendo con rabbia (verso di sé o verso gli altri) e/o isolamento;
• Non è raro che sperimentino un senso di colpa, che li può portare a sentirsi responsabili senza motivo (per esempio per essere sopravvissuti, a differenza di altri).